Il segreto degli occhi


Si capisce subito. Se sei accessibile. Una vita che non sopporti più. Che ti fa mancare l’aria. Una vita dalla quale vorresti scappare, ma non puoi. Eppure ogni giorno incontri tante persone… Le persone che incontri oltre chi devi incontrare per forza. Uno di questi pensi che possa salvarti. Lo capisco da come mi guardi. Da come fin dal principio mi attacchi gli occhi addosso quasi impedendomi di lasciarti. Come mi dicessi: non te ne andare!, non te ne andare! so essere amante fedele e buona. e sopratutto non ce la faccio più a fare quel che faccio. voglio cambiar vita, voglio cambiar vita! prendi l’occasione al volo! non mi darò mai più via per così poco! sono disperata! capisci? e quando una è disperata e ha deciso di cambiare tutto, accetta tutto! anche il primo sconosciuto passabile che ti attraversa la strada… anche quello che potrebbe rovinarti per sempre, se si rivelasse poi uno di quelli molto sbagliati…

Le tue parole forbite… Ti stai davvero impegnando a darmi un’ottima impressione di te. Come fosse un esame. E io, il tuo professore scrutinante. Mi intrattieni più del dovuto. Mi guardi fisso più del dovuto. Mi sono accorto subito che eri cambiata. Hai messo gli occhiali. Forse prima non ne avevi bisogno. Forse preferivi le lenti a contatto. Fattostà che appena ti ho vista ho pensato che quel piccolo cambiamento d’aspetto significasse che in te era avvenuto un grande cambiamento all’interno. Tu non ti ricordi di me, me ne rendo conto da come ti poni. E se ti dicessi che l’ultima volta che ci eravamo visti avevi finito per detestarmi, ci crederesti? Ti avevo dato una tale impressione di fastidio che eri andata a cercare rifugio nel tuo Cavaliere, che ti aveva aperto le sue braccia accoglienti. Quel tuo Cavaliere da cui immagino tu fugga adesso. Ma tu non ti ricordi. Era tempo fa. E da allora tutto è mutato. Sei cambiata tu, sono cambiato io. È cambiato pure il tuo Cavaliere. Non vuoi più il tuo Cavaliere sicuro di sé, quadrato, che decide per te. Vuoi essere libera. Libera anche di fregarti da sola, per quanto sei sconsolata… Non ti interessano le conseguenze. Qualsiasi cosa ritieni sia migliore della condizione in cui verti.

Occhi nuovi. Avventure nuove. Occhi nuovi vuol dire esser pronti a gettarsi in un’altra vita, nuova. Perché quella vecchia non ha più motivo di esistere. È passata e deve morire. Ce la si deve lasciare alle spalle…

Ah, ma tu non sai che io non mi sembra abbia mai salvato nessuno. Lo so, lo so… A te basterebbe anche solo un diversivo. Un intermezzo: un crearti un nuovo inizio. Un voltare pagina. Non ha importanza se con me debba durare o meno. Saresti appassionata; ma potresti presto passare anche ad altri con la stessa impudenza che hai usato con me.

Tu non sai che è proprio in questi momenti in cui si desidera un forte stravolgimento che è molto facile poi cadere in guai molto peggiori di quelli da cui si viene.

Mi fai anche delle facce!… Sei davvero molto empatica. Vorresti davvero avere delle cose in comune con me. Mangiamo assieme? Permetti che ti prendo per mano? Che fai stasera? È sabato, non dirmi che non fai niente… Sarebbe bello se fossi così audace, eh? Tu certo non puoi spingerti a tanto. Se non capisco i tuoi rimandi, o se non sono libero… Tu hai fatto il massimo che puoi: comunicarmi che sei disponibile a una nuova, folle storia. Il resto speri che ce lo metta io…

Ma poi ogni cosa finisce. È il momento di andare. Devo andare. E tu lo sai. Capisci che nella tua vita reciterò solo il ruolo del passante fugace. Sarò solo un’ennesima possibilità sprecata, buttata nel cestino. E tu dovrai ricominciare da capo col prossimo venuto, sperando di aver migliore sorte che con me.

