La verità sul coronavirus

Questa inchiesta vi spiega come mai esiste il coronavirus e sopratutto di chi è la colpa. Perché… non penserete mica che non è colpa di nessuno, vero?!

Spoiler: qui si dice chiaramente che le vere cause sono la deforestazione, gli allevamenti intensivi, e la voglia dell’uomo di andare sempre a rompere il cazzo alle specie selvagge (che hanno virus potenzialmente letali per l’uomo!). Dunque i responsabili sono Capitalismo, multinazionali, governi del mondo, e dunque i politici! Che novità, eh?!

E tenete presente che i giornalisti che hanno fatto l’inchiesta non sono né ambientalisti, né vegani, né tanto meno anarchici!

Vorrei sapere perché nei tg non si dicono queste cose! (domanda retorica)

 

biorischio

https://www.raiplay.it/video/2020/03/Indovina-chi-viene-a-cena—Il-virus-e-un-boomerang-7f5b2b93-2b26-4a62-aed8-d312f6461f22.html

Due film di Tarkovskij (su youtube)

Che viviamo tempi strambi si capisce anche dal fatto che abbia sentito il bisogno di provare a vedere quei film tratti da youtube per i quali non trovavo mai il tempo. Ma non tutto è andato liscio come speravo…

Lo specchio

Il problema di questa versione è che… non è in italiano. Ci sarebbero i sottotitoli, sì. Solo che anch’essi presentano un grosso problema: sono sfasati – oltre che incompleti! – di svariati secondi! Erano passati venti minuti e con tutta la buona volontà faticavo a comprendere, avendo come l’impressione che mi stessi perdendo qualcosa… Allora mi son detto che sarebbe stato saggio dare un occhio alla trama… Così ho scoperto che, come se tutto il resto non bastava, il regista ha usato la stessa attrice per ricoprire sia il ruolo della madre che quello dell’amante del protagonista – tipo La doppia vita Veronica di Kieslowski, in cui tra parentesi non ci avevo capito un picchio! A questo punto ho rinunciato perché sarebbe stato inutile andar oltre.

Spero di poterlo vedere come si deve in un prossimo futuro imprecisato…

https://www.youtube.com/watch?v=9Yn9q25NWAw&list=PLWvDlkE5aLvS5NGsjILCMpmt3_-qLg3vI&index=6&t=0s

*

Sacrificio

Il secondo film di Tarkovskij che ho visto è stato Sacrificio. Per fortuna completamente in italiano, per quanto riguarda il sonoro.

È un buon film, di quelli che se ne facevano una volta. Teatrale, un po’ bergmaniano, con scene che talvolta sembra non dicano niente, tra il filosofico e l’esistenzialista – intendendo dire che indagano sul significato dell’esistenza umana –, scene che comunque si rimane incollati a guardare (almeno per me è stato così); scene che nascondono e suggeriscono rimandi, cose che lo spettatore dovrebbe intuire, cogliere, o trarre.

Provo a riassumere la trama (con spoiler finale)… Si mostra la vita di un certo Alexander, scrittore ritiratosi nella sua villa di campagna, contornato da moglie, figlia e figlio piccolo, a cui è molto attaccato, oltre un medico amico di famiglia e un paio di domestiche. Ah, spesso con loro c’è anche uno strano postino che a una prima analisi sembra un cretino il quale però rivela più di una sorpresa e fungerà bene o male da catalizzatore per l’evento decisivo.

A un certo punto accadrà qualcosa di terribile di cui il nucleo familiare apprenderà tramite la televisione – una guerra? Questo manderà in pezzi gli equilibri delle persone e ognuno reagirà alla crisi in maniera propria (nota: è proprio un film adatto al periodo in cui viviamo!). A un certo punto Alexander, che si sente responsabile di tutti gli altri individui che gli ruotano attorno, farà una specie di patto col destino in cui si dichiarerà pronto a rinunciare a tutto purché i suoi affetti più cari siano salvati. Il finale è un po’ comico, quando lui fugge a destra e sinistra su un terreno con le pozzanghere e gli altri non riescono mai a stargli dietro. Poi lo prendono, ma lui riscappa, sembra avere il pepe al culo che gli fornisca una marcia in più, eppure è il più vecchio della combriccola! 😀

Avevo già visto questo film da bambino, alcune scene mi erano rimaste impresse.

