Altman: Gang

Ennesimo film altmaniano dedicato al mondo dei gangster.

È la storia di alcuni ergastolani che evadono da un carcere. I tre, due uomini maturi e un ragazzo ventenne, sono molto affiatati e decidono così di mettersi insieme in società per compiere rapine, le quali gli verranno molto bene. Col tempo, dopo ulteriori rapine, la loro “fama” cresce…

I tre non sembrano molto male, come persone, in fondo, a parte il fatto che sono ignoranti, come invero appaiono tutti i personaggi nel film. Il regista sembra gettare uno sguardo benevolo su di loro, come a comunicare che non siano persone davvero cattive, nonostante essi non esitino a uccidere poliziotti o altri per i loro scopi.

Il ragazzo più giovane si legherà con una ragazza conosciuta in latitanza, che in seguito vorrà sposare. Mentre gli altri due se la passeranno peggio…

Il finale cruento esprime probabilmente quel che pensa il regista della società americana, implicitamente violenta, opprimente del popolo; il quale finisce per ritrovarsi sempre in ingranaggi più grandi di sé senza nemmeno rendersene conto.

Lei, Lui: Niente robe sporche

Stanno osservando placidi la televisione. Nella quale, a un certo punto, passa una famosa canzone di Cocciante

Arriva il punto in cui la strofa recita “e quando a letto lui/ ti chiederà di più/ glielo concederai/ perché tu fai così!/…”, in quel mentre lei, rivolgendosi alla tv, esegue con irruenza il gesto dell’ombrello, a cui fa seguire un indomito “Tié!”

Lui, come fosse stato appena bastonato, sente che dentro di sé qualcosa muore.

NINNINI: Come nascono i bambini (CAPITOLO EXTRA) – PARTE III

Ben più di un grattacapo gli aveva dato invece combinare le altre due teorie: mischiare assieme api e fiori… con amore e pancioni. Ma Ninnini vi era riuscito perché era un bambino davvero brillante! La teoria di Ninnini prevedeva questo… Si sa che le api sono delle gran lavoratrici, giusto? Si sa che sono in grado di fare il miele, cioè un prodotto buonissimo, dolcissimo (e con pure dentro un sacco di minerali che fanno tanto bene alla salute). Fin qui ci siete tutti? Bene, si dà il caso che le api siano anche in grado di costruire delle cose, come a esempio gli alveari… E se le api, con i giusti ingredienti, fossero state in grado perfino di costruire un… bambino?! Questo era arrivato a pensare Ninnini! Ma certo, per riuscirvi, avevano bisogno di cibo umano… Allora che aveva escogitato quel furbone di Ninnini? Aveva pensato – tenetevi stretti! Allacciate le cinture! – che i futuri papà, che tanto amavano le loro future consorti, si mettevano un’ape in bocca (!) e poi davano un bacio appassionato alle future mamme. Così queste quasi non si accorgevano che facevano entrare dentro di loro un’ape, la quale, instradandosi nello stomaco, avrebbe trovato lì tante sostanze adatte per fabbricare un bambino! Capito che teoria avveniristica aveva individuato Ninnini?!

Certo, rimaneva da spiegare poi che fine facesse quell’ape, ma tanto quel punto non era importante. Forse, una volta terminato il lavoro, risaliva lungo l’apparato digerente, il cavo orale e riusciva dalla bocca o dal naso. Sennò si poteva anche supporre che le api facessero un bozzolo con le sostanze che trovavano nello stomaco e poi, come bruchi che diventano farfalle, fossero esse stesse a trasformarsi in bambini! E chissà! Poteva pure essere! Nessuno poteva escluderlo!

Fattostà che Ninnini, con la sua teoria, aveva così sistemato sia le api che l’amore che produce bambini. I bambini si formavano direttamente nella pancia delle femmine… et voilà! Dopo un po’ ne uscivano!

