Triangle

Una ragazza, madre di un bambino autistico, nonostante appaia piuttosto confusa, accetta di prender parte a una gita in barca con degli amici. Ma i poveracci non sanno che si imbatteranno in una tempesta che li renderà naufraghi. La venuta di una grossa nave (con curiosamente un solo passeggero a bordo) sembrerà allora che li possa salvare… Ma a dire il vero ciò rappresenterà invece l’inizio del loro incubo (in particolare per la ragazza madre), perché un tipo misterioso, mascherato, cercherà di ucciderli in tutti i modi possibili…

Detto così sembra un comune thriller ma aggiungo che qui troverete loop temporali a non finire. Se amate il genere, vi intrigherà.

Inoltre ho scoperto che il film è particolarmente considerato dai disabili, o almeno da alcuni di essi, i quali, circa alcuni aspetti della storia, vedono contenute in esso possibili metafore sulla loro condizione…

A me è piaciuto.

Tutto un equilibrio sopra la follia #0

Osservo alla televisione gli attori di film o fiction. Mi chiedo se e quanto sarei più bravo di loro a interpretare un ruolo.

Poi penso però quanto per me sarebbe difficile recitare non essendo capace, in certi periodi, neppure di stare in piedi. In certi periodi mi devo come rinchiudere in un bozzolo cercando di consumare meno energie possibili perché non ho la forza neppure di alzare un dito.

Allora infine, disincantato, penso: no, io non potrei mai farlo, l’attore.

Blacksad: L’inferno, il silenzio

Quarta parte delle avventure del nostro investigatore felino. Che stavolta si mette sulle tracce di un musicista jazz tossicomane che non si riesce a trovare. Anche in questo caso le cose sono molto meno semplici di quanto appaiono.

Perché il musicista è irreperibile? Eppure si vocifera che abbia sfornato la sua ultima canzone, la più bella di sempre, anche se qualcuno, sapendo dell’esistenza di quella canzone, si è assai spaventato.

Qualcuno sembra lo voglia uccidere, esattamente come sta avvenendo per gli altri membri della sua vecchia band. Allora la soluzione del mistero deve esser celata nel passato…

Sigle: LUPIN III!

Okay, non gli ho voluto dedicare una puntata ne i “cartoni irrinunciabili”, però voglio ricordare alcune sigle di questo cartone. Magari qualcuna di esse, meno famosa, merita di non esser obliata…

PS: invece in rete non ho trovato traccia di un’altra sigla di Lupin III che si intitola: I MISS YOU BABE…

La sbandata 4/9

Il giorno dopo Nemesis volle passare nuovamente per quella via per accertarsi delle condizioni della ragazza sbandata. Gli si strinse il cuore allorquando la trovò quasi nella stessa identica posizione di quando l’aveva veduta ventiquattro ore prima, con qualche ciuffo di capelli che spuntava appena dall’ampio piumone.

Sicuramente, ancora una volta, non aveva potuto dormire come si doveva la notte e ora doveva recuperare. Sennonché un’idea più subdolamente afflittiva gli si fece spazio nella testa: era malata. Ecco perché stava sempre ferma, non la vedeva più agitarsi, per non dire proprio berciare litigando coi passanti. Nemesis se ne addolorò.

Una ragazza che sta sulla strada, che si ammala, ha molte più probabilità di una persona comune di sviluppare una patologia grave, rifletté Nemesis. Così al ritorno, quando stava per ripassarle davanti, – per quanto la sua indole riservata non glielo avrebbe mai prescritto – pensò che forse era il momento di intervenire. Allora immaginò che, una volta nei pressi di quella panchina adibita a giaciglio, si sarebbe seduto sull’altra panchina gemella che era proprio lì accanto. Dunque avrebbe atteso che lei si fosse accorta di lui; ma se anche lei non l’avesse fatto, lui a un certo punto le avrebbe detto: ciao, come stai? Ti senti bene? Ultimamente ti vedo sempre sdraiata come fossi malata? Hai forse bisogno che ti compri una medicina? Hai la febbre? Su questa via, come saprai, c’è una farmacia…

Ma quando Nemesis effettivamente si trovò a passar di lì, semplicemente, non ebbe il coraggio di fermarsi per cercare di parlarle. Tra le altre cose, temeva che ella avesse potuto reagire in maniera sconsiderata mandandolo a quel paese, per quanto in quel mentre sembrasse invece assolutamente remissiva e battuta dalla vita: bisognosa di tutto l’aiuto del mondo.

Requiem for a dream (film)

Probabilmente lo avevo sempre schivato (nonostante il titolo accattivante) dopo aver visto i primi minuti, data la storia (di drogati) che racconta e lo stile a tratti frenetico in cui viene narrata. Proprio non immaginavo cosa mi perdevo! Una storia terribile, ma pregevole! Tristissima, in cui i personaggi – che non a caso vengono tutti a contatto con droghe – finiscono malissimo: dall’anziana madre che vuol dimagrire dopo aver avuto un invito a partecipare a una trasmissione televisiva; al giovane figlio tossico che vuol svoltare cominciando a commercializzare lui stesso la roba di cui si fa; all’amico di merende; alla fidanzata che fugge dalla famiglia. Finiranno tutti malissimo! Come ad ammonire che chi usa le droghe è a forte rischio di finir male, il che è verissimo. Tanto male che si potrebbe aprire un dibattito se sia peggio ritrovarsi con un arto in cancrena, oppure finire in una clinica psichiatrica dove praticano l’elettroshock, in galera, oppure ridursi a fare porno per ottenere la roba. Fate un po’ voi… Saranno queste le sorti dei nostri protagonisti, nessuno dei quali davvero cattivo.

Infine faccio notare che il regista di questo film, Darren Aronofsky, ha realizzato tutte opere molto diverse eppur interessanti, quindi va tenuto decisamente d’occhio! 😉

Ecco l’elenco dei suoi film finora:

Pi greco – Il teorema del delirio (1998)

Requiem for a Dream (2000)

The Fountain – L’albero della vita (2006)

The Wrestler (2008)

Il cigno nero (2010)

Noah (2014)

Madre! (2017)

The Whale (2022)

Joseph Roth: Il mercante di coralli

Raccolta dei seguenti racconti e romanzi brevi di questo talentuoso e incostante scrittore:

L’ALLIEVO MODELLO

LO SPECCHIO CIECO

APRILE. LA STORIA DI UN AMORE

IL CAPOSTAZIONE FALLMERAYER

TRIONFO DELLA BELLEZZA

IL BUSTO DELL’IMPERATORE

LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE

IL LEVIATANO

Alcune di queste storie sono puro piacere da leggere, per quanta semplice leggiadria contengano. Per l’aggettivo giusto davanti al sostantivo… Probabilmente, da un punto di vista tecnico e di scorrevolezza, uno dei migliori scrittori di sempre (prima che l’alcol decretasse il suo decadimento assoluto).

In genere, i racconti, per un comune scrittore, rappresentano qualcosa di molto inferiore ai suoi romanzi. Non è però il caso di J. Roth, che ha scritto racconti bellissimi, talvolta anche superiori ad alcuni suoi celebri romanzi.