Si canta con Filiberto e Pupo

 

Davvero qualcuno ci vorrebbe far credere che non ci sia un disegno politico nel far condurre una trasmissione televisiva della tv pubblica da questi due figuri?! Davvero qualcuno ci vorrebbe far credere che siano, bravi, o simpatici, o valenti, o che li richieda il pubblico (ma per favore! Li hanno pure fischiati a più riprese! La gente è stupida ma fino ad un certo punto però!)?!

Mi sembra ovvio che siano stati ammessi a Sanremo non certo per meriti canori (Filiberto non sa proprio cantare!) e che senza qualche eminente spinta politica essi non avrebbero trovato posto neppure nel pollaio di un contadino…

Da un po’ questo Emanuele Filiberto si sbatte a destra e a manca per far vedere che è simpatico e non pericoloso (e il suo carattere, che una volta era molto timido, è così cambiato che sembra aver subito il lavaggio del cervello, perché oggi non si imbarazza di nulla e non ha problemi a dichiarare che non ha mai usato il bidè e non ha alcuna intenzione di iniziare a farlo prossimamente, per esempio…).

Invece i suoi chiacchieratissimi genitori sono scomparsi dalla circolazione (che fine avranno fatto questi Savoia? Questi eredi del primo nano infame che il nostro paese conobbe, che firmò le leggi razziali, eh!). In particolare mi chiedo cosa stia combinando il padre di Emanuele, quel simpatico signore che è stato in carcere e che si è vantato con il proprio compagno di cella di aver ammazzato un uomo; colui che commerciava in armi; che soleva andare con mignotte (forse anche minorenni?); e che era ammanicato col disonesto mondo del gioco d’azzardo (prima ancora che venisse quasi liberalizzato come è adesso). Sbaglio o fu invischiato anche in qualche storiella di droga?

Eh, sì! Proprio un simpatico signore! Uno da far tornare in Italia con tutta fretta!

Vada a farsi fottere!

Non avevo mai sentito insultare qualcuno dando del lei. Però se uno è un signore davvero il lei lo da pure mentre offende…

 

La prossima strategia di insulti di Sgarbi è la seguente. Lui ha dichiarato che anteporrà all’insulto che vorrà proferire la parola “neanche”, in modo che se ad esempio dicesse “Lei non è neanche un pezzo di merda!” questa sua esclamazione non dovrebbe risultare penalmente e civilmente offensiva per una querela…

 

Un mio amico che ha studiato giurisprudenza sostiene che se si ingiuria qualcuno usando una forma condizionale per legge non si è passibili di denunzia. Esempio: “Potrebbe andare affanculo?”

 

Mi raccomando usate con assennatezza queste mie perle prelibate che vi regalo con tanto affetto…

La barzelletta di berluscopi alla forca

Succede che un bel giorno gli italiani onesti (ma che dico onesti…), cioè volevo dire gli italiani incazzati (perché quelli onesti sono così pochi…) decidono che non ne possono più della mafia, della corruzione, della pedofilia, dell’ arroganza e delle bugie del potere, ecc. e decidono di fare finalmente la rivoluzione (naturalmente si capisce già da qui che questa è solo una barzelletta…).

Allora il primo che decidono di andare a prendere e di giustiziare è ovviamente berluscopi (che racchiude un po’ tutti i nonvalori che ho elencato precedentemente). Però gli italiani incazzati si accorgono di essere così buoni da fargli scegliere il modo nel quale morire, e viene fuori che berluscopi dichiara di voler morire… sulla forca!

Incredibile! Possibile che il nano malefico si sottoponga a una tale e dolorosa fine e non cerchi come al solito una scappatoia furbetta?! Forse si è davvero reso conto dei suoi peccati e desidera rimediare in qualche modo non sottraendosi alle sue espiazioni?…

Ad ogni modo il capo dei rivoltosi, un certo G. Fino, (un ex fascistone diventato libertario), decide di chiedergli personalmente se davvero voglia spegnersi in quella maniera brutale. E allora se lo fa portare innanzi e gli chiede personalmente…

«Mi hanno detto che vuoi morire sulla forca. Ne sei proprio sicuro? Ma sai cosa vuol dire?»