La tua favella si fa breve, si arresta improvvisa, quasi fossi arrabbiata con me. Lo sei. Addio, se non ti colgo. Addio e vaffanculo, se rifiuto una bella donna disponibile come te…

Saluti. Saluto. Osservi le mia spalle allontanarsi. Abbassi gli occhi.

 

Cena tra amici (film)


Penso a film che hanno per titolo la parola cena (cagate di Pupi Avati, o una menzione speciale per il mitico Invito a cena con delitto), oppure a film in cui ci sono scene madri a tavola o comunque in un interno, compreso quello abbastanza recente con Jodie Foster, acclamato dalla critica ma non da me, e finisco per ritenere questo film il migliore rispetto quasi tutti (lasciando La grande abbuffata di Ferreri in un altro ambito, più esistenziale e grottesco).

…Sono anche questi i film francesi che mi piacciono tanto!

Un gruppo di amici che si conoscono molto bene, due donne e tre uomini, si riuniscono per consumare l’ennesima cena. Però uno di loro ci mette il suo zampino per imprimere alla serata una svolta divertente. Ma esagera. Ne seguiranno una serie di reazioni a catena che nessuno di loro potrà controllare. E si diranno in faccia molte cose fino allora taciute e sopratutto si scoprirà un gran segreto capace di dividerli per sempre.

È una commedia. Una bella commedia che ti fa dire che il cinema non è ancora morto. Specialmente quando è aiutato dal teatro. Infatti è palese che la pellicola sia adattata da una pièce teatrale (degli stessi autori del film).

Senza una donna


Tot anni fa mi ritrovai a dover amaramente constatare che nella mia vita non vi era la parvenza di uno straccio di donna: ovunque mi voltassi vedevo intorno solo terra bruciata. E c’era quella che aveva tagliato i ponti con me perché credeva di non avere alcuna possibilità di ottenere qualcosa di più; c’era quella che mi aveva fatto fuori poiché gelosa del rapporto che avessi con un’altra; c’era quella alla quale avevo riferito il mio reale pensiero su di lei e per questo da allora mi odiava; c’era quella che, se per caso incontravo in giro, cambiava strada per non vedermi e farsi vedere; c’era quella che non mi salutava più perché provava dell’insensato e arretrato rancore verso me; c’era quella che un tempo avevo trattato un po’ male e non si fidava più…

Comunque non fatevi un’impressione sbagliata: non è che fossi un latin lover. I rapporti che ho descritto per la maggior parte non erano altro che potenziali, o platonici, o in via di sviluppo (o anche amicali)…

Fattostà che andai in crisi, poiché all’epoca non avevo ancora gli strumenti per potermi bastare da solo (ma oggi ce li ho davvero?): la mia vita era troppo vuota senza una donna a riempirmela (e incasinarmela)…

Così feci una cosa che sapevo che non avrei dovuto fare (nel senso che, oggettivamente, io stesso ero il primo ad aspettarmi che non sarebbe che potuta finire male): cercai la compagnia di una che non faceva assolutamente per me.

Lei era una che conoscevo come una tipa assai sardonica e cocciuta: era l’unica femmina che avessi mai incontrato con la quale non si potesse vincere uno scontro verbale; e semplicemente perché lei, con un discorso o con l’altro, lanciando doppi sensi ambigui, o prese di posizione che non stavano né in cielo né in terra, c’era da giurare che ti avrebbe sovrastato, oppure che ti avrebbe fatto arrabbiare a morte. Agli inizi badavo anche a non gravitare nella sua orbita, poiché non volevo che mi distruggesse come faceva con gli altri…

Ma come potei mai invaghirmi di un mostro simile? È presto detto: il fatto è che lei, in quel periodo in cui io ero in cerca di compagnia, era totalmente mutata. Per primo, si era lasciata con il ragazzo storico, e questo l’aveva stravolta (la cosa divertente era che l’aveva lasciato lei, ma era lei che ci stava male, a detta di tutti, come fosse stato il contrario). Questo grosso cambiamento ne aveva totalmente minato la sicurezza millantata, cioè non le capitava più di cercare alcuna rissa verbale con le persone, perché adesso si sentiva spaurita e timida, non era più la mangiatrice di persone (e in particolare di uomini) che era prima…

