Blood – The Last Vampire

Dai creatori di Ghost in the Shell, ecco Blood, il primo film d’animazione realizzato interamente in digitale.

L’anime dura meno di un’ora. Un po’ poco per affezionarsi ai personaggi. Diciamo che questo film sembra la prima puntata di una serie che però non credo abbia mai avuto alcun seguito.

È la storia di questa ragazza. Che in realtà scopriamo non è tanto una ragazza ma un vampiro – l’ultimo vampiro “originale” (qualsiasi cosa ciò voglia dire). Per ragioni che non ci vengono spiegate, tale ragazza non può uccidere gli esseri umani. Anzi ha finito per dar la caccia (con una spada affilatissima) ad altri mostruosi vampiri che si nascondono sotto spoglie umane, che delle volte sembrano persone miti o insignificanti ma non lo sono affatto.

Assistiamo alla sua missione. Nello specifico, trovare dei vampiri che si sono confusi in una scuola americana.

Più azione e horror che altro. Un po’ pochino per i miei gusti esigenti.

Ballard: Il giorno della creazione

Un medico è impelagato in una difficile realtà africana. Il suo sogno di creare dei pozzi per l’acqua potabile è difficile che si realizzi. Tra il violento regime di Stato, che lo maltratta, e le scorribande dei fascisti guerriglieri oppositori, si ritrova bastonato e appena tollerato, tanto che schiva la fucilazione per puro caso.

Poi però si palesa un sedicente documentarista che non vede l’ora di girare un film sulla sua missione umanitaria e gli ostacoli che ogni giorno deve oltrepassare per rimanere in vita. Inoltre sembra che l’intervento un po’ maldestro del medico, con un bulldozer, abbia creato un grosso fiume quasi dal nulla; evento, questo, che si rivelerà fondamentale per le vicende future di tutti.

Il medico, che percepisce da subito il fiume di sua proprietà e sicuramente si identifica con esso, per qualche imperscrutabile e irrazionale motivo, si convince che vada estinto. Per questo comincia a ingaggiare con esso una ostinata battaglia…

Son contento di aver letto questo libro di Ballard che mi è sembrato un po’ diverso da tutti i suoi precedenti. Qui il tema è l’uomo – e le sue ossessioni – contro la Natura. Per questo qualcuno ha paragonato tale romanzo a Cuore di Tenebra, un libro che invero all’epoca non mi piacque, ma capisco il parallelo.

Se si esamina il protagonista (ma anche tutti gli altri personaggi) da un punto di vista esclusivamente raziocinante, lo si trova talmente contraddittorio da risultare insopportabile. Ma è chiaro che tutto quel che accade in questo libro è anche molto metaforico. I personaggi agiscono seguendo il loro subconscio

In trappola – Don’t get out

Film tedesco, coinvolgente.

Un uomo, abituato nel lavoro quanto nella vita a mentire passando sopra la gente senza starci troppo a pensare, un bel giorno, mentre è in macchina con i due figlioletti, riceva la telefonata di un attentatore che gli dice che nel suo veicolo è nascosta una bomba, che esploderà se non gli dà del denaro, o anche se tenteranno di avvisare qualcuno di quel fatto, o proveranno a scappare. L’uomo scopre che il ricattatore non bluffa…

Nonostante qualche ovvio e comprensibile scivolone logico nella trama, il film riesce a coinvolgere molto più del (mio) previsto, meritandosi dunque un encomio.

ITDIDEU: Leggende metropolitane (Seconda Parte)

La ragazza, sdraiata su di una lettiga, fu portata dal medico di turno il quale, appena la scorse, reagì come aveva fatto poco prima il disilluso portantino.

«Ancora lei?! Lavanda gastrica! Lavanda gastrica! Neppure la visito!», disse oltraggiato.

E gli infermieri stavano già per eseguire il suo ordine quando Nemesis però, sdegnato della loro incompetente noncuranza, gli si oppose con vigore.

«Come… non la visita?! No, lei adesso la visita! E se poi la ragazza ha qualcosa che non immagina?! Come può esser già certo della sua diagnosi?! Ma è impazzito?! Se le succedesse qualcosa, lo sa che finirebbe in galera?!»

E quello, intimorito più dal broncio di Nemesis che dalla sua avvisaglia, a malincuore, prese lo stetoscopio ed eseguì una preliminare e sbrigativa visita.

«Mannaggia la miseriaccia boia… Ma chi me lo ha mandato questo? …Ecco, vede?! Pressione: regolare! Battito cardiaco: regolare!»

Le alzò una palpebra controllandole la pupilla.

«Tiè! Questa neppure si droga! Lo vede?! È soddisfatto adesso?! Questa starebbe meglio di me, se non facesse quello che fa, la baldracchina!»

Nemesis fu tentato di insorgere pure a quell’insulto ma si trattene decidendo di lasciar stare. Tutto sommato non voleva che un’intromissione avesse potuto alterare il giudizio del terapeuta.

In ogni caso qualche minuto dopo le venne fatta, come preannunciato, una lavanda gastrica. E qualche altro minuto dopo già si conosceva il risultato degli esami che accertavano il contenuto della sostanza rinvenuta nello stomaco, responsabile di averle procurato quel temporaneo capogiro.

