Il pizzettaio ipnotizzatore

Sicuramente egli non sapeva nulla del grande potere di cui il cielo lo aveva provvisto. Difatti era una persona molto umile, che dalla vita chiedeva e prendeva molto poco, probabilmente rassegnatosi a un destino di scolorata e forse un po’ pusillanime quotidianità; almeno dal suo punto di vista. Era come la bella ignara fanciulla di provincia a cui nessuno ha mai svelato ciò che le donne sono in grado di far fare agli uomini…

Eravamo tutti golosi di pizza: io, Pitone e Pachiño. La pizza ci piaceva assai e faceva parte del nostro menù preferito. Per questo, talvolta tradivamo la convenzione con la mensa e ci concedevamo quella trasgressione. Avevamo trovato uno splendido forno, neppure troppo distante dalla mensa, in cui si arrivava in altri tre minuti. Lungo la dorsale dove era dislocato, già si potevano avvertire i magnifici odori di pane buono e fresco. Erano stati proprio quegli odori la prima volta a condurci lì.

Dentro, vigeva il suo regno. Il regno incontrastato del pizzettaio. Egli aveva un volto e una carnagione pallidi. Il suo viso dissimulava in sé qualcosa di smodatamente autorevole a cui non si poteva rifiutare nulla, seppure, come detto, egli non sospettava minimamente di disporre di una tal facoltà. La sua faccia mostrava però la contraddizione di accusare qualche impaccio per via del suo lavoro alienante, e chissà di cosa altro. Sembrava un po’ costernato. La sua carnagione bianca cadaverica, di quelle nivee poiché vedono troppo poco il sole, risplendeva. Ma anche si fosse trovato finanche con un altro colorito, ancora egli avrebbe risaltato: con la forza dei suoi occhi magnetici, il potere della sua voce guida, i suoi tratti da nascituro sovrumano messaggero del Divino.

Era smisuratamente onesto; sempre probabilmente per quella strana legge del contrappasso che stabilisce che uno è il contrario di ciò che potrebbe essere. Cioè, se non lui, chi altri avrebbe potuto rompere le usuali leggi della moralità per ergersi sugli stolti esseri umani conducendoli in una nuova era di assoluto e dissoluto richiamo, un’era fondata sulla devozione del sangue versato? Egli avrebbe potuto essere il nostro sanguinoso incontrastato capitano. Egli avrebbe potuto essere il nuovo terribile dannato Redentore. Ma egli, purtroppo, non sapeva di poterlo essere…

Onestà, si diceva. Ricordo quella volta in cui mi sbagliai pagando con il doppio di quel che chiedeva. Mi restituì l’eccedenza facendomi gentilmente notare che gli avevo dato troppo. Avrebbe potuto anche adirarsi con me per la mia dabbenaggine, come avrebbero fatto tanti altri al suo posto. Ma non lo fece. Per un attimo però, accorgendosi dello sproposito che gli avevo lasciato in mano, era rimasto perplesso chiedendosi come avessi potuto commettere un errore di quella enorme portata. Anche perché la donna prima di me aveva incredibilmente commesso un errore analogo! Così dovette chiedersi se nel mondo non si fosse sparsa un’affezione che prendeva al cervello della gente impedendo loro di eseguire i conti correttamente. Ma se quell’infermità esisteva sul serio, non era nel mondo che si era disseminata, ma solo nella sua pizzeria, e non concerneva propriamente il non saper fare i conti quanto piuttosto il volergli concedere tutto quel che avevamo, che era ben più di quel che egli pretendeva, perché un tipo rilevante come lui pretendeva assai poco, davvero troppo poco visto la sua illustrissima esistenza di messia apportatore di un nuovo mondo sublime…

Una volta pagato, ero rimasto lì imbambolato. Continuavo a guardare il suo volto che infondeva serenità. Fossi rimasto un altro po’ lì, gli avrei dichiarato il mio amore indefesso e imperituro per lui. Fu Pitone che, dandomi una voce, mi assestò la scossa necessaria per sbrigarmi da quella malia facendomi uscire dalla pizzeria.

