Bevanda dissetante per l’estate (a base di tè e salvia)

Ingredienti per 4 persone…

Portate ad ebollizione un litro d’acqua in cui avete messo mezzo cucchiaino di cannella in polvere (che si occuperà di profumare gradevolmente la vostra bevanda) e una foglia fresca di salvia (che le infonderà un aroma assai rinfrescante; occhio a non esagerare che la salvia contiene un veleno!).

Lasciate in effusione tre bustine di tè.

Aggiungete limone quanto volete (più ce ne sarà più sarà dissetante ma se siete stitici bastano due/tre gocce, meglio non andar oltre).

Per dolcificare ho usato un cucchiaino di miele, uno di stevia e due di zucchero.

Provatela apportando le variazioni che ritenete opportune e poi ditemi come la preferite voi.

Nota importante: premesso che il mio organismo è tutto particolare e finora non ho incontrato medici in grado di spiegarmelo, ho scoperto che su me la salvia, che di norma avrebbe effetto lenitivo e rilassante, produce un leggero effetto stimolante (quasi come fosse caffeina). Dunque assaggiate bene prima di buttarne giù un’intera tazza! 😉

It (serie tv)

Recentemente ho rivisto questa vecchia serie degli anni 90, in due parti, sul famoso pagliaccio assassino di Stephen King.

Devo dire che all’epoca era ritenuta quasi un capolavoro, anche considerando la scarsa riuscita di altre trasposizioni televisive delle opere del maestro del terrore. Rivedendola oggi appare sicuramente datata, e non solo per gli effetti speciali. Tuttavia la bontà della pellicola è testimoniata dall’impegno profuso nel realizzarla. Certo, il finale appare piuttosto veloce, visto le premesse ansiogene e le fattezze del mostro aracnide, in fondo davvero pacchiano e risibile; tuttavia l’opera è accettabile, anche perché pone l’accento sui rapporti d’amicizia che si instaurano tra i sette ragazzini che poi crescono e riaffrontano It dopo trenta anni.

In questa trasposizione le vicende passate e presenti sono praticamente amalgamate assieme con continui flashback, mentre nel film recentissimo di cui ho parlato qualche tempo fa le avventure dei ragazzini si condensano in un’unica parte.

Non malaccio come pensavo.

Lo strano finale di Daitarn 3

Scoprii Daitarn 3 da piccolo e mi sembrò subito molto figo. Il fatto che ancora oggi venga replicato sta a testimoniare la bontà della produzione. Poi è chiaro che rivedendolo alla luce della mia maturità odierna alcuni difetti che da infante non notavo mi appaiono stentorei. Ma non è tanto di questo che voglio parlare – tra parentesi sto vagliando la possibilità di dedicare dei post ai cartoni più irrinunciabili della storia della tv – bensì del fatto che per anni non ho mai saputo che avesse un finale, ovvero che effettivamente il Daitarn 3 e la sua allegra brigata si scontrassero come da copione contro il cattivone di turno, Don Zauker, e la sua fida assistente, Koros. Eppure più volte rividi le repliche… Come mai la puntata finale mi sfuggì sempre seppure per me questo era un cartone immancabile e di conseguenza non avrei mai dovuto perdermi una puntata? Mistero!

Non so spiegare questa cosa. Posso fare ipotesi, però. Per esempio posso supporre che, dato quel che succede nell’ultima puntata, qualcuno avesse deciso di non farla proprio vedere. Infatti dovete sapere che a quei tempi la censura era molto presente anche nei cartoni. Ci son stati cartoni in cui cambiavano palesemente i dialoghi. Ce ne sono stati altri in cui omettevano puntate intere o parti di esse (e poi non si capiva bene come si fosse giunti a un certo punto!). Oppure ce ne sono stati altri che si sono divertiti a rimontare completamente. In un caso ricordo anche di più serie fuse assieme!

Dunque il mio sospetto è oltremodo legittimo, ma non so se si tratti proprio di questo. In rete non mi sembra che se ne parli, ma non ho fatto ricerche serie…

Comunque che succede in questa fantomatica ultima puntata? Diciamo che non rimarrà nella storia per epicità. E diciamo pure che risulta parecchio deludente. Ci sono un sacco di errori concettuali. Avvengono e si dicono cose strane e incongrue. Per esempio vien fuori che Koros ama Don Zauker! E poi lo stesso, per una volta, parla! Ma come?! Aveva la bocca sigillata! Per comunicare gli si illuminava il cervello ed i suoni che emetteva, che solo Koros era in grado di interpretare, avevano tutta una lingua loro, non c’entravano niente con la lingua umana! Nella puntata viene spiegato che talvolta il Don poteva parlare, se si sentiva molto sollecitato. Ah, ecco.