Boris 2 – Il ritorno

Ho notato subito un paio di differenze in questa seconda stagione di Boris. I colori risultano più vivaci, come se le scene siano state girate sempre in esterno (cosa che comunque non è). Le inquadrature sembrano meno statiche (sbaglierò?). Ma sopratutto compaiono tre personaggi nuovi che si vanno a integrare perfettamente con i vecchi.

C’è una nuova star ne Gli occhi del cuore (la telenovela/fiction che la troupe è incaricata di girare), per certi versi più infantile della precedente, ma anche meno furbetta di quanto si possa pensare. Poi c’è il personaggio di un’attrice popolaresca che interpreta una commissaria di polizia, una tipa molto caliente e sensuale, probabilmente ninfomane… Ma sopratutto c’è un ruolo cucito su misura per Corrado Guzzanti, che interpreta un attore psicotico in crisi mistica con l’hobby della distruzione (assiduo utilizzatore seriale di una mazza da baseball 😀 ).

È impossibile non pensare come il buon Corrado non ci abbia messo molto del suo nel personaggio, indipendente dalle scelte degli autori per il ruolo. Sarei pronto a scommettere che vi siano state delle scene in cui ha improvvisato andando a braccio – la cosa, al solito, gli riesce molto bene…

Questo, per quanto riguarda il primo dvd della serie…

Mentre per il secondo ho notato che più trame vengono portate avanti e in qualche modo sono stati aggiunti elementi di maggior tensione potenzialmente drammatica, e anche elementi lievemente da soap. Quasi tutte le fila verranno tirate alla fine (mi è dispiaciuto solo che “l’ex schiavo”, inviso alla marmaglia di cui ha preso il comando, sia stato vessato e picchiato e non abbia avuto una giusta vendetta). Sopratutto arriverà a compimento la vicenda più importante, che riguarda il regista, il quale dovrà lottare per non essere cacciato via dalla produzione dopo che nuove elezioni reclameranno la sua testa…

Insomma, non ci si annoia neppure in questa seconda stagione… 😉

Gaglione Izzo: Uccidendo il secondo cane

Siamo in Polonia nel 1956. Una Polonia psicologicamente distrutta dalla guerra e da quello che ne è seguito, in cui gli uomini non fanno che stordirsi ubriacandosi fino allo sfinimento, tra violenze, soprusi e scarso adattamento al nuovo regime (sovietico) imperante. È la storia sopratutto di Marek Hlasko (e di altri artisti polacchi suoi amici), un giovane scrittore che non si vuol piegare a diventare un derelitto come tanti. E allora descrive nei suoi racconti l’autenticità che vede intorno a sé.

Il suo primo libro risulterà essere così innovativo da regalargli una fama insperata. Ma presto lo scrittore comprenderà come la sua opera lo abbia reso inviso al regime. Così si ritroverà a fingersi pazzo per poter mangiare tutti i giorni. Proprio allora avverrà la svolta della sua carriera: sarà invitato a stare in America da un famoso giovane regista polacco che già si è fatto un nome con le sue opere, conosciute in tutto il mondo… (capito chi è il regista?)

In ogni caso, lo scrittore maledetto, come costretto a recitare un copione, come fosse egli stesso un personaggio dei suoi racconti, prevedibilmente accuserà una fine prematura…

Complessivamente questo fumetto mi è piaciuto. E mi ha fatto venir voglia di cercare maggiori informazioni sugli artisti citati.

Convivenza #42

Stai con un’angelica bimba illibata che vuole solo tanto amore da te. Per questo, quando siete insieme, lo ricerca più volte, sotto forma di abbracci e baci.