A me è piaciuto. Ma se siete tipi alla Steven Seagal, che secondo voi un film non è tale se non ci sono scene adrenaliniche, lasciate perdere: questo film non fa per voi.

PS: adoro gli abiti delle donne presenti in questo film. Secondo me dovrebbero essere tutti di questo tipo. 😉

sacrificio

https://www.youtube.com/watch?v=eDTo93RQ1JU

La signora della Trinacria

La signora della Trinacria

ogni tanto viene da me

a farmi visita.

C’è qualcosa di molto commuovente

in questo suo appuntamento.

Si ricorda di me

entra nella mia vita

mi vuole bene

perché mi ritiene suo amico.

Immagino faccia così con tutti.

Con tutti i suoi amici.

La signora della Trinacria

passa il tempo a visitare i suoi amici.

Ma più di tutto

è immersa nel suo mondo

di poesia

suggestioni

letterature

e languide nostalgie

per un passato che non c’è più.

La signora della Trinacria

trascrive tutto il giorno poesie

di grandi autori

delle volte ne fa di sue

poi le condivide coi suoi amici.

La signora della Trinacria

delle volte si arrabbia.

Se la prende sopratutto

con quelli che chiama falsi artisti

tronfi tromboni

che non sanno scriver

e comunque si offendono

se solo dici loro

qualcosa di vagamente critico.

In quei casi

la signora della Trinacria

sbotta

e mi fa vedere che è molto viva

viva come me.

La signora della Trinacria

aveva una volta un grande amico artista

ma un giorno questi non la volle più vedere

non è chiaro il motivo

forse un fraintendimento

forse una volta fu troppo sibillina con lui.

Fattostà che lui a un certo punto

è stato implacabile

l’ha cancellata dalla sua vita.

La signora della Trinacria

c’è rimasta molto male.

Allora molte sono state le cose che

ella ha scritto per lui

per riportarlo da lei.

Forse la signora della Trinacria

lo amava anche un po’

comunque lui non la volle più vedere

e la signora della Trinacria

dovette rassegnarsi.

La signora della Trinacria

pubblica sue foto da giovane.

Un tempo l’avrei considerato frivolo

oggi no

oggi penso che anche io

al posto suo

farei così.

Perché la signora della Trinacria

si immedesima con la ragazza

e la donna che fu ed è.

È lei quella lì.

È sempre quella.

Dentro è bella

e giovane

come lo era fuori.

La signora della Trinacria

non credo abbia molti rimpianti.

Ha vissuto una vita piena

con affetti e amori

marito e prole.

Solo oggi è triste perché

suo marito non c’è più

e sua figlia è diventata grande

si è fatta una vita lontano da lei.

La signora della Trinacria

vuol diffonder la cultura.

La signora della Trinacria

divulga foto e aneddoti

di monumenti e fiori.

La signora della Trinacria

ha molti ricordi del tempo che fu

immersi in nature selvagge

caldi imperlati di goccioline di sudore

e brezze leggere.

La signora della Trinacria

aveva un viso fiero e bello

neri erano i suoi capelli

e scura la sua pelle.

Chissà come era da giovane

la signora della Trinacria.

Era così la signora della Trinacria.

C’è qualcosa di molto commuovente

nella sua malinconica nostalgia

nel suo battersi per la bellezza

e quando viene da me

perché mi è amica

non volendo lasciarmi solo.