Di fuori comunque continuai a rimuginare sullo strano fenomeno avvenuto in quel luogo mangereccio. Il suo immenso potere mi era già ben chiaro, tuttavia non capivo come avesse potuto sprigionarlo, come potesse esistere un essere umano di quel genere, un essere umano che, questo mi fu subito chiarissimo, neppure era a conoscenza del fluido che naturalmente diffondeva nel mondo, come esso fosse stato solo polline trasportato dal vento.

Morsicai la mia porzione di pizza bianca e la trovai meravigliosamente gustosa. Era squisitamente fragrante. Mi pentii immediatamente di non averne ordinata di più. Per fortuna avevo preso anche un pezzo di pizza rossa ancora molto calda. Quest’ultima andava mangiata con maggiore attenzione perché il pomodoro incandescente altrimenti sarebbe colato dalla carta oliata che lo imbastiva e quel prezioso succo sarebbe andato perso riversandosi a terra. La pizza rossa univa alla fragrante cialda della pizza base una straordinaria amalgama di pomodoro, basilico e chissà quale altra spezia segreta. Il risultato era molto più che eccellente. Tanto che si sarebbe avuta voglia di tornare indietro e provare a ordinare qualcos’altro, magari qualche pizzetta con le olive o degli stuzzichini con i wurstel, seppure in quel periodo, ricordo bene, la mia sorella Melancolia fosse spessissimo con me, per un motivo o per l’altro. Anche per via di Margherita. Sopratutto per lei…

Spesso ho pensato che taluni cibi potessero celare una specie di panacea. E c’era solo da trovare i cibi perfetti. Per stare sempre bene, in salute, in armonia col mondo. Ciononostante un mago supremo non li avrebbe mai imbastirli per degli imbecilli popolani.

Rimozioni #14

Vai tutte le domeniche in cui la tua squadra gioca in casa allo stadio e delle volte vai pure in trasferta. Hai messo i soldi da parte apposta. Hai bisogno di quello sfogo, che ti fa sentire vivo. Così dilapidi i tuoi pochi denari regalandoli agli imprenditori del calcio, i quali, dovresti saperlo ma preferisci non ricordartelo, sono tra quelli più spietati, furbi, e corrotti.
Inoltre ogni tanto salta fuori una nuova vicenda di calcio-scommesse o comunque di taroccamenti di partite. Nonostante questo ti dichiari innamorato della tua squadra di calcio. E se le cose vanno bene sei felice. Se vanno male, durante la settimana sei di cattivo umore e dici che il presidente deve cacciare i soldi per rinforzare la squadra.
Ma la verità è che tu non ci capisci niente. Né di calcio, né della vita. Sei cieco. Sei come quelli che ai tempi degli antichi romani andavano a vedere i gladiatori scannarsi all’arena. E quello bastava per farli rimanere tranquilli e non dare grosse grane ai potenti, che imbastivano quegli spettacoli appositamente per farli concentrare su quelle questioni non facendoli pensare a cose ben più importanti, coglione.

Rimozioni #13

All’improvviso diventi “celiaco”. Eppure prima non hai mai accusato nessun problema simile. Scopri che anche per un mucchio di altra gente è così, ultimamente. Che la celiachia, un tempo rarissima, si sta diffondendo come fosse un’epidemia, e che questo potrebbe dipendere da alcune sostanze presenti nel grano, che prima era “diverso”.
Così, in realtà, non si tratterebbe tanto di un problema tuo, cioè del tuo fisico, ma di un problema ben maggiore, a monte, che nasce da quelli che producono quel che mangi. Perché questa società tende sempre a farti credere che il tuo problema dipenda da te, e loro non sono mai responsabili. Mentre invece, in genere, è esattamente il contrario. Anche i problemi mentali possono nascere da quel che mangi o respiri, ma questo non te lo dicono…