Anche a letto è lo stesso. Allora, la sua ingenua, pargoletta mano, spesso si spinge inconsapevole verso te. Ogni volta dimentica che nell’ombra del lenzuolo si nasconde un cobra dormiente che al minimo sfioramento si risveglia impetuoso gonfiando di dieci volte la sua massa normale attraverso l’immane e inspiegabile potenza di forze idrauliche esistenti fin dalla notte dei tempi. Un cobra colmo di limaccioso, bollente veleno che non vede l’ora d’espellere. E la povera manina della ingenua al tuo fianco questo non lo ricorda mai, e ogni volta, bisognosa d’affetto, ci ricasca!

Così come è nella sua natura ricercare ingenuamente l’affetto puro… è nella natura del cobra gonfiarsi a dismisura e mordere a tradimento, senza pietà alcuna, le morbide carni candide della piccoletta. Possiamo forse fargliene una colpa?

3:-P

Il cobra non è un serpente. Ma un pensiero frequente che diventa indecente…

La sbandata 8/9

Finché un giorno Nemesis non stabilì fosse ormai giunto il momento di farle l’elemosina stabilendo un vero contatto con lei: in fondo doveva pur contribuire in qualche misura al benessere di quella povera ragazza sbandata. Finora, a parte dolersi per la sua misera condizione, non aveva praticamente mosso un dito…

Giunto nel solito luogo, la cercò con lo sguardo. Si rese conto però che lei non era più seduta mitemente a chieder oboli. Alzatasi in piedi, circondata da altri vagabondi, discuteva animatamente. Eran tutti – compresa lei – concordi nel prendersela non si sapeva bene con chi. Lanciavano parolacce rivolte a una ignota persona nascosta nella folla circostante. La sbandata aveva dunque ripreso il suo tono arrogante e attaccabrighe dei primordi.

In pochi istanti Nemesis comprese cosa dovesse esser avvenuto nella vita della ragazza negli ultimi tempi. Alla fine era stava avvicinata da una comunità di altri senzatetto, i quali le avevano chiesto se voleva unirsi a loro. E lei aveva senz’altro accettato, perché in tanti si poteva star più sicuri, potendo contare sull’aiuto del numero. Per questo le avevano assegnato una zona da battere per chiedere l’elemosina. Poi, a fine giornata, si sarebbero rivisti, avrebbero messo assieme i denari raggranellati dalle offerte, diviso i ricavi; e la sera ci sarebbero state grandi cene alcoliche per riscaldarsi dal freddo inverno e probabilmente anche orgasmi a buon mercato. Dunque lei aveva ora assunto usanze e atteggiamenti di quella comunità di reietti, a cui si uniformava in ogni aspetto…

In quel frangente alterato, e alla luce degli ultimi sviluppi nella vita della ragazza sbandata, Nemesis si sentì oramai impossibilitato a stabilire un seppur minimo contatto con lei. Aveva troppo timore del momento in cui lei avrebbe potuto presentargli quei tipacci equivoci. Quanto si sarebbe trovato in imbarazzo qualora ciò fosse avvenuto… Senza contare il fatto che era impensabile che lei non si fosse unita carnalmente con nessuno di loro. Nemesis, avvicinandola, avrebbe fatto la figura del benestante che per poche monete si voleva comprare una poveretta approfittando della sua indigenza… ma in definitiva viene menato per il naso da lei – perché quella ragazza di strada non si sarebbe mai fatta usare da lui, e semmai sarebbe stato il contrario. No, adesso non avrebbe più potuto offrirle per una notte il morbido letto di casa propria – senza che nessuno avesse malignato su di lui –, perché ormai lei faceva parte di quel brutto giro, e lui non si sarebbe più sentito di toccarla, in nessun senso. Lei era diventata troppo sporca. Non la poteva più avvicinare. Non più. Era tutto finito. Finito. E neppure era mai cominciato…

A Nemesis dispiaceva che si fosse dato tanto da fare con le fantasie su di lei e tanto avesse penato. Cercò così di scacciare quella esile figura dalla propria mente dicendosi: che spreco! Quante inutili energie ho profuso per questa tipa che ora è divenuta una inaccostabile, comune barbona come un’altra! Eh, no, un ragazzo perbene come me non può certo avvicinarla, adesso che è ufficialmente una senzatetto facente parte una comunità di senzatetto a tutti gli effetti…