trinacria

Sabina Guzzanti: Il diario di Sabna Guzz

Il 2001 è stato un anno importante. Sono successe un sacco di cose, che infatti fanno da sfondo a questo diario. Ma per l’autrice è stato sopratutto l’atto conclusivo di un lavoro artistico su cui aveva lavorato e in cui credeva parecchio: il suo primo film scritto e diretto, Bimba. Un’opera – che mi è venuta voglia di rivedere – che poi non è rimasta negli annali della filmografia e nemmeno in quelli della satira, anche perché fu più volte sabotata nel tentativo di distruggere l’autrice, che in realtà in quel periodo era una delle poche vere opposizioni al Potere che esistesse, perché la Sinistra già si capiva che si stava vendendo il culo, l’anima, tutto pur di diventare liberista. Per questo Sabna Guzz era così pericolosa e, o veniva censurata direttamente, o la si minacciava di portarla in tribunale; o comunque le rendevano molto faticoso il suo lavoro, sperando così che si stancasse e infine crollasse. Eh, sì. Il Potere sarebbe capace di tutto, anche di comprare le tue opere, dirti “ci pensiamo noi, stai tranquilla, crediamo in te”, ma poi metterti talmente tanti bastoni tra le ruote, e a più livelli, da renderti la vita impossibile; oppure depauperare talmente tanto la radice della tua ispirazione in maniera poi da poter dire: “vedi?, sei tu che non sei capace, non vali niente, noi ti abbiamo appoggiato ma se l’operazione ha infine fallito è perché tu non sei brava, non ci capisci niente, sei una pompata e questo insuccesso è solo colpa tua”. Il Potere ha talmente tanti soldi che può anche rimetterci volontariamente su certi investimenti pur di boicottarti. Per la serie: gli infiniti modi per distruggere una persona, lecitamente e non, legalmente o non, fiaccandone le energie in continuazione finché in un modo o nell’altro non schiatta…

Comunque Sabna Guzz non è schiattata, seppure più volte è andata in crisi e ha avuto momenti di profondo sconforto. Così, bene o male, il suo film lo ha completato. Ma, per tante cose, di questa torbida vicenda, le era rimasta così tanta rabbia (creativa) dentro che alla fine voleva realizzare un documentario su come era stato complicato fare quel film. Ma poi le fecero saltare pure quello! Così lei decise di riunire molte delle questioni che aveva già approntato per quel documentario proprio in questo libro, realizzando un’opera che, non mi sarei mai creduto, ma mi ha infervorato e mi è piaciuta moltissimo! Ironia della sorte, eppure il Potere ha vinto ancora una volta contro lei. Volete sapere perché? Perché di questo libro non parla mai nessuno, anche se si trova, se lo cercate. Libro che tra l’altro all’epoca fu appaiato a una videocassetta dal titolo Una ragazza terra e sapone, che credo sia abbastanza introvabile. Eppure si tratterebbe di un libro bellissimo e importantissimo in cui si capisce perfettamente, venti anni dopo i fatti descritti in esso, quanto quelle questioni non siano mai state risolte e abbiano generato questi tempi perfino peggiori di quelli, in cui prevale l’ignoranza, la Lega (non a caso) è diventato il primo partito e i Cinque Stelle sono le più grandi mignotte della storia della repubblica italiana. Un mondo dove la Sinistra ormai ha lo stesso numero di inquisiti della Destra. Che schifo.

In questo diario, ci troverete, oltre alla storia di quel film, la prima volta che Sabna conobbe berluscopi – gli fece una cattiva impressione –; i rapporti di Sabna con D’Alema (e di quella volta che quasi gli salvò il culo partecipando all’ultimo momento alla sua campagna elettorale in un momento in cui sembrava spacciato); la verità sulla storica querelle con Mentana (ecco perché lo odiavo tanto, mi ero completamente scordato di questa storia! Potere del tempo che cancella sempre i ricordi… Ma tanto nel dubbio, non fidarsi mai di un giornalista – tanto più se è stato al soldo di berluscopi); ma il 2001 è anche l’anno del criminale G8 di Genova – la brava Sabna realizzerà due belle interviste al padre e la madre di Carlo Giuliani, i quali sulla vicenda avevano l’uno idee più mitigate dell’altra; e come dimenticare l’undici settembre 2001? Per non parlare dell’assassinio di Biagi, lo statista, e l’espulsione di Santoro, Luttazzi e Biagi, il giornalista, dalla RAI, dopo l’editto bulgaro di berluscopi (sempre lui); Santoro che all’inizio di una sua trasmissione, avvertendo le forti ingerenze della politica, aveva canticchiato Bella ciao, ve lo ricordate?

