A quiet place II

Domanda: ma c’era proprio bisogno di realizzare un secondo capitolo di questa storia, così simile al primo, non apportando praticamente alcun nuovo elemento? Risposta: no che non c’era.

D’accordo, il film è buono, sa come mostrarci scene di tensione. D’accordo, apprendiamo che i cosi aracnoformi alieni non sanno nuotare – sempre ammesso che nel primo capitolo non si diceva, e chi se lo ricorda più… E d’accordo, ci fanno vedere tutti questi piedi lerci dei protagonisti che camminano – okay, ma se uno non è un feticista dei piedi?! Che poi mi hanno detto che tecnicamente sarebbe scorretto dire “feticista dei piedi”, perché i feticisti si focalizzano sugli oggetti, non su cose “vive”; noi però non siamo così rigidi e sappiamo bene cosa tale discorso voglia significare, per cui non staremo tanto a menarla a qualcuno per questioni di lana caprina… – …ma a alla fine il film si palesa solo come un prodotto ripetitivo, nato per sfruttare il successo del primo film.

Trama: ci sono dei mostri che ti ammazzano se fai rumore – e non sono i tuoi attempati vicini di casa scassaminchia…

Gogol’: Il naso + Il cappotto

Due celebri racconti di questo autore russo i quali, dietro il marcato umorismo, nascondono una forte componente satirica estremamente critica della società: una società borghese troppo incline al conformismo e alla burocrazia, una società implicitamente violenta che schiaccia il comune cittadino indipendentemente da sue eventuali manchevolezze.

Nel Il naso assistiamo alla spassosa storia di un naso, appartenente a un militare, che un giorno decide di abbandonare il suo “proprietario” per andarsi a ritagliare una vita in solitaria il più possibile completa e ricca di soddisfazioni…

Invece Il Cappotto è una storia in parte più “drammatica” e parla di questo basso funzionario a cui succede dapprima la tragedia di doversi rifare un cappotto nuovo, perché ormai quello vecchio è troppo liso, e poi, dopo mesi di rinunce per racimolare la somma necessaria e aver comprato il nuovo cappotto, succede che glielo rubino. E ciò letteralmente lo ucciderà. Comunque il poveruomo si prenderà una qualche rivincita…

Muccino: L’estate addosso

Che vi sia antipatico o meno, Muccino ha avuto il grosso pregio di saper crescere come regista, riuscendo a ottenere per i suoi film un maggior respiro internazionale. Anche in questo film ciò si nota eccome.

L’estate addosso è la storia di due giovani che fanno il viaggio della vita all’incirca nel periodo della maturità.

Lui è un tipo che trova scarsa empatia con gli amici, giudicati immaturi e noiosi; così si defila finendo per rimanere solo. Lei passa per una rigida secchiona frigida e in fondo, visto il rapporto che intrattiene col mondo esterno, è un po’ come lui. I due normalmente non si parlerebbero granché ma un comune amico fa in modo che per l’appunto facciano questo viaggio in America, ospiti di due ragazzi del luogo. Solo che questi ragazzi americani in realtà sono gay e questo all’inizio destabilizza sopratutto la ragazza, che di base avrebbe una visione bigotto-tradizionalista-oltranzista.

La convivenza tra queste quattro persone, che in principio sarebbe dovuta durare appena tre giorni, tuttavia, sorprendentemente, prende una piega molto migliore di quanto si sarebbe immaginato. Tanto che i ragazzi si legano parecchio tra loro. Si creano anche ben due storie d’amore parallele che prima non sussistevano…

In quel periodo della vita non si sa bene chi si è e cosa si cerca. Devo dire che tra le cose di cui vado più fiero in vita mia c’è quella di aver creato pochi problemi agli altri. Alcune ragazze non saranno d’accordo con me …ma posso certificare che avrei potuto compiere moltissimi più danni qualora ci avessi dato maggiormente dentro! E invece ho sempre girato col freno a mano tirato… 😉