Alain Resnais: Smoking

Un film piuttosto inconsueto, di cui esiste un gemello, sempre dello stesso regista, che si chiama “No smoking”, di cui parlerò prossimamente. Un film assemblato da scenette per lo più ironiche, estremamente teatrale in tutto, in cui si alternano sulla scena i quattro personaggi principali. Una donna sposata e insoddisfatta, col marito alcolizzato, con cui è in rotta di collisione; il novello giardiniere tuttofare, attratto dalla signora, che però ha una storia con la giovane domestica della coppia.

Dopo circa una prima ora abbastanza lineare il film comincia a segmentarsi e, come un prisma colpito dalla luce determina vari riflessi di colorazioni distinte, di volta in volta assistiamo a come sarebbero potute procedere le cose se un personaggio avesse fatto una cosa piuttosto di un’altra. Così è come se assistessimo a tutte le permutazioni possibili degli incastri tra i personaggi. Ogni realtà parallela determinerà le fortune o le sfortune di un personaggio a discapito di un altro. In una realtà il marito e la moglie faranno pace. In un’altra la moglie lo lascerà diventando una scaltra imprenditrice. In un’altra ancora la domestica e il marito avrebbero potuto avere una storia d’amore. In un’altra ancora il giardiniere si rivelerà uno spasimante imperterrito per la moglie… Eccetera.

A me è piaciuto. Ma sopratutto per la godibilità delle scenette a se stanti, non tanto perché si siano esaminate tutte queste variazioni sul tema (tale elemento, alla lunga, potrebbe stancare). 😉

NINNINI: Come nascono i bambini (CAPITOLO EXTRA) – PARTE II

Dicevamo, Ninnini ci ragionò su spaccandosi il cervello per sette giorni e sette notti… Delle volte la madre lo vedeva talmente preso, tutto rannicchiato in sé, con le manine sulla testa – come se, lasciandosela, avesse potuto esplodergli – che gli chiese: ma per caso hai mal di capo? Al che Ninnini le faceva un gesto netto, come a dirle: donna!, lasciami ordunque stare sprofondato nelle mie meningi, che qui bisogna risolvere una questione di vitale importanza per la sopravvivenza della specie, e anche una volta per tutte, perdincibacco!, non mi distogliere dai miei alti intenti e… vedrai che infine tutto il Creato si gioverà della mia scoperta e… un giorno sarò osannato pure al telegiornale come il bambino “più migliore” del mondo!

Dunque Ninnini ci ragionò sette giorni e sette notti, poi riuscì infine a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle stabilendo che in realtà era così complicato capire davvero come nascessero i bambini perché… la cosa sconvolgente era che tutte quelle storie erano in larga misura vere! Ecco perché era difficile! Perché bisognava trovare un sistema per metterle tutte d’accordo! Ma lui ci riuscì! Cioè, ormai gli mancavano da sistemare solo i particolari! Ma il più era fatto!