Di questo libro sarebbero da citare pagine su pagine. In quasi ogni pagina ci sarebbero cose da riportare. Inoltre in quel periodo Sabna stava leggendo Chomsky, uno che la sa lunga sul mondo e il Potere, un pensatore da sempre molto amato dagli anarchici. Ora, l’unica critica che mi sento di fare a questa donna, talvolta un po’ confusa e caotica ma che indubbiamente ha dato un sensibile contributo alla Cultura e alla Satira e anche alla Verità, con i suoi documentari su questioni sulle quali chissà perché i giornalisti non si sono mai sentiti di indagare e approfondire… A questa donna di cui tutto si può dire ma non che non si sia impegnata per rendere questo mondo migliore… A questa donna che ha letto Chomsky e si è dichiarata entusiasta di lui… A questa donna posso solo chiedere: ma perché non hai compiuto il passettino finale? Perché non sei diventata anarchica, se davvero avalli quello che dice Chomsky, se conosci i politici e li disprezzi, se già da allora emergeva il tuo pensiero che i politici non possano cambiare, Sabna perché non sei diventata anarchica, e perché a ogni elezione ti affanni sempre a trovare una giustificazione per andare a votare?! Perché ancora non hai ricusato l’idea che il mondo possa migliorare passando dalla politica, o meglio dalla politica che fanno i politici?

Nota: l’ultimissima cosa che ho da dire non c’entra niente con Sabna. Ho rimediato questo libro in un luogo dove si pratica il book crossing (e per fortuna che lo hanno inventato altrimenti adesso mi ritroverei senza nulla di cartaceo da leggere!). In mezzo a questo libro, presumo ad uso segnalibro, ci ho trovato la bella foto di una famiglia, con, presumo, madre, figlia decenne e altro pargolo nelle braccia della madre. Così mi è venuto in mente che quando questo libro è stato ceduto la persona che lo deteneva possa essersi dimenticata che dentro ci fosse questa foto di qualche anno fa. Per cui dico a quella persona che, se cerca quella foto, glielo posso anche restituire – dovremo essere vicini di casa –, a patto che mi dimostri di conoscere quella foto… 🙂 Sennò me la tengo io per ricordo. È un quadretto talmente carino… 🙂

sabina-guzzanti

Dalle ombre: 2. Repulsioni

L.C. era anche un bambino insolitamente intelligente. All’inizio fu quella sua caratteristica che mi colpì maggiormente. Stranamente, prima di allora, non me n’ero mai accorto. Da quel momento, casualmente, se ne sarebbero accorti tutti. Forse perché da quel momento L.C. decise di uscire allo scoperto. Infatti, dopo anni di imboscamenti, dopo anni in cui si era limitato a considerare, quasi spiare, gli altri avidamente, non ne poteva più di quel suo ruolo di osservatore frustrato (frustrato perché lui non era mai in mezzo alle cose e già tante volte era stato obbligato a scostarsi per quei motivi oggettivi che non gli permettevano di starci). Ora voleva essere come gli altri. Voleva essere rispettato come gli altri. Voleva che le ragazzine parlassero anche con lui, quelle ochette che inseguivano sempre gli altri maschi durante la ricreazione, per scherzo, compreso me. Quelle ochette che non l’avevano mai inseguito. Che lo trattavano come uno storpio e lo facevano sentire diverso e inadeguato, in una parola, infelice. Che non gli avevano mai detto mezza parola in anni e anni di vicinanza. E dire che lui ne aveva di pulsioni sessuali verso loro. Anzi, ne aveva ben maggiori delle mie.

Lo scoprii, rimanendone quasi turbato, quella volta, quando mi parlò dei suoi sogni erotici. Sbavava per quella ragazza della pubblicità delle mentine, molto magra, con labbra carnose: solido sorriso rassicurante e un po’ ebete, gambe lunghe, e anche un bel seno. Quella ragazza che poi somigliava molto a sua sorella maggiore… Oppure ci fu quella volta in cui mi parlò di quell’attrice che si mostrava nuda in quel thriller ad alta tensione, ad alto tasso erotico. Fu la prima volta che gli sentii pronunciare la parola “puttana”. Per la precisione disse “come è bona quella puttana!”, con un’accezione talmente dispregiativa che conservava una specie di significato affliggente, come se quella era puttana perché a lui non gliela avrebbe mai data; era puttana perché lo faceva struggere inutilmente per lei: e quello struggimento era del tutto inutile, perché comunque non avrebbe mai cagionato alcun compimento…

