Sigle: MYSHA!

Non avrei alcun memoria di questo cartone estremamente secondario se non rammentassi invece la sigla, abbastanza carina.

Si parla di un orsacchiotto, di una certa Natasha e perfino di un dirigibile (!), tutta roba di cui non ho più alcun ricordo!

Io chiaramente mi divertivo a storpiare il nome dell’orsacchiotto in… “Piscia”! 😀

La sbandata 9/9

Svariati mesi dopo, Nemesis ripassò per quella via.

Come fossero trascorse appena poche ore dal loro ultimo incontro, incrociò ancora una volta la sbandata. Stavolta però fu quasi certo fosse tornata a starsene totalmente da sé. Avendo tra l’altro ripreso le vecchie abitudini di bivaccare tutto il tempo sulla panchina.

Ormai parlava da sola,sbraitava a getto continuo. Di polizia e prostituzione. Di abusi di potere. Di denunce. Di caserme e interrogatori. Perfino di pedofilia. Sembrava avesse davanti un interlocutore fittizio a cui dovesse tassativamente riferire tutto quel che sapeva e aveva vissuto sennò non sarebbe stata a posto con la coscienza.

Nemesis pensò che da ultimo il suo carattere bizzoso dovesse averla fatta allontanare dalla comunità di barboni che aveva frequentato fino a qualche tempo prima. La sua esistenza aveva fatto una lunga circonvoluzione riportandola infine all’inizio, avendo intrapreso pure un imbocco che spesso era senza ritorno: quello dell’alienazione.

La vita di strada l’aveva perfino peggiorata. Ora la ragazza era preda di pulsioni incontrollate di rabbia che la facevano vaneggiare. A un sol passo dalla follia.

Unicamente in un singolo aspetto era forse apparentemente cambiata in meglio. Per qualche motivo, sembrava meno trascurata; ma forse questa impressione poteva esser data perché non si era più in inverno bensì in estate, e la ragazza, disfatasi di pesanti abiti, ora ne sfoggiava di leggerissimi, i quali parevano lindi e profumati – ma potevano anche non esserlo –, e invero le mettevano in evidenza il fisico atletico.

Nondimeno la sua permanenza semestrale in loco, aveva ingenerato in taluni abitanti del quartiere parecchio risentimento. Nemesis poté infatti assistere con i propri occhi alla seguente scena… Una vecchia con le stampelle le si fece avanti minacciosa mentre la sbandata era ancora nel bel mezzo di un suo ennesimo soliloquio. Alzata una gruccia alla quale assegnò la funzione di dito accusatorio, rivolse alla barbona aspre parole manifestando tutto il proprio rancore e attribuendole la colpa di non averla fatta dormire la notte precedente, con i suoi discorsi insensati a voce sempre elevata.

Ma la sbandata, che ormai doveva essere avvezza alle liti ed averne viste di tutti i colori, abituata a ben altre violenze, perfino agli abusi della polizia, a quelle parole astiose rispose con una calma imprevista manifestandosi quasi ieraticamente morigerata. Tornando all’istante in sé, prese a conversare lentamente e concisa, senza alcuna acrimonia – quando un secondo prima era stata completamente immersa in una discussione immaginaria piena di azzimo e attriti – e replicò all’anziana mostrando che non le metteva paura.

La vecchia di lì a poco se ne andò, dato che quel protestare non serviva a niente e non avrebbe ottenuto quindi alcun risultato. Dovette andarsene perché ormai le rimaneva solo di aggredirla, e non voleva certo finire in galera lei per colpa di quella ragazza deviata. Così la sbandata riprese a dialogare da sola continuando grossomodo da dove si era interrotta.

Dopo essersi accertato che in fondo quell’alterco non avesse prodotto nulla di irreparabile, infine anche Nemesis se ne andò dispiaciuto.

Di lì a breve cercò di non passare più per quella che nella sua percezione divenne la “via della sbandata”. Per quella via che gli regalava sempre troppa melancolia.

Fine

Altman: Gang

Ennesimo film altmaniano dedicato al mondo dei gangster.

È la storia di alcuni ergastolani che evadono da un carcere. I tre, due uomini maturi e un ragazzo ventenne, sono molto affiatati e decidono così di mettersi insieme in società per compiere rapine, le quali gli verranno molto bene. Col tempo, dopo ulteriori rapine, la loro “fama” cresce…

I tre non sembrano molto male, come persone, in fondo, a parte il fatto che sono ignoranti, come invero appaiono tutti i personaggi nel film. Il regista sembra gettare uno sguardo benevolo su di loro, come a comunicare che non siano persone davvero cattive, nonostante essi non esitino a uccidere poliziotti o altri per i loro scopi.