Focus on… Carax: Cinque film di questo regista 1/5

Gli amanti del Pont-Neuf

Due barboni (uno più dell’altra) si incontrano nelle strade di una Parigi mai vista così sporca, degradata, caotica, matrigna – sembra Roma! Lui ha un colpo di fulmine per lei. La quale però, scoprirà, è ancora piuttosto infatuata di un suo vecchio amante, che sogna di accoppare con una pistolettata in fronte. Il barbone quindi fa di tutto per allontanarla dall’altro, mentre gradualmente lei gli permette invece di avvicinarla…

In realtà lui è molto possessivo, potenzialmente violento e autolesionista. E anche uno di quei maschi-bambini arrabbiati che non accettano d’esser respinti. Insomma non sarebbe affatto un personaggio simpatico, anzi!, dovrebbe essere uno da tenere bene alla larga!

Invece lei, forse, si legge tra le righe, è una ragazza un po’ troppo chiusa nelle proprie fantasie e illusioni; che fatica a prendere le distanze dal passato, non essendo capace di eseguire cambiamenti essenziali alla propria vita. E forse sarebbe anche un po’ “farfallina”…

Il finale, pur essendo “positivo”, lo trovo nauseantemente irrealistico – si riappacificano dopo che lui ha buttato entrambi in acqua per far sì che si ammazzino! Nel mondo reale due come quelli finiscono sempre male, mentre qui no!

La bimbetta golosa

C’era una volta una dolce bambina, un poco golosa, che se ne andava beatamente saltellando tra le vie della cosiddetta città eterna – una città invero da secoli morta e che puzzava, ma nessuno se ne era accorto, o meglio voleva ancora accorgersene.

A un tratto, arrivò a un certo muro torto. Dove vide in terra, abbandonate, alcune confezioni di gustose merendine, fortunatamente ancora imbustate nella plastica.

Dopo averle esaminate a dovere ed essersi accertata che la loro freschezza non fosse stata messa a repentaglio, la piccolina voleva impossessarsene, senonché penso che forse, proprio come si sentiva talvolta ai tg, quelle merendine potessero essere state adulterate con del veleno (tramite una siringa) da ignoti malfattori che volevano arrecar danno a sconosciuti, in particolare senzatetto e bambini inesperti del mondo. Allora ebbe molta paura di cibarsene…

Tuttavia la voglia di metterci le ganasce sopra era talmente elevata che la bambinetta si disse che l’ipotesi dell’avvelenamento doveva esser talmente remota che al dunque non rischiava niente. Così le scartò una a una, e una a una se le pappò tutte senza alcun rimpianto. E se per caso quelle merendine l’avessero ammazzata, pensava la bimba, allora avrebbe voluto dire che era il suo destino morire così e quindi fin dal principio non aveva potuto farci niente.

Fine.

😛

Bilotta-Mosca: Il lato oscuro della Luna

Altro albo in bianco e nero di Bonelli, di grande formato, dell’affiatata coppia Bilotta-Mosca.

La storia si muove costantemente tra passato e presente, tra le vicende di due ragazzini vittima di bulli e amanti delle suggestioni dello spazio, col padre militare e una madre che non li capisce… e la missione spaziale di uno dei due ragazzini divenuto grande, missione che nasconda qualcosa di profondamente anomalo e si concluderà in una maniera che nessuno avrebbe mai potuto intuire.

C’è dentro, sorprendentemente, anche l’omicidio Kennedy!

Ballard: Un gioco da bambini

In un quartiere residenziale di lusso, in cui sembra tutti vivano felicemente e con un alto benessere, avviene una strage apparentemente inspiegabile. Vengono uccisi gli adulti di alcune famiglie, compresi vigilantes e domestici, mentre i figli spariscono nel nulla, come fossero stati rapiti.

Uno psicologo è incaricato di indagare su questo caso assai insolito. Man mano che acquisirà nuovi elementi però una ipotesi tanto inquietante quanto inconcepibile si farà sempre più largo. E se fosse stata una specie di “strage sociale”? E se quei ragazzi in fondo non fossero stati poi così felici in quell’ambiente così controllato e ultra razionale?

Un’ottima storia che solleva più di un dubbio circa quel che sembra giusto e quello che invece non lo è e ciò può ingenerare.