E berluscopi, con un labbro spaccato, senza trucco, senza tacchi, coi pochi capelli spettinati, e con qualche comprensibile escoriazione e gonfiore in volto, gli risponde:

«Fì!… Fì!…»

Blob fa schifo

La storica trasmissione televisiva Blog di Rai3 è sempre stata tra le mie preferite. Tuttavia ultimamente non mi dà più particolari soddisfazioni, e anzi mi comunica le stesse frustrazioni che tento di sfuggire abilmente schivando le numerose schifezze della invereconda televisione italiana (dove evidentemente le marchette, la falsità e l’ idiozia la fanno da padrone).

Mi sono chiesto quale sia il problema di Blob, e mi sono facilmente risposto che concede troppo spazio agli abissi di mediocrità e meschinità che imperano ormai nella tv italica. Blob è pieno zeppo di personaggi alla Barbara D’Urso, quelli del Grande Fratello, dell’ isola dei famosi, Maria de Filippi, ecc… E, se si fa un blob con le trasmissioni di costoro, non può che venirne fuori un’ accozzaglia rivoltante che non funge più da satira della società (televisiva e non), ma piuttosto da deplorevole e mera cassa di risonanza delle bassezze della cretineria e della dissimulata malafede umana.

Ecco perché così com’ è Blob fa schifo e non serve a nulla. Così Blob è morto.

Le nefandezze del mondo

Stressati? Stanche? Tristi? Depresse? Non avete un lavoro? Il ragazzo vi ha lasciate? Forse vi farà piacere (o forse no, e starete molto peggio) sapere che mentre voi soffrite, in questo preciso momento, ci sono migliaia di persone che se la vedono male proprio come voi, o anche peggio (per non parlare dei bambini e degli animali).

Contenti? Come va? Meglio? No? Vi volete suicidare? Non ancora? Bene, perché ho ancora qualcos’ altro da dirvi e che potrebbe farvi stare molto peggio. Che è praticamente quello che vi ho appena detto ma moltiplicato per gli anni in cui l’ essere umano ha vissuto in questo mondo… Voglio dire… se pensate a tutto il male che è stato fatto dall’ inizio della storia umana ad oggi, vi renderete conto che il mondo è un posto talmente marcio che tutte quelle schifezze non potranno mai essere lavate via nel tempo che resta da vivere a questa palla fangosa… E forse potrete finalmente capire perché delle volte vi sentite così tristi e non sapete perché, o perché ci siano dei posti che anche quando c’è il sole vi incutano un tale abbattimento che preferiate non starci, come se delle presenze invisibili vi diano il tormento obbligandovi a tenere a mente che il male e la sofferenza non potranno mai abbandonarvi…

Bene. Abbiamo parlato del presente e del passato. Parliamo del futuro, va bene? Pensate anche a tutti i singoli soprusi che i potenti hanno perpetrato su questa terra dalla notte dei tempi a oggi, ma soprattutto pensate a quelli che continueranno a fare indisturbati perché loro se lo possono permettere e possono comprare chi vogliono, oppure farlo fuori, perché gli uomini onesti non riusciranno mai a rovesciare il loro regno di terrore e di ingiustizia. Perché quelli sono pronti a tutto pur di conservare e incrementare sempre più il loro potere, mentre gli uomini buoni… no. Loro mica ammazzano, per esempio…

Come va adesso? Forse ora vi vorreste suicidare sul serio, eh? Perché c’è davvero molta poca speranza per questo nostro mondo… Poca, poca… Così poca che potrebbe anche non esserci…

