Scooby doo e il mistero del rock’ n’ roll (cartone)

In questo cartone animato la nostra sgangherata brigata di detective del paranormale si troverà a indagare su una strega che sta mandando a monte il parco tematico nientepopodimeno dei Kiss (quando ancora erano mascherati!).

Di misterioso alla fine ci sarà ben poco però per tutta l’avventura verremo accompagnati dalle canzoni e dalle versioni animate dei componenti di questo noto gruppo musicale, che secondo questa storia in realtà altri non sarebbero che esponenti di una balzana civiltà aliena in cui tutti gli abitanti del pianeta hanno trucchi in faccia di colore bianco e nero! :-O

Una storia più di fantascienza che di mistero, quindi, imperdibile però per i fan dei Kiss, o i fan di Scooby Doo!

Tra l’altro mi sembra di aver capito che quel certo parco tematico (che altro non sarebbe che un Lunapark) nella realtà non esista, per quanto più volte si sia vagheggiato di realizzarlo…

L’imbattibile Squirrel Girl batte l’universo Marvel

Non conoscevo questa Ragazza-scoiattolo. Le sue avventure sono divertenti. E devo dire… sempre meglio leggere un fumetto divertente, che prende anche un po’ in giro il mondo dei supereroi, che leggere un fumetto brutto (di qualsiasi tipo).

Poi il pregio di questa ragazza è quello di non essere particolarmente avvenente, anzi ha i denti da scoiattolo e una situazione sotto l’ombelico gradevole ma non da fotomodella (come invece è per altre eroine super ;)). O almeno questo è vero in codesto fumetto (ma magari in altri l’hanno resa la solita top-model).

In questa sua prima graphic novel – termine, graphic novel, a cui io continuo ad attribuire una valenza femminile, mentre per qualche assurdo e incomprensibile motivo vi informo che la tendenza attuale sarebbe di attribuirgliene una maschile – Squirrel Girl dovrà vedersela con un clone malvagio di sé stessa che, con spietatezza e sagacia estreme, dimostrerà quanto sarebbe facile in fondo battere l’intero universo supereroistico Marvel!

😀

Fumetti di Culbard tratti da opere letterarie di Lovecraft

Il caso di Charles Dexter Ward

Avevo già letto questa storia nella versione originale (link). Si tratta di una vicenda che ci viene mostrata a ritroso. Un certo tipo è scomparso misteriosamente mentre si trovava chiuso in un inaccessibile ricovero per malati di mente, dopo aver avuto un colloquio col proprio medico. Del tizio è rimasta solo una certa strana polverina…

Attraverso le parole del medico, interrogato dalla polizia, scopriamo la verità su questa sconcertante vicenda intrisa di inganni, scienze alchemiche proibite, magie nere, antiche malvagità e individui sovrumani capaci di non morire per secoli…

Mi chiedo perché nessuno finora si sia fatto avanti per realizzarci un film. Forse perché i racconti di Lovecraft in genere non finisco troppo bene, e deprimerebbero troppo lo spettatore?

L’ombra venuta dal tempo

Un professore sviene durante una lezione… Gli ci vorranno anni per riprendersi, e quando lo farà si renderà conto che durante tutto quel periodo – che la sua mente non ricorda – in realtà ha avuto esperienze bizzarre, si è interessato di esoteria, ha compiuto viaggi in capo al mondo alla ricerca di chissà quali manufatti e cognizioni segrete.

Ma la verità sarà ancora più sconcertante di quanto sembra apparire in superficie: in realtà la sua mente era stata scambiata con quella di un alieno avido di conoscenze. E quello neppure era l’alieno peggiore di cui il professore verrà informato… perché si scoprirà dell’esistenza di altri alieni ben più antichi e letali rispetto a quelli del primo tipo, i quali infatti terrorizzano anche gli alieni usurpatori di corpi…

La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath

Questo racconto pubblicato postumo si differenzia dalle altre storie di Lovecraft per la forte componente onirica, che in pratica porta l’avventura a rivelarsi più un fantasy horror che un horror in stile più tradizionale.

