Quando ero piccolo amavo alla follia Raffaella Carrà e la trovavo bellissima. Crescendo ho cominciato a cambiare opinione su di lei. Ho capito perché l’amavo e oggi non l’amo più. Se vedete i vecchi filmati (in bianco e nero sopratutto) in cui era giovane e ballava o conduceva un programma o semplicemente guardava in camera, vi accorgerete del suo modo di sorridere sempre estremamente ammaliante. Ecco, era per quello che da bambino mi ero innamorato di lei. Di lei che, con tutti quei sorrisi e quelle moine, voleva oltremodo conquistarti. La Carrà da giovane aveva una grandissima voglia di affermarsi e sfoderava tutte le sue armi pur di arrivare al suo obiettivo. E si sa i giovani quanto possano essere ossessivi se hanno un’idea fissa in testa. Spesso le facevano anche cantare delle canzoni assurde con più o meno velate connotazioni sessuali. Lei eseguiva gli ordini presumo senza fiatare. Così la Carrà era una specie di demoniaca santarellina…
Forse non è il caso di fargliene una colpa, per l’immagine che le avevano cucito addosso, però quel modo di porsi estremamente allettante, per piacere, è da considerarsi quasi immorale visto le conseguenze che produceva, in me, come immagino in altri.
Quella che forse ho amato più di tutte però è Loretta Goggi, una donna straordinaria, capace di fare praticamente tutto: cantava, conduceva, faceva pure le imitazioni, insieme a un’altra miriade di cose. E risultava sempre estremamente professionale e… simpatica. E questo la gente lo capiva, per questo era così amata.
Mi dispiace solo vedere come oggi sia invecchiata forse non troppo bene. Nel senso che ho come l’impressione che sia diventata una persona un po’ troppo egocentrica, desiderosa di consenso a più non posso…
Poi c’era Heather Parisi, ai tempi di Fantastico. Ricordo che era sulla bocca di tutti, quella ragazza americana che parlava un italiano maccheronico, bionda e bella, naturalmente giovane, che si muoveva con tutto quello charme mentre eseguiva i suoi balletti. Quella ragazza con quei denti bianchissimi, con la bocca larga, i capelli biondissimi, che… altro che spaccata! Lei riusciva, apparentemente senza fatica, a tirarsi una gamba su, in verticale, a centottanta gradi dall’altra! Roba che forse avrebbe pure potuto continuare a farla girare quella gamba, se solo avesse voluto, fino a ottenere un angolo di trecentosessanta gradi!
Tutti la guardavano all’epoca. Tutti rimanevano senza parole. E lei sembrava la ragazza più bella dell’universo. Nessuno vedeva che era piuttosto bassa (non che sia un difetto). Non si notava per niente. Quel particolare passava in cavalleria.
Alle elementari c’era nella mia classe un bambino effeminato che l’aveva come mito. Conosceva tutte le sue canzoni a memoria e le cantava incessantemente anche se gli dicevano che era “frocio”.
Insomma, per un verso o per l’altro, tutta Italia era perlomeno invaghita di lei. Però io, anche se allora non capivo come mai, in lei coglievo qualcosa che mi dava fastidio. Quando la facevano parlare, finiva sempre che mi comunicava quella sensazione di fastidio. Infatti lei, quando rispondeva a domande o doveva fornire un’opinione, mi sembrava per certi versi evasiva, elusiva. Quasi fosse in imbarazzo e non volesse mai dire più di quelle due parole di fila, forse perché era timida, o perché si sentiva solo ballerina, o forse perché la lingua l’intimoriva e non voleva farsi beccare in castagna mentre le usciva di bocca qualche castroneria.
Oggi posso dire che quel suo atteggiamento era simile a quello che aveva Tiziano Ferro quando andava da fazio prima che facesse outing: aveva sempre timore di tradirsi in qualche maniera o che qualcuno scoprisse il suo segreto.
Nel caso di Heather non so dire il motivo del suo atteggiamento. Forse era semplicemente timida, come detto sopra. Fattostà che ancora oggi Heather Parisi mi sta antipatica per questo motivo.
Poi, per ultima, mi sono tenuto quella che secondo me potrebbe essere la migliore fra tutte queste. O meglio lo è senz’altro per la maniera in cui si poneva sullo schermo quando ancora faceva tv: Mina.
Che dire di Mina? Anche per lei posso affermare che mi ha sempre colpito la sua grande spontaneità, pur dovendo sottostare a copioni prestabiliti, che in Rai all’epoca erano un docet. Ma ancor di più lasciava il segno la sua serenità. Sul palco era davvero a suo agio. E quando cantava diventava una dea. Sembrava nata per quello. Sembrava che la vita fosse espressa tutta in lei che cantava le sue canzoni. Sembrava la donna più bella del mondo, anche se tecnicamente non lo era. Non lo era eppure lo era quando cantava. Perché quando cantava esisteva solo lei, la sua perfezione stilistica, la sua grande voce capace di vocalizzi virtuosissimi: la sua felicità di poter cantare. Lei era una dea quando cantava. Per questo è stata la più grande di tutte.
Forse avevo già parlato di lei qui in questi termini. Fa lo stesso. Merita che lo abbia eventualmente rifatto. 🙂