Pachiño gli si appiccicò come una sanguisuga. Un giorno andò da Nemesis implorandolo di soccorrerlo.
«Ti scongiuro, Nemesis! Aiutami tu! Il capo mi ha dato da fare un pezzo sul Medioriente e io di quel pastrocchio non ne ho mai capito un cappero! Neppure distinguo l’oriente dall’occidente, figurati!», gli disse quella volta.
«Ma come?! Ma allora perché te l’ha affidato?! Di solito non assegna mai pezzi a chi non è pratico della materia…», rispose Nemesis.
«Perché sul curriculum mi è toccato di mettercelo! Mi avevano detto che un argomento importante come quello fosse sempre apprezzabile, una cosa di cui potersi vantare, e favorisse la carriera! Così ce l’ho dovuto infilare! Tu non avresti forse fatto lo stesso pur di entrare in questo bel giornale?!»
Nemesis aggrottò la fronte disapprovandolo.
«Beh, comunque io non ci capisco niente, Nemesis! Io mi sono sempre occupato di sport, e nemmeno tutti! Là dove stavo prima avevano cercato di formarmi anche per la cronaca rosa e le notizie brevi ma, purtroppo, in quel periodo mi venne la febbre e non potei recarmi a lavoro. Così, quando il corso di aggiornamento terminò, rimasi a metà e da allora non sono più stato capace di scrivere neppure una riga!»
«Va bene, va bene!», lo placò Nemesis che non ne poteva più di sentire quella sua lagna.
«…Ma che ne so io di un articolo di giornale?! Io, se proprio te lo devo dire…», e in quel mentre abbassò la voce e gli si avvicinò così tanto che per un secondo Nemesis temette volesse appioppargli un bacio proibito «…più che altro portavo il caffè alla mattina a quelli che facevano sul serio i giornalisti! Io in realtà sono solo un povero… blogger!»
Nemesis imprecò mentalmente. Ma a questo punto c’era qualcosa che non gli tornava.
«Fammi capire però… Se vuoi che ti aiuti, mi devi rispondere sinceramente!… Ma come cazzo hai fatto a entrare in questo giornale?! Conosco l’editore e so che non saresti qui avendo semplicemente millantato dei meriti che non hai mai conquistato…»
«Infatti mi ha dato una spinta mio padre. Che mi ha raccomandato…»
Nemesis scoprì così che il padre di Pachiño era un magnate dell’idrocarburo. Il riccastro da anni cercava una sistemazione duratura e soprattutto dignitosa al figlio, in modo che un giorno questi non avesse potuto infangargli troppo l’immagine. Pachiño confessò a Nemesis che il padre non gli elargiva più molto denaro, e il motivo era che precedentemente ne aveva scialacquato così tanto, avendone avuto un tale dispregio, che questi si era rifiutato di concedergliene altro a perdere.
Pachiño lo guardò supplichevolmente sperando che Nemesis mantenesse la parola di appoggiarlo. Nemesis appariva leggermente adirato, soprattutto perché si ritrovava a dover aiutare un infingardo, inetto, figlio di papà: tutte caratteristiche che non gli andavano per nulla a genio, che anzi lo contrastavano non poco.
«Va bene… Iniziamo…», gli concesse Nemesis esaurito, che voleva togliersi quell’incombenza il prima auspicabile.
Gli disse che ultimamente in Medio Oriente non stava accadendo nulla di particolare, ovvero di molto diverso dal solito, per cui il lavoro di Pachiño sarebbe stato piuttosto semplice in partenza, dato che si sarebbe potuto limitare a fare il punto della situazione ricapitolando i principali fatti accaduti e qualche storico motivo di attrito tra i vari stati coinvolti nelle annose questioni. Nemesis gli fornì articoli passati del giornale: gli disse di acquisirli e farne un sunto, mentre contemporaneamente doveva pure tener presente le agenzie e i dispacci per eventuali nuove notizie avessero potuto subentrare – e doveva pregare che non ne fossero giunte di eccezionali, altrimenti sarebbe stata molto dura organizzare quel lavoro senza nemmeno avere le basi…
Pachiño se la cavò così alla bell’e meglio e Nemesis capì che quando egli si ispirava ad articoli di altri, qualora riuscisse a centrare il fulcro del discorso, era particolarmente dotato nel sembrare molto più preparato di quanto non fosse. Seppur la sua vera indole si rivelò d’esser eccelso nell’uso del “taglia e incolla” da pezzi preesistenti. In quello Pachiño era imbattibile. Mai Nemesis avrebbe conosciuto al mondo un tipo con tali efferate caratteristiche speculative.