E allora? Che cosa fare? Davvero dovremmo suicidarci? Io non credo (altrimenti lo avrei già fatto, no?). Perché quello che ho detto sopra è una visione cinica (ma veritiera, purtroppo) dell’ esistenza umana. Ma è anche una veduta parziale. Ecco la parola che ci e vi salverà. Parziale. Nel senso che quello che ho enunciato è un punto di vista pessimistico (seppure veritiero, ripeto) della vita. E non è esaustivo. Perché, per dirla tutta, non dovremo mai scordarci di rammentare che, per ogni cosa brutta al mondo, per ogni gesto che ha macchiato di sangue la terra, o l’ anima di una persona… ce ne sono tante altre che ci hanno fatto stare bene, ci hanno fatte essere felici, ci hanno fatto diventare migliori e fare a nostra volta del bene a qualcuno. Perché non è solo il male che è in grado di marchiare un imprinting permanente all’ anima di una persona e rovinarla per sempre, ma c’è anche il bene che fa lo stesso ogni giorno… E tutti voi sapete che se una persona (che magari neppure conoscete) vi fa un sorriso tenero e gratuito, voi tenderete a rendere il favore alla prossima persona che incontrerete, anche se non se lo meriterà, e forse questa lo farà con un’ altra…

Per ogni gesto cattivo ne esistono tanti altri buoni (che sul piatto della bilancia pesano molto di più di quelli malvagi) e che spesso il nostro cervello non registra “a dovere”, e di quelli non si accorge.

Per questo vi dico che la vita merita di essere vissuta finché si può e che non va buttata via. E anche se delle volte è dura non dobbiamo darla vinta ai nostri oppressori (e se poi un giorno decideste di tirare un attimino su la testa e sputare loro in faccia sarebbe anche un pochino meglio, secondo me, ma fate come vi pare…).

La crisi e le fotocopie

Vicino casa mai c’è un negozio che si occupa di fare fotocopie. Fa solo quello ed in quello è specializzato. E fin da piccolo, quando davvero mi servivano delle fotocopie fatte bene e magari di numero elevato, mi toccò di andare lì… Solo che quel coglione del negozio, un tipo alto con gli occhiali e che ha sempre fumato sbattendosene altamente delle leggi, me le ha sempre fatte pagare il doppio del loro prezzo di mercato…

Più volte tentai di ribellarmi al suo ricatto trovandomi qualche altro negozio in grado di fare fotocopie, ma per un motivo o l’ altro ogni volta fui costretto a tornare sempre da lui…

E recentemente ho ripreso a cercare altri negozi che le possano fare. Allora ho provato un internet point… Per un po’ è andata bene e la titolare mi ha fatto anche lo sconto… Ma poi si è rotta le scatole di farmi le mie fotocopie fronteretro a mano e allora si è inventata che la macchina le poteva fare solo “normali”, in sostanza costringendomi a rivolgermi altrove. Allora ho provato un altro internet point (d’ altronde hanno tutti l’ indicazione “Fotocopie” scritta a caratteri cubitali alla porta del loro negozio, no?). Ma anche qui il commesso non le poteva fare tutte in una botta e ci doveva perdere molto tempo…

Poi ho provato un altro negozio sotto casa con la dicitura “fotocopie” (realizzata con i colori dell’ arcobaleno) appesa in vetrina. Oggi ci sono andato ma la macchina gli si è inceppata e la tipa, non sapendo che fare, mi ha detto di andarmene, quasi tra le lacrime…

Infine ho intravisto un negozio di fotocopie vicino ad un supermercato dove spesso vado. Ho voluto provare e finalmente è andato tutto liscio e il tipo mi ha fatto lo sconto di quasi due euro (ma non mi ha dato alcun scontrino)…

A questo punto ho due considerazioni da fare.

La prima, che non mi spiego come mai sia così difficile a Romaaaaaaaaaa trovare un negozio decente che ti faccia le fotocopie (e che possibilmente emetta un regolare scontrino).