Semplicemente ladri

L’altra settimana, approfittando di alcune offerte al supermercato, avevo fatto incetta di alcuni prodotti. Poi però, una volta a casa, controllando lo scontrino, mi sono accorto che nessuno dei prodotti acquistati risultava scontato. Allora mi sono recato nuovamente al supermercato e gliel’ho fatto notare. Loro erano ben preparati ad accogliere la mia rimostranza e mi hanno detto che non era colpa loro, era colpa del computer. Questa cosa l’hanno detta a me che faccio il programmatore!, che so bene come funzionino le cose, e mi ha ricordato molto la volta in cui una stronza aveva avuto la faccia tosta di dirmi che se ero stato pagato meno di quanto mi spettasse non era colpa di nessuno, se non del foglio excel incaricato di fare i conti sui legittimi corrispettivi…
Mi hanno detto che era la prima volta che succedeva, e io sapevo che non era affatto vero…
La settimana dopo è risuccesso con altri prodotti in offerta.
Presto mi toccherà fare l’ennesima denuncia.
Sono semplicemente dei ladri. A cui lo Stato permette di farla franca, poiché fanno parte di un gruppo forte e non sono un singolo individuo che non potendo contare sull’appoggio di nessuno e non avendo nessuno a coprirgli le spalle finisce direttamente in galera, anche per irrisorie ruberie.

GARBATELLA FA SCHIFO

Per riferirvi di una delle tante giornate di merda che si succedono qui alla Garbatella in barba a ogni minima forma di civiltà e legalità…
Vengo svegliato alle 4 del mattino. C’è qualcosa nell’aria che non dovrebbe esserci. Anche il cane è sveglio. E anche i vicini li sento che si alzano o tossiscono. Non mi riaddormento più. E quelle ore di sonno non le recupererò più (mi consolo pensando che mi è pure andata bene: delle volte è fin dalle 2 che vengo svegliato e in quel caso perdo tantissime ore di sonno).
Intorno alle 7:15 comincia a sentirsi una fortissima puzza di bruciato, tanto che non si può rimanere neppure chiusi in casa, perché la puzza penetra comunque nell’abitazione. Sono costretto a riuscire anche se sono appena rientrato.
La puzza viene (in questo caso) da un complesso di case a cui si può accedere solo se si abita lì, per cui non so dire esattamente da dove, per ora (però chi abita vicino a questi individui incivili di certo lo sa eccome). Comunque l’ho circoscritta. È tra via Persico e la Circonvallazione Ostiense, e tra via Lasagna e via Magnaghi. Quando li becco mi dovranno pagare i danni. Ho presentato quasi due anni fa una denuncia scritta bella grossa e prima o poi qualche rappresentate delle forze dell’ordine dovrà pur farsi vivo…
Cerco un posto vicino in cui la puzza non si senta, ma seppur mitigata, la puzza la sento comunque. Dovrò spingermi verso la Cristoforo Colombo per trovare un po’ d’aria passabile (e dire che qui dovrebbe esserci lo smog).
Intorno alle 8:15 però compare anche lì la puzza di bruciato, ma, colpo di scena (almeno per voi che leggete, non certo per me)!, non è la stessa puzza. È sempre una puzza di bruciato, ma questa viene proprio da oltre la Colombo, perché dovete sapere che qui a Roma ogni appezzamento di vegetazione è un luogo potenzialmente appetibile per accogliere gente che accende fuochi (in questo caso, ho spesso visto una bidonville in loco, più volte denunciata, da dove si alzavano alti fumi, anche se non so dire con certezza se anche in questa circostanza provenissero da lì perché non avevo voglia di indagare).
Così mi arrischio a rincasare e mi accorgo che almeno la puzza delle 7:15 non c’è più, anche se io, che sono molto sensibile all’aria che respiro, posso distintamente percepire ancora le ceneri del rogo, anche se probabilmente una persona normale non ci farebbe caso. Queste esalazioni meno forti ma comunque tossiche e fastidiose vanno avanti per ore…
Alla sera finalmente sembra che l’aria sia abbastanza “pulita”. Ma è (passatemi il gioco di parole) un fuoco di paglia. Infatti intorno alle 20 qualcuno decide di fare una brace i cui fumi ovviamente mi entrano in casa come quelli del mattino. Il fenomeno dura circa un’ora, poi, al solito, una volta terminato, si possono comunque sentire per ore i resti delle ceneri (e le mie vie respiratorie si sono intasate di quella puzza e dunque servirà del tempo affinché si ripuliscano).
A tutto questo vanno aggiunte quelle esalazioni che ci sono sempre, come i fumi dei forni dei panifici, i gas di scarico dei garage, le sigarette, eccetera, eccetera, eccetera.
E poi comincia un altro giorno di merda…
Col tempo ho capito che è colpa dell’aria che respiro se mi ritrovo con la salute compromessa. Se arriverò un giorno al punto da essere spacciato, comincerò a vendicarmi cruentemente sui colpevoli.