Ricordo che quell’estate la vidi ingrassata di parecchi chili (lei che si era sempre tenuta in una forma standard e immutabile per anni), salvo poi, a settembre, divenire magra come probabilmente non era mai stata, neppure da bambinetta! Quella sua trasformazione fisica era la spia delle grandi modificazioni che si erano compiute nella sua psiche…

Così, dato che cercavo compagnia, e lei pure, e che la donna che avevo di fronte mi risultava totalmente differente e molto più fragile di quella di prima (la quale mi faceva pure un po’ paura)… mi buttai. Un giorno mi dissi: “Dai, non fai mai nulla per conquistare una ragazza! Quand’è l’ultima volta che l’hai fatto? Sono passati secoli! Forse sarebbe ora di riprovarci, prima che passi anche questo treno. Gran parte delle donne rimangono single solo per momenti infinitesimali delle loro vite: poi ne trovano subito un altro. Ti devi quindi infilare subito, prima che se ne rimedi un altro!”… ;-D

E quel giorno andai da lei e mi posi al suo sguardo incuriosito in una maniera diversa dal solito, e lei lo cominciò a capire, tanto che, trovandomi molto meno freddo del solito mentre tentavo di rompere il ghiaccio, mi chiese se avevo bevuto. Poi, quando la volta ancora dopo andai da lei semplicemente per scambiare due parole, mi misi seduto e non mi schiodai da lì per mezz’ora: lei allora capì sul serio. E allora riscontrai nei suoi occhi quella gradevolissima percezione che sempre rintraccio quando una donna capisce che mi interessa. Divenne un po’ nervosa: pareva quasi che avesse una gran voglia di quagliare subito (!)…

Ma poi le cose andarono come dovevano andare e lei mi diede una bella lezione, e io mi dissi: così ti impari ad andare con delle tipe psicotiche così diverse da te! Venne fuori che lei in realtà un amichetto già ce lo aveva, solo che non lo aveva detto a nessuno, sia perché voleva che tutti la continuassero a trattare con cura, come una povera malata, e sia perché comunque quel tipo per lei non rappresentava il massimo e ne stava cercando per l’appunto un altro migliore, che avrei potuto benissimo essere io se le cose fossero andate in una maniera differente.

Venne fuori che lei aveva qualche sorta di grave patologia psicologica che la obbligava ad affermare delle cose e poi farne delle altre (opposte). Era una gran bugiarda. E ancor oggi mi domando: proprio a me doveva venire a dire le bugie?, a me che non le sopporto e che alla fine le scopro tutte?!

Insomma un bel giorno smisi di andare a cercarla e tutto finì, perché la nostra pseudo-relazione comprensibilmente la tenevo in piedi solo io, dato che lei non poteva esporsi troppo per via dell’altro, anche se ci furono momenti speciali nei quali praticamente si propose (ma mai esplicitamente, altrimenti in seguito avrei potuta inchiodarla alle sue parole!), i quali però io non compresi affatto poiché mi pareva che stesse scherzando!

Alla fine della storia mi ritrovai molto amareggiato, ancora senza una donna e senza più quella voglia che mi spingeva a cercarmi una donna. Dopo quell’esperienza chi mai ne avrebbe cercato subito un’altra? Non io! Non sono di quelli che fanno “chiodo schiaccia chiodo”…

Poi per fortuna qualche altra donna entrò nella mia vita rendendomela più divertente, interessante, speziata, intrigante. In questo modo per un lungo periodo la faccenda donne fu sistemata.

Ma adesso c’è da chiarire un punto fondamentale della mia maniera di vedere le cose: per me amicizia e amore sono uguali: sempre sentimenti affini e della stessa famiglia sono… Dunque quando ho detto che avevo bisogno di una donna volevo affermare che mi sarebbe andata bene anche una vera amica che avrebbe colmato quel senso di vuoto che provavo…

 

Mine vaganti (film)


Ammetto che pensavo che Ferzan Ozpetek fosse un po’ bollito. Infatti dopo aver fatto il botto con Le fate ignoranti non è che mi avesse convinto troppo con i suoi film successivi. Invece con Mine vaganti ha fatto nuovamente centro. Mine vaganti è un film adorabile, deliziosamente divertente, con il solito fondo di riflessione.

