Pola X
Ecco là, stavo per abbandonare questo regista senza troppi rimpianti quando mi imbatto in questo film, che mi è piaciuto, nettamente il migliore, dal mio punto di vista, tra i 5 suoi finora visti. Non a caso è il film tra questi in cui la mano del regista si nota meno. Così Carax ha deciso, per una volta, di mettere da parte il proprio istrionismo per privilegiare la storia. La quale, nonostante qualcuno possa trovarla “estrema”, secondo me è senza dubbio la più verosimile (dal punto di vista dei sentimenti) tra quelle imbastite.
Un giovane romanziere è molto attaccato alla sorella maggiore, come pure alla propria fidanzata, che sta per sposare. Poi un giorno torna da un lavoro all’estero il cugino – si insinua tra le righe abbiano avuto un rapporto che va ben oltre l’affetto parentale, probabilmente anche contemporaneamente con la sua attuale fidanzata; quindi era un rapporto a tre con tutti i membri che facevano l’amore con tutti?!
Oltre a questo cambiamento, che lo turba non poco, succedono altre due cose. Per primo, sogna una misteriosa ragazza con i capelli lunghi neri di cui si dimostra molto innamorato (nel sogno); e ciò preoccupa giustamente la fidanzata, che si chiede chi sia quella donna e quanto abbia da temere che essa gli porti via il prossimo sposo.
Ma sopratutto succede che un giorno lui la incontri davvero quella ragazza, scoprendo che è una sorella di cui non ha mai saputo nulla!
Questo, letteralmente, lo stravolge costringendolo ad abbandonare la sua vita precedente per cominciare a vivere con la sorella (che in vita ha molto patito ed è povera) e una donna e una bambina nomadi con la quale essa si accompagna in quel momento di ristrettezze.
Tra lui e la sorella scoppia una passione amorosa che lo consuma. Ben presto i quattro si ritrovano in penuria estrema e… l’indigenza spesso vince sulla passione…
Il titolo del film è un acronimo del titolo della novella francese che lo ha ispirato.
Nonostante l’argomento trattato, un amore incestuoso assai carnale, la storia del film sa di vero molto più di quelle dei suoi film precedenti.
Circa il protagonista, vien da pensare che avesse qualcosa di anomalo già prima di incontrare la sorellastra di cui non sapeva niente. Probabilmente nascondeva una parte borderline che forse sarebbe emersa lo stesso prima o poi, indipendentemente dalla venuta della sorella dispersa, la quale ha funto da evento scatenante.
Inoltre mi piace sottolineare che il regista non si sia posto il problema della censura e che per raccontare questa storia non abbia voluto tagliare scene che quasi qualsiasi regista avrebbero estromesso. Ovvero, seppur non vi è alcun indugio torbido in ciò, ci vengono mostrate scene di sesso esplicito in cui – miracolo! – si intravede perfino un pene eretto e una penetrazione.
Ecco, vedete? Si possono benissimo inserire scene come queste nei film senza realizzare necessariamente film pornografici. Continuo a sostenere: è profondamente ipocrita censurare nei film, come pure nella vita di tutti i giorni, quello che tutti sanno e fanno innumerevoli volte nella realtà!
Di questo faccio a Carax un grosso plauso, perché ben pochi registi si e ci concederebbero questo tipo di scene. Perché solitamente il prezzo che poi ne pagano è sempre salatissimo. Infatti Pola X è piuttosto difficile che sia passato in tv o altrove, tanto più in prima serata.
PS: di questo regista ho in programma di vedere infine un ultimo film, Annette, ma tra qualche mese. Non mancherò di parlarvene…