È la storia di un gruppetto di tre amici che si danno un appuntamento. Uno, un artista, non si presenta – scopriremo più tardi qual è stato il suo inquietante destino –; gli altri due si lasciano andare a malinconiche elucubrazioni. Entrambi condividono una sorta di smodata voglia di tornare nel mondo dei sogni, nei quali hanno smarrito visioni che gli sono molto care.

A un certo punto uno di essi, ossessionato dalla visione di una mitica, splendente città immaginaria, decide di dedicare tutto se stesso per ritrovare nei propri sogni quel luogo straordinario. Per cui inizierà un esteso viaggio nel reame onirico, dove però incontrerà molti personaggi mostruosi e balzani, qualcuno amichevole ma molti semplicemente orribilmente ostili. Riuscirà infine a giungere alla sua tanto agognata meta?

Il mondo di sogno in quest’opera non viene percepito come un mero prodotto fittizio frutto delle nostre fantasie subconscie bensì come un meta universo soggiacente a differenti leggi fisiche nel quale si muovono entità spaventose, aliene e non completamente comprensibili all’intelletto umano.

Anche in questo caso mi dico: date una storia simile a un regista visionario e ne caverà fuori un film capolavoro.

Le montagne della follia

Questa avventura si basa su quello che dovrebbe essere uno dei racconti più famosi e pure cardine dell’universo lovecraftiano – e dire che all’inizio glielo bocciarono e l’autore ci rimase molto male…

Dovete sapere che Lovecraft odiava il freddo… Fu forse per questo che decise di ambientare questa storia al Polo Nord, quando ovviamente ancora non si sapeva molto su di esso. Per cui l’autore ci poté collocare niente meno che un’intera civiltà mostruosa avversa all’essere umano…

Eterni: Solo la morte è eterna

Gli Eterni li creò “il re” Kirby in uno dei suoi tanti, sterminati periodi prolifici. Con questi personaggi, che praticamente sono semidei, tentò decisamente di alzare il tiro…

Di codesti Eterni ne esisterebbero oltre un centinaio, e non ce n’è uno uguale a un altro, e vivono in regni molto diversi tra loro. Insomma di spunti creativi ce ne sono innumerevoli per un autore che abbia voglia di gettarsi in questa un tantinello intrigata storiografia…

Nella saga in questione, gli Eterni, che sarebbero immortali – anche se non è proprio così –, a causa di un guasto alla potentissima macchina che li rianima, scoprono di… non avere più questa facoltà. Perché la suddetta macchina è stata manomessa. Ma da chi? Nel frattempo alcuni di loro, guarda caso, vengono subito assassinati.

C’è un certo supercattivone, che tecnicamente anche lui sarebbe un Eterno rinnegato, cioè Thanos, in giro… Il colpevole dovrebbe esser lui ma… qualcosa non torna. Perché egli non avrebbe potuto fare quel che ha fatto senza l’aiuto di un complice tra gli Eterni, un traditore! Bisogna scoprire quindi di chi si tratti e perché questi stia perseguendo questo suo piano assassino…

L’avventura mi è piaciuta – alla fine si scoprirà una grande e scomoda verità circa il mondo degli Eterni. I disegni sono belli e le storie sono corredate spesso da piccoli episodi di accadimenti passati circa gli Eterni, oltre che da schede riassuntive piuttosto utili.

Alle storie faccio solo due appunti. Primo: eroi così mitici non dovrebbero mai finire nel traffico di New York, sono proprio sprecati in quel luogo – ovvero: io li terrei sempre confinati in una dimensione puramente fantasy.

Secondo: non mi è piaciuta la voce narrante della storia, cioè la macchina guasta, che proprio per via di quel guasto parlava in maniera troppo “confidenziale” per i miei gusti… 😉

Sara Cassandra: Scrivere fa rima con vivere

Sara Cassandra è una giovane scrittrice che forse, anche per via di una pesante afflizione fisica, ha sviluppato la passione per la scrittura – questa è una mia supposizione.

Qui esordisce sorprendentemente con un libro di aforismi che colgono abbastanza nel segno.