Una famiglia numerosa si riunisce. Uno dei figli coglie l’occasione per dichiarare la sua omosessualità agli altri. Non tutti la prendono bene. Oltre ciò, anche l’altro figlio voleva compiere lo stesso passo avanti dichiarando la propria omosessualità e visto il precipitare della situazione adesso non può più farlo…

😀

Come fare colazione


E no! Oggi come oggi pure per fare colazione bisogna studiare! E già! Perché oggi come oggi ci sono sempre più insidie dietro l’angolo per cui… mi sono cimentato nell’affrontare questo argomento di così vitale importanza…

Dunque, da dove cominciamo? Da quando ero piccolo…!

Quando ero piccolo faticavo molto a trovare la giusta colazione per me. Eseguii svariate prove. Per primo tentai con i biscotti nel latte. Okay, si poteva fare ma c’erano due controindicazioni. La prima: alla lunga mi stufavano. I biscotti mi diventavano subito noiosi. Così dovevo cambiarli. Ma cambiare biscotti implicava cercare sempre nuove alchimie, perché un conto era se inzuppavi un biscotto secco, e tutt’altro conto era inzuppare un frollino per esempio con “gocce di cioccolato” dentro. Era tutto un altro sapore e un nuovo equilibrio da ricercare!

Il secondo problema era poi che spesso i biscotti mi facevano acidità (oggi non è più così, non so perché. Forse perché ho cambiato biscotti, o forse ne mangio nella giusta quantità, o ancora meglio perché digerisco meglio il latte).

Dopo i biscotti, provai con ciò che usavano i grandi: i cornetti. Ci provai per un po’ ma poi li abbandonai. Primo perché mi stancai del loro sapore dolciastro. Secondo perché non sempre erano di qualità e buoni al gusto. Terzo, mi mandavano al bagno…

Un altro bel periodo invece tentai di passare al salato, che comunque mi piaceva di più. E allora mi facevo i panini con gli affettati. Però inutile dire che non era certo il modo migliore di partire con la giornata…

Poi ci fu un periodo molto lungo in cui mi nutrii di merendine preconfezionate. Pro: ce ne erano molteplici e quasi tutte buone (di sapore). Contro: dare quelle cose a un marmocchio equivale a segnarlo fin da piccolo, con tutti quegli zuccheri e grassi saturi (e delle volte addirittura dell’alcol!). Roba da vergognarsi!

Veniamo a oggi…

Ho trovato un mio bilanciamento. In genere mangio a rotazione dei biscotti che so che sono buoni (biscotti che non contengano troppi grassi saturi o olio di palma e possibilmente anche sodio e lecitina di soia e bicarbonato).

Talvolta mangio crostate perlopiù fatte in casa (in cui considero che in genere contengono uova).

Altre volte posso mangiare l’avanzo di una pizza del giorno prima…

I cereali li mangio solo saltuariamente perché ho scoperto che riducono l’assunzione di ferro; per questo sconsiglio di mangiare sempre e solo cereali per colazione…

I cornetti non li mangio quasi mai visto l’enorme quantità di grassi (spesso di pessima qualità) con cui li fanno.

Le merendine solo una ogni tanto (semmai per arricchire un pasto un po’ povero)…

Non mangio più carne, quindi neppure affettati…

Prossimamente ho come obiettivo di eliminare il latte sostituendolo con altre bevande di soia che contengano calcio, che è meglio…

🙂

PS: insegnate ai vostri bimbi a mangiar frutta invece delle merendine…

L’ormai eccedente non-detto…


[…]