Il ragazzo più giovane si legherà con una ragazza conosciuta in latitanza, che in seguito vorrà sposare. Mentre gli altri due se la passeranno peggio…

Il finale cruento esprime probabilmente quel che pensa il regista della società americana, implicitamente violenta, opprimente del popolo; il quale finisce per ritrovarsi sempre in ingranaggi più grandi di sé senza nemmeno rendersene conto.

Blacksad: E poi non resta niente – Prima parte

Premessa: questa avventura è molto più recente delle altre, è stata realizzata da poco. Esiste anche, come si intuisce dal titolo, una seconda parte, solo che qui in Italia non mi risulta sia stata ancora pubblicata. Quindi per ora le mie letture su questo personaggio termineranno qui.

In questa storia di Blacksad si sovrappongono diverse questioni. Appalti per una metropolitana, gestione dei lavoratori tramite un sindacato, sfere di influenza di potenti che ovviamente elargiscono a chi dicono loro del denaro. Il nostro investigatore si ritrova a fare da guardia del corpo a un tizio invischiato in una di queste faccende, che però finisce per morire lo stesso nonostante la sua protezione. Inoltre compare anche una compagnia teatrale, immischiata anch’essa in logiche di spartizioni di risorse. Proprio tramite questa compagnia, ricomparirà un personaggio femminile molto caro al nostro eroe…

Eh, sì, non ci possono lasciare a metà. Devono farci leggere la seconda parte!

Lei, Lui: Niente robe sporche

Stanno osservando placidi la televisione. Nella quale, a un certo punto, passa una famosa canzone di Cocciante

Arriva il punto in cui la strofa recita “e quando a letto lui/ ti chiederà di più/ glielo concederai/ perché tu fai così!/…”, in quel mentre lei, rivolgendosi alla tv, esegue con irruenza il gesto dell’ombrello, a cui fa seguire un indomito “Tié!”

Lui, come fosse stato appena bastonato, sente che dentro di sé qualcosa muore.

Dalton Trumbo: E Johnny prese il fucile

La prima volta che mi imbattei in questa storia fu decenni fa, da ragazzo, attraverso un altro media. Si trattava si una canzone dei Metallica, che riprendeva un film in bianco e nero, il quale era tratto proprio da questo libro. Trovai la storia agghiacciante. Così, quando casualmente mi è capitato tra le mani questo libro (consigliatomi dalla mia compagna), me lo sono letto. Trovandolo alla stessa maniera agghiacciante – sì, perché riesco a immedesimarmi molto facilmente in quel che accade al protagonista poveraccio di turno e trovo che ciò sia una delle cose più spaventose e ingiuste che possano capitare a qualcuno.

È la storia di un ventenne che va in guerra con il coraggio e la spensieratezza dei giovani che credono alla stolida propaganda governativa. Un giorno però si risveglia in un letto di ospedale. Ci impiegherà parecchio a capire dov’è. E ancora di più a comprendere che non ha più gambe e braccia, e neppure gran parte della faccia: è diventato praticamente un tronco umano. Come fosse murato vivo in quel che resta del suo corpo.

Tra malattia, solitudine e delirio, incapacitato a comunicare col mondo esterno, rischierà più volte la follia. Finché a un certo punto comincerà a battere sul cuscino, tramite quel che resta della propria testa, in un disperato tentativo di comunicare: battere un accorato SOS in codice morse…

Il libro venne più volte censurato e fatto sparire, ma più volte riprese vita in concomitanza di guerre particolarmente cruente.

È un libro che fa male perché contiene al suo interno tante verità che in genere non si dicono o alle quali non si vuol pensare, verità indigeribili.

È un libro con un finale assai pacifista. E pure anarchico, perché da ultimo individua perfettamente i veri responsabili di simili tragedie: chi ci governa. Chi ci vorrebbe imporre di partire per difendere quelli che di solito non sono altro che biechi interessi economici – guardate per esempio la guerra russo-ucraina. Nessuno andrebbe in guerra se sapesse cosa potrebbe capitargli. Intendo, sapesse davvero.

È un libro che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. In particolare i soldati.

È un capolavoro.

Da un punto stilistico, aggiungo solo una nota: lo scrittore, probabilmente per render più possente il continuo flusso di coscienza del protagonista, utilizza solo punti, rinunciando totalmente a ulteriori forme di punteggiatura. Dunque non troverete neppure una virgola, in questo romanzo.

Sigle: MR BASEBALL!

