Scooby doo e il mistero del rock’ n’ roll (cartone)

In questo cartone animato la nostra sgangherata brigata di detective del paranormale si troverà a indagare su una strega che sta mandando a monte il parco tematico nientepopodimeno dei Kiss (quando ancora erano mascherati!).

Di misterioso alla fine ci sarà ben poco però per tutta l’avventura verremo accompagnati dalle canzoni e dalle versioni animate dei componenti di questo noto gruppo musicale, che secondo questa storia in realtà altri non sarebbero che esponenti di una balzana civiltà aliena in cui tutti gli abitanti del pianeta hanno trucchi in faccia di colore bianco e nero! :-O

Una storia più di fantascienza che di mistero, quindi, imperdibile però per i fan dei Kiss, o i fan di Scooby Doo!

Tra l’altro mi sembra di aver capito che quel certo parco tematico (che altro non sarebbe che un Lunapark) nella realtà non esista, per quanto più volte si sia vagheggiato di realizzarlo…

La storia della principessa splendente

Anime candidato agli oscar 2014 (nonostante animazioni più scarne del solito potrebbero far intendere che si tratti di un vecchissimo cartone!), prodotto dal mitico Studio Ghibli, in cui si narrano le vicende fantastiche di una strana ragazza, nata da una pianta di bambù, raccolta da un contadino per il volere degli dei.

La ragazza crescerà a una velocità molto superiore alla media. Con il procedere della storia mostrerà doti non comuni. E, purtroppo per lei, a un certo punto i suoi genitori adottivi la obbligheranno a traslocare dalla casa bucolica dove si trovava, nella quale aveva trovato invero un’armonia e una felicità non scontate, per trasferirsi in città, dove hanno stabilito che dovrà cominciare e comportarsi da principessa. Da lì cominceranno i problemi della ragazza, che dovrà scontrarsi con dilemmi di identità e rimorsi di coscienza, per non poter essere cosa avrebbe voluto e si sarebbe sentita di essere.

Il finale è assai malinconico e toccante e vale da solo tutto il film, il quale, anche se in una prima parte vi sembrerà eccessivamente lento (difatti la pellicola dura oltre due ore, cosa insolita per storie del genere), alla fine sarete contenti di averlo visto.

:’)

L’imbattibile Squirrel Girl batte l’universo Marvel

Non conoscevo questa Ragazza-scoiattolo. Le sue avventure sono divertenti. E devo dire… sempre meglio leggere un fumetto divertente, che prende anche un po’ in giro il mondo dei supereroi, che leggere un fumetto brutto (di qualsiasi tipo).

Poi il pregio di questa ragazza è quello di non essere particolarmente avvenente, anzi ha i denti da scoiattolo e una situazione sotto l’ombelico gradevole ma non da fotomodella (come invece è per altre eroine super ;)). O almeno questo è vero in codesto fumetto (ma magari in altri l’hanno resa la solita top-model).

In questa sua prima graphic novel – termine, graphic novel, a cui io continuo ad attribuire una valenza femminile, mentre per qualche assurdo e incomprensibile motivo vi informo che la tendenza attuale sarebbe di attribuirgliene una maschile – Squirrel Girl dovrà vedersela con un clone malvagio di sé stessa che, con spietatezza e sagacia estreme, dimostrerà quanto sarebbe facile in fondo battere l’intero universo supereroistico Marvel!

😀

Gone baby gone (film)

Il primo film di Ben Affleck (da regista) è un thriller con molti bravi attori (primo fra tutti suo fratello, nel ruolo centrale del giovane detective privato che si occupa di un caso di scomparsa), molti misteri e menzogne che faticheranno a emergere.

Viene rapita la bambina di una famiglia difficile, probabilmente per ricattare la madre. Ci sono dietro faccende di droga e di denaro rubato. L’indagine non è facile perché come detto deve farsi largo tra omissioni e bugie di convenienza.

Da ultimo si comprenderanno i drammi di questi personaggi, ognuno con le proprie mire e la propria morale: ognuno che tenta di far ciò che è meglio (per lui o la bambina).

La domanda cardine che il film porrà praticamente sul finire sarà: è giusto interferire nelle vite negli altri? E, se sì, in che misura, fin dove si può arrivare se si è convinti di fare la cosa migliore?

ITDIDEU: Il gatto e la volpe (Parte 2)

Ben presto Pachiño incominciò a essere pesantemente schernito dal veterano dei redattori il quale, per la possanza dei suoi aforismi, veniva soprannominato Pitone. Da ciò Nemesis assimilò che Pachiño fosse una mezza tacca, poiché il pungente Pitone mai si sarebbe spinto a tanto se non lo avesse ritenuto un emerito beota. Morale della favola: Pachiño iniziò a riverire Pitone come fosse il proprio padrone, e ogni volta che ebbe una grana si riferì a lui per farsi trarre in salvo. Accadde perciò che ben presto Pitone si stufò di lui e dovette scaricarlo nell’aria di influenza di Nemesis, al quale un giorno disse schiettamente:

«È bene che uno così ce lo teniamo a turno! Pachiño è una tale iattura che non è giusto che me lo debba accollare solo io! Non convieni con me, Nemesis?»

Nemesis si sentì di acconsentire con riserva.