J. G. Ballard: Millennium people

Ballard è un autore interessante che prova a essere innovativo e sopratutto non convenzionale. Un autore che stimola la riflessione, anche in uno come me che sente di aver già compreso le cose più importanti da comprendere. Anni fa avevo provato a leggerlo ma non mi era piaciuto per niente, sicuramente perché non ero ancora preparato ad accogliere il suo messaggio. Adesso credo di essere più capace di farlo.
Uno psicologo perde la sua prima moglie durante un attentato apparentemente senza senso che non viene rivendicato da nessun gruppo terroristico. Accusa quella perdita molto più di quanto non gli sembri. La compagna con cui sta al momento, vedendolo molto turbato, lo incoraggia ad affrontare la questione. Così lui finisce per infiltrarsi in gruppi di borghesi ribelli che pianificano una nuova Rivoluzione. Conosce e si imbatte in personaggi bizzarri di cui non sa se e quanto fidarsi: un prete che ha perso la fede appaiato con la sua amabile amante orientale; una novella Giovanna d’arco estremista; un’imperscrutabile sociopatica che sa costruire bombe; un medico tanto mite quanto pericoloso, che sembrerebbe il loro ispiratore e riferimento-guru.
Ci saranno altre morti, e lo psicologo si avvicinerà molto alla soluzione della sua ricerca, svelando però notevolmente di più di quello che cercava, e anche che, in definitiva, non era quello di trovare l’assassino della moglie quel che gli premeva sul serio, ma ben altro…
In questo libro ci sono un mucchio di considerazione non banali sul mondo d’oggi, sulla rivolta e il prezzo che si paga a metterla in pratica; sull’idealizzazione delle idee, molto diverse dalla realtà; sull’esercizio della violenza sensata e insensata e quello che ne deriva. Un romanzo incredibilmente attuale (perché la violenza è un tema sempre vivo), che scava oltre le vuote ragioni preconfezionate dal Sistema e dal Buonismo… e arriva alla carne sanguinante.
Diciamo che un libro del genere, in Italia, un autore nostrano non potrebbe mai pubblicarlo. Non glielo permetterebbero. Gli editori “seri” sarebbero troppo preoccupati da questi contenuti disturbanti e antisociali. Un libro del genere in Italia verrebbe tacciato di incitazione alla rivolta e messo all’angolo (!). E forse il suo autore finirebbe assurdamente in tribunale a doversi difendere da accuse folli di incitamento all’odio e alla rivolta sociale. Mentre invece “solo tradurre” quel che ha scritto un eccentrico scrittore inglese ancora si può fare… Fottetevi.

DOT: La vita è breve

Venerdì.
La vita è così breve, Hushy. Non credi che sia ridicolo abiurare anche solo qualche singolo momento di gioia che si potrebbe instaurare con un altro individuo, solo perché si teme che poi quello si aspetti qualcosa in cambio? Trovo folle che ogni giorno, per un motivo o per l’altro, tanti esseri umani rinuncino a non vivere al pieno delle loro facoltà amatorie. L’amicizia è un sentimento che non dovrebbe avere controindicazioni e limitazioni di sorta, non credi Hushy? Non ti sembra innaturale quel che è avvenuto tra noi, come a me pare lampante?

Rimozioni #12

Che strane le mucche dell’azienda agricola, pensi. Hanno le mammelle che “scoppiano” di latte. Delle volte non stanno neppure in piedi…
Hai capito o no che sono drogate, segregate, riempite di sostanze chimiche e ormoni e antibiotici per aumentare la produzione di latte, coglione? Tutte sostanze che tra l’altro poi finiranno anche nel tuo organismo se assumerai il loro latte o la loro carne…
E il governo permette che tutto questo succeda…