Il medico si presentò sprezzante innanzi a Nemesis, con nella mano destra un misterioso contenitore colmo di un qualche liquido che gli agitò davanti la faccia. Anche se poi esordì con un’altra informazione che pensò forse gli sarebbe stata più utile.

«Qualora le prema saperlo, la ragazza si è risvegliata e sta abbastanza bene. È solo un po’ scombussolata, ma è normale… Vuol sapere che cosa aveva nello stomaco quella…», avrebbe forse voluto pronunciare una parola scostumata, ma si capì che all’ultimo se ne dispensò, per non attacar briga con Nemesis, «…giovinastra?!»

«Cosa?», chiese Nemesis sovrappensiero.

«Sperma umano! Della quantità equivalente a una lattina di cocacola! Mi sono spiegato?! E adesso, se vuole, ci vada pure a parlare!»

Il dottore scomparve bestemmiando i santi e la Madonna e gli angeli in colonna. Nemesis pensò allora che la povera fanciulla fosse la preda di un losco giro di mascalzoni che la obbligavano a soggiacere a turpi pratiche condite con ricatti sessuali.

Le si approssimò dunque con estrema accortezza, in punta di piedi, sedendosi su di una seggiola accanto al suo letto, mentre quella lo contemplava smarrita con occhi da cerbiatta, i quali sbatteva spesso come incosciente della propria condizione.

«Tu chi sei?», chiese stonata.

«Io… ti ho raccolto dalla strada, piccola mia. Ho chiamato io l’ambulanza…»

«Oh…»

Si sorprese che non lo ringraziasse. A ben vedere, la ragazza sembrava anzi seccata della sua mediazione. Nemesis allora, col cuore in mano, le parlò con commozione.

«Ascolta… Sono appena venuto a conoscenza delle tue vicissitudini… O almeno ciò che si può dedurre ti sia accaduto…»

La ragazza lo fissò con diffida. Nemesis si disse che la povera figliuola doveva essere sotto choc. Ma lui l’avrebbe aiutata lo stesso.

«Tutto questo è terribile…», disse Nemesis mentre lo sguardo di lei si faceva sempre più offeso, «Devi aver sofferto molto…» (a quel punto sembrava divenuta scontrosa) «Ma ti aiuterò io, piccola mia! Se vuoi ti accompagnerò io stesso alla polizia per denunziare quei bruti che ti hanno obbligato a fare quelle cose mostruose, che ti hanno rubato l’infanzia! Da quant’è che le violenze vanno avanti? Quando hai iniziato eri minorenne? Sarebbe una grossa aggravante… Immagino che i tuoi genitori non lo sappiano, vero? Se vuoi ti aiuterò io a parlar loro dicendogli tutto…»

Ma appena la tipa sentì nominare i propri genitori reagì infuriandosi.

«Ma tu che cazzo vuoi?! Ma chi sei?! Ma che ne sai?! Sei un maniaco?! Ma perché non ti fai i cazzi tuoi?! Non sarai mica un pedofilo del cazzo, eh?! Infermieri! Questo qua è un pedofilo!»

La ragazza era stata messa in una camerata con un’altra mezza dozzina di persone malaticce. La gente cominciò a guardarlo storto. Pure lo stesso medico che aveva affermato che la ragazza fosse una sgualdrina gettò un occhio a Nemesis come convincendosi che forse il suo interesse per lei potesse andare ben oltre il consentito.

Nemesis capì il sottinteso e, silenziosamente, alzò il sedere da quella ormai scomodissima sedia e si allontanò ovattato come un gattino spaurito, mentre quella volgare ninfetta ancora avvalorava:

«…E non ti azzardare più a farti vedere, eh! E non osare dir niente ai miei vecchi, sennò t’ammazzo! …Ma guarda un po’ questo! Certa gente non sa proprio farsi gli affari suoi! E vorrebbe togliermi anche i miei hobby, adesso!»

Nemesis si maledì per aver confuso la purezza con la dissolutezza.

FINE

The Judge

C’è un figlio che non va d’accordo col padre, per questo si è fatto una famiglia (in crisi) lontano da lui. Fino al giorno in cui accadono due avvenimenti. Il primo: muore la madre del figlio (e moglie del padre). Il secondo: di lì a poco l’anziano patriarca viene incriminato per omicidio.

Ora, si dà il caso che il vecchio sia un giudice integerrimo e suo figlio uno dei migliori avvocati in circolazione (anche se di dubbia etica). Chiaro che il figlio, tra mille problemi e litigi, finirà per difendere in tribunale il genitore. Ma il bello del film non sarà scoprire se poi sia vero che il vecchio abbia messo sotto con l’auto una persona che non sopportava. I veri colpi di scena si nasconderanno nei rapporti tra padre e figlio e i motivi che li hanno portati a esser tali.

Un bel film con R. Downey. junior. Costruito molto bene. In cui probabilmente non vi perderete neppure un’inquadratura.

Anna Marchesini: Parlano da sole (teatro)

Un tempo mi faceva molto ridere. Oggi mi soffermo più che altro ad ammirare la sua estrema bravura, che incanta, mi ipnotizza.

In questo spettacolo esegue dei monologhi e richiama alcuni dei suoi personaggi più indimenticabili. Ci mostra come, con un semplice cambio di abito e una parrucca diversa, sia in grado di dar vita a caratteri diametralmente opposti.

Anna Marchesini, un’attrice piena di talento.

https://www.raiplay.it/programmi/annamarchesini-parlanodasole