In questa puntata Daitarn uccide sia Koros che Don Zauker eppure Banjo appare come pentito (!!!) perché si rende conto di aver fatto fuori due esseri che bene o male si amavano (!!!). E quella è l’ultima inquadratura di Banjo, che da quel momento scompare totalmente dai radar! Gli ultimi minuti del cartone vedono gli altri componenti della banda dividersi per tornare sfrontatamente alle proprie mansioni, come niente fosse, neppure salutandosi calorosamente come ci si sarebbe aspettati (!!!). E nessuno accenna a Banjo, cioè non si capisce affatto che diavolo di fine abbia fatto e se ancora nutra dei dubbi sull’aver ammazzato Don Zauker!

Forse la mia memoria ha fatto sempre in modo di obliare questa puntata, perché non mi piaceva…

A ogni modo, finché al mondo ci saranno meganoidi/fascisti dovremo opporci alla loro merda. Proprio come Daitarn 3 ha fatto nel cartone.

Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo

Ennesimo bel film di Gilliam su cui sembra calato come un velo di oblio. Come mai film come questi compaiono così poco in televisione? Come mai Terry Gilliam non è un regista osannato da pubblico e critica quanto meriterebbe? Sono dei misteri a cui ancora sto cercando di dare una spiegazione…

Parnassus è un uomo divenuto immortale che un tempo fece un patto scellerato col diavolo, il quale si rifà vivo poiché è giunto il momento di riscuotere quel che aveva vinto. Parnassus è in grado di far viaggiare la gente (attraverso uno specchio) in un proprio mondo di fantasia nel quale il viandante potrà scegliere che futuro darsi.

Parnassus se ne va ormai in giro per il mondo con una scalcinata compagnia comprendete un ragazzo, sua figlia e un nano, vivendo praticamente da povero teatrante da strada. Un giorno si imbatte in un uomo che era stato impiccato ma è ancora vivo…

Tra parentesi quell’uomo è Heath Ledger alla sua ultima interpretazione. Purtroppo per lui morì prima di terminare il film. In un primo momento questo doveva causare la sospensione definitiva del progetto. Ma poi, cambiando la sceneggiatura, si fece in modo che nelle scene che mancavano si potessero usare ben altri tre attori per sostituirlo. Secondo me l’operazione riuscì alla grande.

Da vedere se amate i film fantastici.

Suspiria (di Guadagnino)

In un gruppo facebook di cinema che frequento, questo film non ha riscosso molto successo. La maggior parte dei membri, vedove tristi di Argento, si sono dichiarati delusi. C’era qualcuno che lo preferiva alla prima versione ma essi rappresentavano un’eccezione. Per questo motivo, io che non avevo amato neppure la prima incarnazione, ero piuttosto pessimista circa questa nuova trasposizione…

Invece mi sono ricreduto. Probabilmente il film è troppo lungo (2 ore e mezza) e lento e mette troppo al centro la danza (per i miei gusti), ma non c’è niente da eccepire: è un bel film, fatto bene, molto curato esteticamente, visionario. Certo la storia è abbastanza diversa dall’originale ma fa niente, visto che questa nella versione “argentata” era davvero inconsistente.

Guadagnino ha scelto di ambientare le vicende in un anno specifico: il 1977. Perché?, domanderete voi. Per due motivi. Il primo è che quello fu un periodo storico molto particolare, carico di pulsioni, interessante per lui – in Italia il terrorismo brigatista era al culmine, per esempio. Per secondo perché è stato l’anno in cui uscì nelle sale il Suspiria di Argento.

Altra curiosità: il vecchio che fa lo psicologo è stato davvero uno psicologo nella vita di tutti i giorni. E quello è l’unico film che ha fatto (se non ne ha fatti altri dopo).

Trama: una ragazza si trasferisce in una scuola di danza tutta al femminile, sulla quale però c’è come una cappa di tensione e terrore, dalla quale scuola scompaiono un po’ troppo spesso ragazze. In realtà è un covo di streghe che si stanno preparando per rifondere un po’ di vita in un’anziana strega che dice di essere una delle tre più importanti…

C’è anche Tilda Swinton in uno dei ruoli chiave.

Arthur Schnitzler: Commedia delle parole (teatro)

Tre atti unici che più che commedie son sicuramente drammi.

In L’ora della verità un uomo sta per partire per un viaggio da cui potrebbe non tornare più e va a salutare una coppia di suoi amici. Il marito si eclissa subito perché ha da fare, così rimangono a parlare la moglie e lui. Si scopre che un tempo erano amanti ma… lui non sapeva affatto che lei lo amasse come fosse un dio. D’altronde esso neppure è stato l’unico con cui la moglie ha tradito il marito – e pure questa informazione era del tutto sconosciuta all’uomo, che la credeva quasi una santa. Poi torna il marito e l’amico se ne va. Il marito comunica alla donna che ora ci sono le condizioni affinché i due si separino. Lei, sconvolta, non ne capisce il motivo… Ci sono altre verità da scoprire…

Un po’ pirandelliano, nel senso che più si va avanti e più cambiano le situazioni e la percezione di come realmente stiano le cose tra questi tre personaggi.

