Scooby doo e il mistero del rock’ n’ roll (cartone)

In questo cartone animato la nostra sgangherata brigata di detective del paranormale si troverà a indagare su una strega che sta mandando a monte il parco tematico nientepopodimeno dei Kiss (quando ancora erano mascherati!).

Di misterioso alla fine ci sarà ben poco però per tutta l’avventura verremo accompagnati dalle canzoni e dalle versioni animate dei componenti di questo noto gruppo musicale, che secondo questa storia in realtà altri non sarebbero che esponenti di una balzana civiltà aliena in cui tutti gli abitanti del pianeta hanno trucchi in faccia di colore bianco e nero! :-O

Una storia più di fantascienza che di mistero, quindi, imperdibile però per i fan dei Kiss, o i fan di Scooby Doo!

Tra l’altro mi sembra di aver capito che quel certo parco tematico (che altro non sarebbe che un Lunapark) nella realtà non esista, per quanto più volte si sia vagheggiato di realizzarlo…

L’imbattibile Squirrel Girl batte l’universo Marvel

Non conoscevo questa Ragazza-scoiattolo. Le sue avventure sono divertenti. E devo dire… sempre meglio leggere un fumetto divertente, che prende anche un po’ in giro il mondo dei supereroi, che leggere un fumetto brutto (di qualsiasi tipo).

Poi il pregio di questa ragazza è quello di non essere particolarmente avvenente, anzi ha i denti da scoiattolo e una situazione sotto l’ombelico gradevole ma non da fotomodella (come invece è per altre eroine super ;)). O almeno questo è vero in codesto fumetto (ma magari in altri l’hanno resa la solita top-model).

In questa sua prima graphic novel – termine, graphic novel, a cui io continuo ad attribuire una valenza femminile, mentre per qualche assurdo e incomprensibile motivo vi informo che la tendenza attuale sarebbe di attribuirgliene una maschile – Squirrel Girl dovrà vedersela con un clone malvagio di sé stessa che, con spietatezza e sagacia estreme, dimostrerà quanto sarebbe facile in fondo battere l’intero universo supereroistico Marvel!

😀

ITDIDEU: Il gatto e la volpe (Parte 2)

Ben presto Pachiño incominciò a essere pesantemente schernito dal veterano dei redattori il quale, per la possanza dei suoi aforismi, veniva soprannominato Pitone. Da ciò Nemesis assimilò che Pachiño fosse una mezza tacca, poiché il pungente Pitone mai si sarebbe spinto a tanto se non lo avesse ritenuto un emerito beota. Morale della favola: Pachiño iniziò a riverire Pitone come fosse il proprio padrone, e ogni volta che ebbe una grana si riferì a lui per farsi trarre in salvo. Accadde perciò che ben presto Pitone si stufò di lui e dovette scaricarlo nell’aria di influenza di Nemesis, al quale un giorno disse schiettamente:

«È bene che uno così ce lo teniamo a turno! Pachiño è una tale iattura che non è giusto che me lo debba accollare solo io! Non convieni con me, Nemesis?»

Nemesis si sentì di acconsentire con riserva.

Il giorno dopo Pachiño si accomodò alla destra di Nemesis e da allora tentò di abbarbicarsi a lui nella stessa balorda condotta intrattenuta con Pitone.

Nemesis non poteva credere che il giudizio emesso dal collega più anziano fosse completamente vero e non contenesse più di una punta di esagerazione. Tuttavia dovette celermente arrendersi all’evidenza: quel verdetto era stato dolentemente puntuale. Inoltre Pachiño si fregiava di avere l’indolenza del grullo.

Durante la loro contiguità, mentre Pachiño cercò di imparare più cose possibili – o forse sarebbe più corretto dire che sperò che Nemesis svolgesse il suo lavoro, che lui non era capace di fare –, Nemesis invece si adoperò per cercare di assimilare come potesse esser finito, uno come Pachiño, al giornale. Il quale giornale tutto sommato era un discreto quotidiano, al quale comunemente non si sarebbe potuti ormeggiare se sprovvisti della sufficiente preparazione.

Quasi amici (film)

Normalmente non avrei mai veduto un film del genere (dato il trailer associato, secondo me altamente fuorviante) se non me lo avessero segnalato. Ma ora sono contento di averlo fatto, perché il film non si abbandona al patetismo e neppure è pieno di luoghi comuni, come invece avrei immaginato…

È la storia di un giovane nero, ex galeotto, indigente, che un giorno fa un colloquio di lavoro da un ricco. Non è interessato ad ottenere quel posto, a lui interessa solo che il ricco handicappato gli firmi un foglio che attesti che ci ha provato, così da poter incassare una specie di sussidio di disoccupazione. Ma sorprendentemente il ricco intravede in lui delle potenzialità adatte alla propria situazione e gli offre l’opportunità di essere il suo assistente in prova per un mese. E il disabile ci ha visto lungo perché, nonostante i due uomini vengano da realtà molto diverse, il ragazzo si dimostrerà esattamente la persona di cui aveva bisogno: ovvero un individuo schietto e affidabile. Divertente, bello. E commuovente e perfetto il finale.

https://archive.org/details/quasi-amici-intouchables-ac-3-5-1-ita-fre-1080p-h-265-sub-ita-eng-2011-sp-33dy-94-mircrew

Altman: Una coppia perfetta

Una commedia con moltissime (belle) canzoni dentro, praticamente un musical mascherato. Credo che con quest’opera Altman cercò di riprendere un po’ la strada intrapresa con Nashville, anche se qui si concentra su molti meno personaggi.