Sul fatto che tu stessa ti ritieni una persona complicata e che forse non ti conosci appieno, sai una cosa? Non sei la prima (né sarai l’ultima) ragazza che me lo ha confidato. Nella vita ho imparato che essere donne è più difficile che essere uomini. E anche se “non vai d’accordo con la filosofia”, ti invito a riflettere su questo concetto… Secondo me le donne sono in grave difficoltà perché vivono in una SOCIETÀ MASCHILISTA di cui non sono pienamente consapevoli. Certo, saprai meglio di me che a una donna, per un motivo o per l’altro, tocca sfacchinare mediamente il doppio di un uomo (in tutti gli ambiti)… Ma hai mai pensato al fatto per esempio (ed eseguo una svolta di 180 gradi) che il voler risultare belle, nelle donne, è influenzato proprio dalla società maschilista che fa creder loro che una donna “abbia senso” solo se ammirata da un uomo? Sapessi quante donne ho conosciuto che sono andate in crisi perché quando erano giovani (e attraenti) erano piene di “attenzioni” da parte dell’altro sesso, mentre quando hanno cominciato a invecchiare l’atteggiamento della razza maschile è profondamente mutato nei loro riguardi e dunque adesso si sentono ignorate, emarginate! Te l’ho fatta drammatica ma il concetto credo di avertelo espresso per bene… Insomma è difficile essere donna. E avete problemi a crearvi una vostra identità per via delle ingerenze costanti dei maschi che vi usano e vi fanno credere di aver senso solo se apprezzate dal mondo maschile… Da oggi chiamami pure Key-of-Freud… 😉 Ma visto che sono stato molto serio, forse troppo, ti propongo di leggere un articolo che scrissi per spiegare come mai… il pene (sì, proprio il pene!) finisce per essere un simbolo femminile ed è l’ennesima maniera in cui il maschio prende in giro la donna! Se ti interessa ti cerco il link! 😉 Infine ti aggiungo che anche io nel periodo in cui ci siamo conosciuti, nonostante tutto, non mi comprendevo appieno e ho quindi intrapreso una ricerca per svelare i miei misteri! È stato sufficiente qualche buon libro di psicologia per iniziare a rompere il ghiaccio e dopo ho capito l’arcano e… oggi lo so! Sono cosa sono e cosa voglio…

Geo da aggiornare (nella migliore delle ipotesi)


Guardicchio spesso la trasmissione di Rai3 Geo. Solo che ormai sono oltre. E non mi sorbisco più quello che mi viene propinato senza alcun senso critico. E oggi vedo palesemente come ci siano molte cose che non vanno, vadano eliminate o aggiornate, vengano fatte apposta per indirizzare un certo tipo di pseudo-conoscenza nello spettatore:

1 quello che dicono i cosiddetti “esperti” ospiti della trasmissione, per esempio, non va sempre preso per oro colato; inoltre spesso è in contraddizione con quello affermato da altri ospiti in precedenza (dunque non si può scantonare: in almeno un caso c’è qualcuno che ci ha detto una bugia!); e il conduttore di turno è troppo morbido e tende a lasciar passare ogni concetto espresso senza sbugiardarlo;

2 i documentari, apparentemente dalla parte della natura e degli animali, sono intrisi di vetusta cultura contadina (fascista!) da uomo al centro dell’universo. Per esempio spesso gli animali sono trattati come meri oggetti (animali da soma)… Oppure non sopporto che si vedano costantemente fuochi che ardono legna, che si cucini come le vecchie tradizioni volevano, con la cenere sopra!, eccetera. Questi filmati sponsorizzano un tipo di subcultura che dovrebbe essere ormai sorpassata e archiviata, una cultura cancerogena, porca troia! Ed è anche per questo che la gente ignorante trae grande soddisfazione a fare la brace anche nei centri abitati sentendosi come Robinson Crusue sull’isola deserta: perché costantemente assistono a messaggi del tipo che il fuoco è buono

In definitiva i pur bravi e simpatici e sensibili Sveva ed Emanuele dovrebbero cominciare a porsi le questioni che ho sollevato. Non dovrebbero semplicemente avallare quello che chi sta sopra di loro gli mette nel piatto per presentarlo al pubblico. Perché oggi come oggi non ci si può più permettere l’ingenuità. Anche l’ingenuità oggi è un peccato mortale. E se uno va in televisione a esporre dei concetti deve esser certo che quei concetti siano giusti e corretti, sempre.

Come al solito vi devo spiegare anche l’ABC perché voi non lo sapete. Ma come mai io ho capito tutte queste cose mentre voi altri vi limitate a seguire il flusso della corrente senza farvi nessuna domanda? Siete idioti?