LC

Laila: Mentecatti family

Non ci posso credere. I Mentecatti hanno avuto almeno tre figli in vita loro! E pensare che li avevo sempre veduti come una coppia sterile, con quelle facce tristi e incolori. Avevano tutti i crismi delle coppie sterili. Apatia, solitudine, chiusura in loro stessi, continue lamentazioni, vocio sommesso; tutto il loro mondo rinchiuso in casa loro; la mestizia delle loro esistenze squallide trascorse sempre nello stesso modo. Lei che non sopporta più lui, ma da tempo si è rassegnata a conviverci – dove andrebbe altrimenti, una vecchia scrofa come lei, grassa e insipida anche d’anima? Lui che spesso è aggressivo con lei, che pure sarebbe la sua unica ragione di vita. Lui che le ripete asfissiante i concetti e delle volte lei sbotta: ho capito!, gli dice stufa.

Ecco, questi due, questi due Mentecatti, in realtà ho scoperto che hanno più di un figlio. Recentemente avevo scoperto quel figlio malato di mente. Poverino! Con quei genitori… Non so dove viveva prima, probabilmente in un apposito istituto. Deve essere venuto qui per cambiare aria e passare le vacanze con i suoi. E pensare che non l’avevo mai visto prima, non ne conoscevo l’esistenza. Questo per dire quanto sia stato lasciato confinato per decenni, il poveraccio, senza poter tornare a casa. Eppure è un ragazzo tanto mite. Parla piano. Delle volte lo si sente rammaricarsi per apparenti bazzecole. Diventa nervoso se sta da solo e se non gli si apre subito la porta di casa: in questo è curiosamente simile a suo padre, il signor Mentecatto, anche lui si innervosisce molto se qualcuno lo può sorprendere fuori casa, quasi avesse le braghe calate. Però lo stronzo è considerato normale, mentre suo figlio no, vero? Di chi mai sarà la colpa se il figlio è debole psicologicamente, se non di questi genitori Mentecatti?

Il ritardato ha carnagione bianca spettrale – segno che ha sempre passato il tempo rinchiuso da qualche parte – e uno sguardo con sopracciglia iperirsute che glielo rendono animalesco. Guarda incuriosito le altre persone. E indossa calzoncini pinocchietti.

E questo è un figlio… Poi ce n’è un altro, quello che deve essere il maggiore. È un tipo invecchiato male, una pancia enorme, pelaticcio, una voce potente e profonda, simile a quella d’un famoso cantante. Si porta così male i suoi anni che quando l’ho veduto con il signor Mentecatto pensavo fosse un suo amico coetaneo e non suo figlio! In genere non si sa dove sia, ma c’era un periodo che veniva spesso e poi finivano per litigare. Una volta gli ho sentito alzare la voce e dire che lo avevano “rovinato”. Per questo pensavo si trattasse di una questione di soldi persi al gioco – e forse i soldi c’entrano davvero – ma doveva riferirsi anche al carattere. D’altronde con dei genitori come quelli, capisco che lo possano aver rovinato. Infatti, individui del genere, come possono esser bravi genitori, se sono sopratutto persone di merda?

Ma il terzo figlio, che dovrebbe essere quello di mezzo, è il più incredibile di tutti. Perché in realtà, a sentirlo parlare, anzi a sentirla, perché si tratta di una donna, non solo non sembra venuta su male, ma sembra anche dotata di una sensibilità da persona fatta bene. Alcune volte l’ho udita conversare dolcemente dicendo sempre cose estremamente sensate che avevano il chiaro intento di distendere gli animi dei suoi familiari fallati. Purtroppo non ho mai veduto il suo aspetto. Ma giurerei che non sia così ripugnante come i suoi consanguinei.

La mosca bianca. Quella donna è la mosca bianca della famiglia Mentecatti.

lailamentecatti