Se ascolterete questa vecchia sigla sono sicuro che avrete una gran voglia di abbandonarvi a canti e balli scatenati, perché è questo l’effetto che fa! 😀

Il cartone invece non mi piaceva. Anzi era uno dei pochi che in quel periodo provai a vedere ma proprio non vi riuscii. Il protagonista era un ragazzone un po’ corpulento, mite e generoso, con fratellini piccoli quasi a carico, che però ci sapeva fare con questo sport. Aveva a posto degli occhi due corposi tratti scuri, e io non potevo tollerare che un primo attore fosse ritratto in quella maniera così superficiale!

NINNINI: Come nascono i bambini (CAPITOLO EXTRA) – PARTE III

Ben più di un grattacapo gli aveva dato invece combinare le altre due teorie: mischiare assieme api e fiori… con amore e pancioni. Ma Ninnini vi era riuscito perché era un bambino davvero brillante! La teoria di Ninnini prevedeva questo… Si sa che le api sono delle gran lavoratrici, giusto? Si sa che sono in grado di fare il miele, cioè un prodotto buonissimo, dolcissimo (e con pure dentro un sacco di minerali che fanno tanto bene alla salute). Fin qui ci siete tutti? Bene, si dà il caso che le api siano anche in grado di costruire delle cose, come a esempio gli alveari… E se le api, con i giusti ingredienti, fossero state in grado perfino di costruire un… bambino?! Questo era arrivato a pensare Ninnini! Ma certo, per riuscirvi, avevano bisogno di cibo umano… Allora che aveva escogitato quel furbone di Ninnini? Aveva pensato – tenetevi stretti! Allacciate le cinture! – che i futuri papà, che tanto amavano le loro future consorti, si mettevano un’ape in bocca (!) e poi davano un bacio appassionato alle future mamme. Così queste quasi non si accorgevano che facevano entrare dentro di loro un’ape, la quale, instradandosi nello stomaco, avrebbe trovato lì tante sostanze adatte per fabbricare un bambino! Capito che teoria avveniristica aveva individuato Ninnini?!

Certo, rimaneva da spiegare poi che fine facesse quell’ape, ma tanto quel punto non era importante. Forse, una volta terminato il lavoro, risaliva lungo l’apparato digerente, il cavo orale e riusciva dalla bocca o dal naso. Sennò si poteva anche supporre che le api facessero un bozzolo con le sostanze che trovavano nello stomaco e poi, come bruchi che diventano farfalle, fossero esse stesse a trasformarsi in bambini! E chissà! Poteva pure essere! Nessuno poteva escluderlo!

Fattostà che Ninnini, con la sua teoria, aveva così sistemato sia le api che l’amore che produce bambini. I bambini si formavano direttamente nella pancia delle femmine… et voilà! Dopo un po’ ne uscivano!

Boris 2 – Il ritorno

Ho notato subito un paio di differenze in questa seconda stagione di Boris. I colori risultano più vivaci, come se le scene siano state girate sempre in esterno (cosa che comunque non è). Le inquadrature sembrano meno statiche (sbaglierò?). Ma sopratutto compaiono tre personaggi nuovi che si vanno a integrare perfettamente con i vecchi.

C’è una nuova star ne Gli occhi del cuore (la telenovela/fiction che la troupe è incaricata di girare), per certi versi più infantile della precedente, ma anche meno furbetta di quanto si possa pensare. Poi c’è il personaggio di un’attrice popolaresca che interpreta una commissaria di polizia, una tipa molto caliente e sensuale, probabilmente ninfomane… Ma sopratutto c’è un ruolo cucito su misura per Corrado Guzzanti, che interpreta un attore psicotico in crisi mistica con l’hobby della distruzione (assiduo utilizzatore seriale di una mazza da baseball 😀 ).

È impossibile non pensare come il buon Corrado non ci abbia messo molto del suo nel personaggio, indipendente dalle scelte degli autori per il ruolo. Sarei pronto a scommettere che vi siano state delle scene in cui ha improvvisato andando a braccio – la cosa, al solito, gli riesce molto bene…

Questo, per quanto riguarda il primo dvd della serie…

Mentre per il secondo ho notato che più trame vengono portate avanti e in qualche modo sono stati aggiunti elementi di maggior tensione potenzialmente drammatica, e anche elementi lievemente da soap. Quasi tutte le fila verranno tirate alla fine (mi è dispiaciuto solo che “l’ex schiavo”, inviso alla marmaglia di cui ha preso il comando, sia stato vessato e picchiato e non abbia avuto una giusta vendetta). Sopratutto arriverà a compimento la vicenda più importante, che riguarda il regista, il quale dovrà lottare per non essere cacciato via dalla produzione dopo che nuove elezioni reclameranno la sua testa…

Insomma, non ci si annoia neppure in questa seconda stagione… 😉