Il giorno dopo Pachiño si accomodò alla destra di Nemesis e da allora tentò di abbarbicarsi a lui nella stessa balorda condotta intrattenuta con Pitone.

Nemesis non poteva credere che il giudizio emesso dal collega più anziano fosse completamente vero e non contenesse più di una punta di esagerazione. Tuttavia dovette celermente arrendersi all’evidenza: quel verdetto era stato dolentemente puntuale. Inoltre Pachiño si fregiava di avere l’indolenza del grullo.

Durante la loro contiguità, mentre Pachiño cercò di imparare più cose possibili – o forse sarebbe più corretto dire che sperò che Nemesis svolgesse il suo lavoro, che lui non era capace di fare –, Nemesis invece si adoperò per cercare di assimilare come potesse esser finito, uno come Pachiño, al giornale. Il quale giornale tutto sommato era un discreto quotidiano, al quale comunemente non si sarebbe potuti ormeggiare se sprovvisti della sufficiente preparazione.

La donna del tenente francese (film)

Meryl Streep e Jeremy Irons sono gli interpreti di questo film immortale tratto dal bellissimo libro di John Fowles.

Si parla della fatale attrazione amorosa tra una donna profondamente sconsolata e depressa, che attende invano il ritorno di un uomo che l’ha tradita, e un uomo già avviato a un comodo matrimonio di convenienza per motivi economici, il quale si lascerà sconvolgere dalla passione proibita verso la sconosciuta che la donna rappresenta.

Alcune considerazioni sparse:

1 Il film mi è piaciuto molto, anche se ha scelto un modo curioso per portare in scena questa storia letteraria. Difatti il libro aveva praticamente due finali… Per far sì in qualche modo di riprendere entrambi, si è scelto di creare un doppione della storia originale, come se due attori (che nella realtà si amano, pur essendo già accompagnati) stessero recitando in un film che parla appunto di codesta storia. Così si sono potuti offrire entrambi i finali: e uno è stato assegnato alla storia in costume, mentre l’altro agli attori che interpretano il film (capito? In realtà la faccenda è molto più semplice di quanto non sembri).

2 Capisco perché Meryl Streep fin dai primordi sia sempre stata considerata un’attrice superiore. Qui i suoi occhi spiritati e vogliosi incarnano perfettamente le ardenti membra di una donna contraddittoria, scossa da grandi tormenti e perturbate voglie.

3 …Tuttavia il libro, che ora non rammento più tanto nel dettaglio ma è tra i pochi che si può fregiare del titolo di essere da me comperato e posseduto – vista la sua bellezza straordinaria –, mi è piaciuto di più, perché ricordo che era molto strano, diceva verità difficili da ammettere e trovare altrove ed era anche un metalibro (qualsiasi cosa questo voglia significare! :D)

Quasi amici (film)

Normalmente non avrei mai veduto un film del genere (dato il trailer associato, secondo me altamente fuorviante) se non me lo avessero segnalato. Ma ora sono contento di averlo fatto, perché il film non si abbandona al patetismo e neppure è pieno di luoghi comuni, come invece avrei immaginato…

È la storia di un giovane nero, ex galeotto, indigente, che un giorno fa un colloquio di lavoro da un ricco. Non è interessato ad ottenere quel posto, a lui interessa solo che il ricco handicappato gli firmi un foglio che attesti che ci ha provato, così da poter incassare una specie di sussidio di disoccupazione. Ma sorprendentemente il ricco intravede in lui delle potenzialità adatte alla propria situazione e gli offre l’opportunità di essere il suo assistente in prova per un mese. E il disabile ci ha visto lungo perché, nonostante i due uomini vengano da realtà molto diverse, il ragazzo si dimostrerà esattamente la persona di cui aveva bisogno: ovvero un individuo schietto e affidabile. Divertente, bello. E commuovente e perfetto il finale.

https://archive.org/details/quasi-amici-intouchables-ac-3-5-1-ita-fre-1080p-h-265-sub-ita-eng-2011-sp-33dy-94-mircrew

Altman: Una coppia perfetta

Una commedia con moltissime (belle) canzoni dentro, praticamente un musical mascherato. Credo che con quest’opera Altman cercò di riprendere un po’ la strada intrapresa con Nashville, anche se qui si concentra su molti meno personaggi.

Ci sono un uomo e una donna che hanno qualche problema di socializzazione e per questo si conoscono tramite un’agenzia di appuntamenti. Andrebbero pure d’accordo, perché in fondo sono due brave persone – lei molto timida e timorosa, prigioniera di un gruppo musicale in cui si lavora molto, in cui dà il suo contributo con la propria voce; lui si scoprirà essere succube di una ultra tradizionale famiglia greca dalla quale è difficile uscire e rendersi indipendenti –, ma purtroppo la loro relazione parte col piede sbagliato, con qualche malinteso di troppo.

Fortunatamente però, tra una coincidenza e un’illuminazione, avranno altre occasioni per rincontrarsi. Finché alla fine del film riusciranno finalmente a mettersi assieme, mentre un’altra coppia che per tutto il film era andata sempre d’amore e d’accordo si lascerà.

La storia sembra suggerirci che se uno è innamorato per davvero si deve insistere avendo il coraggio di ammettere che i sentimenti sono più importanti di altri fattori secondari, che dunque si possono sempre superare, in una maniera o nell’altra.