La seconda, che l’ esistenza della crisi si vede anche dal racconto che ho fatto. Infatti se una volta ti facevano pagare quasi anche le fotocopie che riuscivano male, e si attaccavano anche a poche lire, adesso si fanno tutti una concorrenza spietata e praticano sconti a profusione per invogliare il cliente a tornare…

E quando c’è la crisi, non c’è mica per tutti… Infatti sono molti quelli che ne potrebbero approfittare per fare soldi a palate (come nel mio piccolo esempio io potrei avvantaggiarmi del fatto che le fotocopie me le facciano pagare di meno…). In realtà quando si parla di crisi vuol semplicemente dire che molte persone sono in difficoltà. Ma non è per tutti così, e ci sono degli altri che invece si trovano in grande crescita e sviluppo di mole di affari, e che in pratica si intascano i soldi che gli altri non hanno più… E, crisi o non crisi, questo si chiama capitalismo, dove qualcuno vince e tutti gli altri perdono. E il capitalismo è oggettivamente e palesemente ingiusto e non può che creare disuguaglianza e tensioni sociali. Il capitalismo è solo in metodo più semplice (e ovviamente sbagliato) che l’ uomo ha trovato per dire “io faccio una cosa a te e tu ne fai una a me”. Perché in fondo la nostra società si basa chiaramente sul concetto di baratto, solo che si sono inventati il concetto di denaro per avere un qualcosa di universale per poter ricambiare ogni azione svolta per conto di qualcuno…

Il lavaggio del cervello degli spot TIM con De Sica – Belen

Gli spot della coppia De Sica – Belen sono un perfetto compendio di come irradiare valori deviati e sbagliati nell’ aree, facendoli passare per elevate e simpatiche pubblicità altamente ironiche e quasi di costume, se non nientemeno satire compiacenti e ammiccanti l’odierna società italiana (e difatti possono essere considerati una sintesi bignamesca di uno qualunque dei film panettoni dei Vanziana, che però, devo dire, sono addirittura ulteriormente scadenti per qualità rispetto a tali spottini).

E così assistiamo al classico italiano cialtrone, mentecatto, bugiardo, ma così simpaticamente provolone, che pur di immaginarsi di avere un approccio sessuale (e in genere basta la fantasia) con la prima demente, ignorante, scialba (nell’ anima) donnetta con qualche curva… è pronto a recitare qualsiasi ruolo e a mettersi in ogni guaio inverosimilmente immaginabile.

E noi dovremmo pensare che siamo come lui e che, in fondo, l’ Italia è un paese un po’ così, arruffone e fuorilegge, ma che se uno si dà da fare (anche in modi immorali) la sfanga (sempre simpaticamente) e trova pure una puttanella che apprezza il tuo coraggio (e non ti manda a cagare, come buonsenso vorrebbe), ti strizza l’ occhio, e alla fine ci sta pure e tu te la potresti anche fare (e vissero tutti felici, ignoranti e contenti, tra una pompa e l’ altra)…

Ma ancora peggiore, ovviamente, è quello che ci vorrebbero inculcare nell’ encefalo per quanto concerne la figura femminile, vista come un semplice oggetto sessuale privo di senso critico, intelligenza e personalità. E quanto è brava Belen ad interpretare tale ruolo (sembra nata apposta)!…

E la vediamo dire, con la voce da bambina, “Slegatemi!” in un palese richiamo al sadomaso; oppure essere tastata su una tetta da De Sica (in modo che tutti gli italiani sbavino e si arrapino dicendo: “Hai visto che gli ha toccato una zinna?!”); oppure (senza De Sica) mostrarsi come una discinta teenager viziosa con le occhiaie e in calzoncini corti, piegarsi (per farci vedere sempre i seni) e poi tirarsi su e dare un calcio ad un pallone (non si sa per quale motivo) prima che inizi novantesimo minuto…

E quello di cui vi ho parlato è un limpido esempio di disgregazione della cultura attraverso modelli formativi mendaci, artefatti, qualunquisti, populisti e puttaneschi. Come vedete si può fare facilmente… Bastano due idioti (che lo fanno inconsapevolmente), oppure qualcheduno che conosce bene le dinamiche della perversione dei valori degli esseri umani e… op!… il gioco è fatto. E una torma di stolti sono già pronti per farsi azzerare il senno e farselo riempire di imbecillità, o smerdate varie. Videoidioti che non siete altro!