In Scena madre un attore è talmente bravo a recitare e subdolamente efferato come seduttore che riesce a dare da bere a un fidanzato tradito che la storia che ha avuto con la sua donna sia stata molto più casuale e corretta di quanto non si pensi. Tuttavia la moglie dell’attore, che dopo mesi di separazione è appena tornata a casa per ricongiungersi con lui, essendo rimasta in ascolto della falsa confessione nell’altra stanza, rimane assai rimescolata. Allora vorrebbe lasciarlo nuovamente. Ma tale è il potere seducente della recitazione dell’attore su lei che si intuisce che non riuscirà a farlo…

In Baccanale un uomo e una donna, diventati amanti nelle ultime settimane, si recano alla stazione ad attendere il ritorno del marito di lei. Hanno già deciso di metterlo al corrente della situazione, così da poter vivere liberamente il loro sogno d’amore. Ma non hanno fatto i conti con la scaltra furbizia dell’uomo, il quale può osservarli e capire cosa è successo ben prima che loro glielo rivelino, così da elaborare un’accorta strategia per cercare di evitare che la moglie se ne vada con quell’uomo conosciuto da poco…

Bella prova di questo autore in tutti e tre gli atti. 🙂

Leo Ortolani: Dinosauri che ce l’hanno fatta

Da un po’ il creatore di Rat-Man è passato a illustrare libri di divulgazione scientifica. Avete capito bene: proprio scientifica. Ma non vi preoccupate: l’ironia che lo contraddistingue è sempre la solita, anche se ammetto che in questo caso cita così tante nozioni che risulta un po’ meno efficace e un po’ più palloso. A ogni modo ve lo consiglio se amate questo autore, se avete ragazzi che amano l’ironia o i dinosauri. Se fossi un professore che volesse far interessare i suoi studenti a questa materia adotterei subito quest’opera come libro di testo! 😉

Personaggi perlopiù insignificanti dell’agenzia Voli di Gabbiano #12

La lista delle persone che Nemesis incontrò che avessero un qualcosa in comune con lui si completa infine con una ragazza che un giorno Vlad gli indicò.

«Quella lì sembra proprio come te», gli disse spiazzandolo.

Nemesis guardò nella direzione dove Vlad ammiccava e vide una bella ragazza con gli occhi azzurri.

«Ne sei sicuro? Allora lo prendo come un complimento!», si inorgoglì Nemesis.

Ma poi ripensandoci… «Ma come puoi affermare una cosa del genere? Io ho gli occhi scuri… Non capisco in che senso la potrei ritenere affine a me…», si sentì di domandargli. E Vlad gli fece capire:

«Nel senso che quella tipa è carina, ma non bellissima. Nel senso che veste in modo un po’ trasandato (o forse dovrei dirti che non si cura troppo dei suoi abiti, sennò ti offendi). Insomma… è una che, se si predisponesse in un certo modo, potrebbe apparire a tutti bellissima, e tutti la venererebbero come la donna più bella del mondo. Ma lei non lo sa. E pure se lo sapesse non lo farebbe mai, perché evidentemente è nella sua natura essere così…»

Nemesis rimase molto colpito da quelle considerazioni.

In seguito Vlad lo incitò anche a provarci clamorosamente.

«Va! Valla a espugnare! Che cosa aspetti?! È la ragazza ideale per te!»

Istigato, Nemesis tentò di conoscerla avvicinandola nelle pause tra un briefing e l’altro. La scoprì come una persona timida, sorridente alla vita, ma cauta. Tutte caratteristiche che gli fecero pensare di accostarlesi con equilibrio.

Tuttavia venne il dì in cui Nemesis si mise in testa di rimorchiarsela sul serio. Allora – mentre si ripeteva nella mente “È la ragazza per me! È nata per me! La devo avere! Non devo lasciarmi sfuggire la mia perfetta metà combaciante! La devo ottenere prima che qualche coglione me la soffi!” –, la puntò. Ma quando se la trovò davanti, riuscì a dirle solamente:

«Bella giornata, eh?»

E lei, guardandolo un po’ intimidita, gli rispose:

«Sì. Abbastanza…»

E quello fu tutto il loro dialogo.

Per un periodo Nemesis continuò a mirarla da lontano gettandole occhiate di fuoco che lei non mancò di cogliere e anche di ricambiare. Ma il loro (pseudo) rapporto rimase incagliato in quell’insensata situazione di riserbo reciproco, mentre per di più Nemesis la osservava sempre circondata da altri tipi di tutte le fogge che cercavano di portarsela a letto senza troppi indugi, con lei che arrideva a tutti indipendentemente dai loro approcci, cafoni o meno che fossero.

Poi un giorno Nemesis notò che ella fumava sigarette come una ciminiera turca, e allora sentenziò mentalmente:

«Come disse Ulisse, dando le spalle e abbandonando le rovine ancora fumanti della famosa città che aveva contribuito a distruggere con la trovata del cavallo di legno… “Addio, oh Troia fumante!”»

E da allora non le rivolse più neppure uno sguardo.