Spero presto mi capiti di leggere qualche suo romanzo…

Nel frattempo vi consiglio di seguirla su Facebook, dove ultimamente, tra l’altro, essendo un’artista a tutto tondo, sta sperimentando nuove forme di comunicazione, realizzando dei video minimali che praticamente rappresentano deliziosi flussi di coscienza sotto forma di cortometraggi, nei quali anche le musiche vengono scelte con cura.

Direi che la ragazza è nata per comunicare, qualunque sia il modo. E sarebbe molto adatta al teatro.

Libri satirici di Altan

Trentatré

Raccolta di vignette umoristiche aventi come matrice comune genericamente il mondo della salute e della sanità. Vi è anche un capitolo sul covid e la pandemia, non so se aggiunto a vignette più storiche che esistevano già oppure no.

In genere, al solito, coglie nel segno. Anche se, come tanti, non ha capito tutto quel che c’era da capire sulla pandemia e sicuramente si è allineato su facili posizioni filo-governative. D’altronde (e non lo giustifico dicendo ciò) altrimenti sarebbe stato tacciato di fascismo o insurrezione esacerbati, destino toccato a ogni persona contraria ai vaccini e alle leggi liberticide.

Bestie umane

Stavolta il comun denominatore riguarda gli animali. Troviamo animali antropomorfi parlanti, oppure esseri umani che prendono in considerazione questioni bestiali.

La Luisa

Le donne che compaiono nelle vignette di codesto autore si configurano smaliziate, nettamente più intelligenti degli uomini. Alcune, nude, spesso son distese a leggere un libro…

Ma non la Luisa del titolo – uno dei tanti ritratti femminili forniti, che ritornano – la quale è, sì, smaliziata e più sagace dell’uomo che le è accanto, ma si caratterizza per essere una casalinga annoiata, sempre ai fornelli, o in cucina, o a lavare, o stirare…

Papi Mami Bebi

Meno ficcante di altre raccolte, questa, si concentra sul mondo dei piccoli, sia quando essi si rapportano fra loro che quando hanno a che fare con un adulto.

Gordo

Gordo è un grosso ominide arrogante, egocentrico e prepotente che non esita a prendere a calci, accoltellare, picchiare, strappare arti ai malcapitati (di solito piccoli omini) che gli capitano a tiro.

Gordo nasce probabilmente dal desiderio di dar sfogo alla parte violenta di Altan; o forse è semplicemente un modo in cui l’autore interpreta i tempi odierni – in cui davvero ci sono persone che possono fare quel che vogliono agli altri senza render conto a nessuno.

Trino

Il protagonista qui è Dio, impegnato in una perenne e sfiancante creazione del mondo. Altan lo vede come un vecchio servile che deve però costantemente confrontarsi con un altro più potente di lui – il quale si scoprirà che pure esso deve sottostare alla volontà di entità superiori.

Tra animali inutili che non creano profitti, ippopotami spioni che non fanno altro che cagare e ideazioni di sempre nuove strategie per tamponare questioni che emergono dopo creazioni di animali sbagliati…

Un Altan evidentemente molto ispirato realizza uno dei suoi libri più corposi, lunghi anche il doppio di altri.

Tunnel

Come forse intuirete, il tunnel del titolo è una specie di metafora, nel senso: il tunnel da cui dobbiamo uscire è molto lungo, tanto che non si vede ancora la luce fuori – ma è un tunnel senza uscita, in realtà…

Un insieme di vignette miste, che svariano un po’ in tutti i campi. Ovunque l’essere umano si palesa smarrito. O rassegnato.

Libro a colori.

Cico & Pippo

Questa invece è la storia beffarda di un padre cieco, Cico, e del suo discolo figliolo, Pippo, che gli fa da guida.

Qui ritroviamo un umorismo un po’ alla Amici miei, in cui la cattiveria di certe azioni si sposa col gusto amarognolo e malinconico di certo sarcasmo.

Donne nude

Le donne che Altan raffigura nude, in genere sono più sagaci e pratiche della media delle persone. Qui ne troviamo molte. Ma alcune sono anche vestite, eh!

Raccolta simile a “La Luisa”, di cui si è detto sopra.