Avevo conosciuto una ragazza fantastica, fuori dalla norma. Una ragazza che sembrava molto interessata a me. Tanto che si dichiarava pronta a venire a conoscermi direttamente a casa mia dopo essersi fatta in treno centinaia di chilometri e diverse ore di viaggio. Quante si sarebbero fidate e lo avrebbero fatto?
Finalmente, sì, l’avevo conosciuta, anche se la dovevo ancora incontrare fisicamente… Tuttavia avevo dei dubbi. Una parte di me mi diceva: vedrai che andrà male. Vedrai che si rivelerà l’ennesimo fallimento. È sempre andata così. Forse è solo una che cerca di fregarti. Magari, una volta giunta qui, ti mette un sonnifero nell’acqua e ti frega quel poco che hai. Forse mira a farsi sposare subito, per sistemarsi e diventare il tuo incubo. Si farà subito mettere incinta. Una volta impalmata, si comporterà da tiranna e diverrai il suo schiavo…
Beh, ero consapevole che sicuramente esagerassi in fatto di paranoie, ma i dubbi base comunque permanevano: la paura, quasi certezza – perché, statisticamente, è più facile che un rapporto vada in vacca che non il suo contrario, ovvero che si compia – che lei non si sarebbe rivelata così come la pensavo e che mi avrebbe deluso e tradito come avvenuto altre volte: o anche semplicemente che sarebbe andata male.
Lei era lì che praticamente aveva quasi preso il biglietto per il viaggio e mi chiese di parlarci al telefono. Fu allora che pensai: ma che sto facendo? Davvero voglio andare fino in fondo, io, sempre fuggito dalle responsabilità, che non ho un rapporto vero da secoli, anzi, diciamo pure che non l’ho mai avuto realmente, davvero voglio imbarcarmi in questa cosa?; se non abiuro subito poi farà molto male, farà molto male dovervi rinunciare o rimanere deluso per l’ennesima volta. Davvero vuoi esporti a tutto questo rischio di provare per l’ennesima volta dolore?
Questo mi chiedevo mentre dovevo scegliere a che ora sentirla per telefono. Potevo ancora svignarmela. Sarebbe stato più semplice. Al massimo, sarei tornato a starmene completamente da solo, come prima, che certo non era il massimo ma… sempre meglio di essere male accompagnati, no?
Senonché esisteva una parte di me che invece mi spingeva a procedere, che mi diceva che ero solo un codardo, che nella vita certe esperienze vanno fatte, che non si può rinunciare a priori solo perché le probabilità sono contro di noi – che poi esisterebbe pure la legge dei grandi numeri che, declinata nel mio caso, poteva affermare che alla lunga una cazzo di donna decente l’avrei trovata; era solo questione di tempo, sì, e anche uno come me l’avrebbe trovata…
Insomma, se la storia non fosse andata a buon fine, pazienza. Era il momento di mettermi alla prova, di capire quanto fossi in grado di avere una relazione seria, dopo decenni di relazioni non serie, o meglio “non-relazioni”.
Fu così che alla fine ci sentimmo per telefono… Il primo impatto fu molto anomalo e mi lasciò una netta sensazione di estraneità: lei aveva un forte accento del nord il quale mi fece pensare per l’ennesima (ma ultima!) volta: ma sei proprio sicuro che ti vuoi mettere con una così?! Ma ti ci vedi con una così, con questo cazzo di accento bresciano? Ma come fanno a parlare così da quelle parti senza non sentirsi italiani?! 😀
Tuttavia non scappai neppure lì e… il dado fu tratto. Alcuni giorni dopo lei venne coraggiosamente a casa mia per conoscermi di persona… Il resto è storia. Era lei quella che cercavo. Certo non era come me la immaginavo, ma neppure io ero il suo principe azzurro sputato. La cosa importante fu che era la ragazza per me e, anche se diversi, eravamo uniti dalla cose più importanti. E nati per stare assieme.
❤