Questa era invero l’impresa di cui andava più fiero in vita sua, perché faceva capire a tutti quanto fosse davvero sagace! La chiave era… aver compreso che esistevano varie modalità per far nascere i bambini. Diciamo che di base i bambini stavano e venivano confezionati, già nel loro pratico pannolino (che poi sarebbe stato così facilmente portabile dal becco delle cicogne) ….in Paradiso! E dove altro sennò?! A dire il vero a un certo punto proprio su questa rilevante occorrenza a Ninnini era sorto un dubbio amletico. Difatti dal catechismo aveva appresso quello strano concetto di “peccato originale” secondo cui ogni bambino nasceva con quell’atavica colpa già caricata sul groppone – per questo era necessario un prete che al più presto lo battezzasse liberandolo così da quella pesante onta –, anche se il bebè non aveva mai fatto nulla di male. Sennonché, filosofeggiando su tale questione, Ninnini comprese che ciò non implicasse in fondo niente di rilevante. Cioè, non è che nascere col peccato annesso volesse per forza dire non poter esser stato impacchettato in Paradiso. Alternativamente Ninnini avrebbe dovuto credere che i bambini, dato quel peccato, venissero dall’Inferno. Ma la cosa era improponibile! Ninnini non ce li vedeva proprio i bambini a nascer lì: faceva troppo caldo, con tutto quel fuoco, e il fumo irritava i polmoni. E poi sopratutto non stava in piedi l’ipotesi che le cicogne li fossero andati a prendere lì, perché l’ambiente sarebbe stato eccessivamente caotico per un simile volatile, che invece è risaputo come adori sempre la quiete e la calma.

Invece filava la storia che, dato che le cicogne avevano le ali, potevano andarli a prendere direttamente dalle nuvole, per poi comodamente riporli nei campi di cavoli. Tra l’altro così si sarebbe anche spiegato il perché i cavoli puzzassero così tanto. Infatti… provate a immaginare interi campi di cavoli in cui frotte di cicogne depositano di continuo dei bambini… Insomma, si sa che gli uccelli scacazzano parecchio. Dunque, se i cavoli sapevano un po’ di cacca, doveva essere perché, con tutte quelle cicogne e quegli scacazzamenti, era normale che poi i cavoli finissero per esser concimanti a quel modo e avere quell’odore.

Quindi, una volta che i bambini si trovavano sotto i cavoli, i più industriosi degli uomini se li andavano a prendere direttamente loro – era un po’ come recarsi da un grossista ad acquistare un prodotto piuttosto che aspettare che esso fosse disponibile in negozio. Per i meno dinamici, ci avrebbero pensato ancora le cicogne, recapitandoglieli nelle case, sugli usci o anche dai camini. E con questo Ninnini aveva sistemato la pratica delle cicogne e dei cavoli, e la storia filava e non faceva una piega e Ninnini era certo che fosse vera…

Dark Shadows (film)

Commedia horror in cui spiccano i personaggi di Johnny Depp ed Eva Green (perfetta per la parte di spregiudicata e insensibile amante fatale). È la storia di un torbido amore andato male… Un ricco figlio di imprenditori fa l’errore di alimentare l’insana passione per una delle sue domestiche. Alla quale però rivela candidamente che non potrà mai amarla. E non per una questione di lignaggio, ma proprio perché per lui l’amore con lei è qualcosa di esclusivamente fisico, erotico.

La donna non è che la prenda benissimo. Così impara le arti magiche, si trasforma in una strega (o lo era già prima?) e decide di vendicarsi nel peggiore dei modi in assoluto. Se solo avesse voluto ucciderlo avrebbe potuto farlo, ma lei lo vuol vedere soffrire in eterno! Così sapete che fa? Per prima cosa gli stermina i genitori; poi fa secca l’angelica fanciulla che lui amava (contraccambiato). Infine lo rende immortale (in modo da farlo soffrire eternamente!), precisamente trasformandolo in un vampiro. Infine lo denuncia, così che sia rinchiuso per un tempo indeterminato in una bara…

Fin quando dei maldestri operai non lo liberano. Allora il vampiro torna alla sua antica abitazione, dove però nel frattempo si sono insediati gli eredi della sua famiglia, dei tipi abbastanza cinici e peculiari…

Il dissidio con la sua vecchia controparte riprenderà dallo stesso punto da cui si era interrotto. Infatti la strega non è morta, anche se sono passati duecento anni: anzi è ancora arzilla e si direbbe in gran forma. Ed è diventata pure ricca, togliendo scientemente patrimoni alla famiglia del vampiro, ormai quasi sul lastrico…