Ci sono un uomo e una donna che hanno qualche problema di socializzazione e per questo si conoscono tramite un’agenzia di appuntamenti. Andrebbero pure d’accordo, perché in fondo sono due brave persone – lei molto timida e timorosa, prigioniera di un gruppo musicale in cui si lavora molto, in cui dà il suo contributo con la propria voce; lui si scoprirà essere succube di una ultra tradizionale famiglia greca dalla quale è difficile uscire e rendersi indipendenti –, ma purtroppo la loro relazione parte col piede sbagliato, con qualche malinteso di troppo.

Fortunatamente però, tra una coincidenza e un’illuminazione, avranno altre occasioni per rincontrarsi. Finché alla fine del film riusciranno finalmente a mettersi assieme, mentre un’altra coppia che per tutto il film era andata sempre d’amore e d’accordo si lascerà.

La storia sembra suggerirci che se uno è innamorato per davvero si deve insistere avendo il coraggio di ammettere che i sentimenti sono più importanti di altri fattori secondari, che dunque si possono sempre superare, in una maniera o nell’altra.

Il fratello più furbo di Sherlock Holmes

In questo suo primo film il grande attore comico Gene Wilder sembra fare le prove per opere future che gli verranno decisamente meglio (La donna in rosso e Il più grande amatore del mondo). Tuttavia lo stile della sua comicità c’è già tutto seppur nella forma sia un po’ acerbo e non si concreti al meglio.

Sherlock Holmes decide di fare in maniera che il caso che ha appena accettato (probabilmente molto più pericoloso di quanto non si potesse intuire in un primo momento) finisca nella mani del misconosciuto fratello minore, il quale pensa di essere più intelligente e migliore di lui. Tale fratello (che non è Mycroft ma un altro!) così si imbatte nella misteriosa vicenda di questa ragazza bellissima che avrebbe un problema da risolvere… Solo che questa attraente ragazza non fa che mentirgli, dunque sarà più problematico del previsto dipanare la matassa…

Sicuramente un film minore, ma buono per farsi due risate.

Eterni: Solo la morte è eterna

Gli Eterni li creò “il re” Kirby in uno dei suoi tanti, sterminati periodi prolifici. Con questi personaggi, che praticamente sono semidei, tentò decisamente di alzare il tiro…

Di codesti Eterni ne esisterebbero oltre un centinaio, e non ce n’è uno uguale a un altro, e vivono in regni molto diversi tra loro. Insomma di spunti creativi ce ne sono innumerevoli per un autore che abbia voglia di gettarsi in questa un tantinello intrigata storiografia…

Nella saga in questione, gli Eterni, che sarebbero immortali – anche se non è proprio così –, a causa di un guasto alla potentissima macchina che li rianima, scoprono di… non avere più questa facoltà. Perché la suddetta macchina è stata manomessa. Ma da chi? Nel frattempo alcuni di loro, guarda caso, vengono subito assassinati.

C’è un certo supercattivone, che tecnicamente anche lui sarebbe un Eterno rinnegato, cioè Thanos, in giro… Il colpevole dovrebbe esser lui ma… qualcosa non torna. Perché egli non avrebbe potuto fare quel che ha fatto senza l’aiuto di un complice tra gli Eterni, un traditore! Bisogna scoprire quindi di chi si tratti e perché questi stia perseguendo questo suo piano assassino…

L’avventura mi è piaciuta – alla fine si scoprirà una grande e scomoda verità circa il mondo degli Eterni. I disegni sono belli e le storie sono corredate spesso da piccoli episodi di accadimenti passati circa gli Eterni, oltre che da schede riassuntive piuttosto utili.

Alle storie faccio solo due appunti. Primo: eroi così mitici non dovrebbero mai finire nel traffico di New York, sono proprio sprecati in quel luogo – ovvero: io li terrei sempre confinati in una dimensione puramente fantasy.

Secondo: non mi è piaciuta la voce narrante della storia, cioè la macchina guasta, che proprio per via di quel guasto parlava in maniera troppo “confidenziale” per i miei gusti… 😉

Bilotta-Ponchione: Gli uomini della settimana (volume 1)

Alessandro Bilotta è uno dei miei scrittori di fumetti preferiti. Suo era il sorprendente La dottrina, con cui lo conobbi anni fa…

Stavolta si dedica a una storia grottesca, paranoica e misteriosa di supereroi italiani. Sono solo una manciata, ognuno con poteri strambi, ognuno con un punto debole più o meno marcato. Tutti hanno una paura folle di un certo Invisibile, che sarebbe un personaggio mai visto da nessuno, il quale si divertirebbe a metter loro i bastoni tra le ruote. Esisterà davvero questo Invisibile? Nel frattempo uno di loro muore… O forse no?

Opere del genere ricordano vagamente il Watchmen di Alan Moore, o anche una famosa saga di Michael Strawcynswi – l’ho scritto male, non ho idea di come si scriva! – in cui c’era questo killer di supereroi che ne faceva fuori uno dopo l’altro così lui diventava più potente…