Segnalo questi dieci film di Ettore Scola, sapendo che probabilmente ce ne sarebbero anche altri interessanti su cui porre l’accento e discutere…
Il primo è il mitico Il sorpasso (1962) di cui Scola avrebbe curato la sceneggiatura; dico avrebbe perché alcune fonti stranamente non lo citano. È la storia di un fregnacciaro che in un’assolata giornata estiva coinvolge un ragazzo più riservato di lui in una lunga incessante scorribanda per strade e luoghi, come a voler inseguire la giovinezza che se ne fugge via. Finale tragico.
Anche il secondo è un film in cui Scola contribuì a scrivere la sceneggiatura: Io la conoscevo bene (1965). Che in realtà è un film che personalmente non mi piacque appieno (anche perché non amo particolarmente la Sandrelli). Però è indubbiamente un film atipico, coraggioso, assai malinconico in cui tra l’altro, se non ricordo male, Ugo Tognazzi fornisce una recitazione davvero straordinaria. Da vedere almeno una volta se non lo si è mai visto.
Il terzo è uno dei suoi film più famosi e apprezzati da regista: Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970). Mi colpì molto quando lo vidi. Si parla di amore, gelosia e tradimenti, di un triangolo amoroso tra due amici (Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini) e una donna (Monica Vitti) che prova a dividersi tra i due con risultati infine disastrosi. È un film che vuol far ridere ma anche meditare. Credo che sia un film unico. Non conosco film simili capaci di affrontare tali tematiche in questo modo. Dunque è un film che se non ci fosse stato se ne sarebbe sentita la mancanza. Monica Vitti era uno dei sex-symbol femminili del tempo, anche se, personalmente, pur trovandola molto bella, per qualche strana ragione non sono mai riuscito a vederla in maniera sensuale, anzi…
Il quarto è, credo, il suo capolavoro assoluto: C’eravamo tanto amati (1974). È la storia agrodolce di tre amici che il trascorrere del tempo cambia, svilisce, amareggia, tra l’impegno e il disimpegno politico, sullo sfondo dell’Italia che fu. E naturalmente c’è posto anche per sentimenti quali l’amore, l’invidia e l’adulterio. Girato in maniera stilisticamente particolare, a tratti teatrale, con personaggi che si fermano e solo uno parla, illuminato da un riflettore, fu un film che raccolse svariati premi. Probabilmente il miglior film di Nino Manfredi.
Il quinto è un altro film piuttosto peculiare che quando vidi mi lasciò molto interdetto, Brutti sporchi e cattivi (1976), ma che alla fine mi conquistò e mi fece decidere che si trattava certamente di un bel film. In pratica è una specie di finestra senza censure su un nucleo di persone (un clan) che vivono tutti assieme, incanagliti e imbastarditi dalla miseria e dalla vita.
Per sesto e per settimo voglio citare due film a episodi, con più registi, a cui Scola partecipò quindi solo parzialmente. E allora segnalo un film che reputo un gioiellino (ampiamente sottovalutato) di cui ho parlato diffusamente in precedenza, Signore e signori, buonanotte (1976), una pellicola di satira ferocissima sull’Italia del potere e del malaffare, e I nuovi mostri (1977), che a differenza del precedente (I mostri) fa meno ridere fornendo un risvolto molto più agro.
Per ottavo metto Una giornata particolare (1977) che è la storia di un omosessuale e di una casalinga rimasti soli in un intero palazzo, in cui si ha modo di riflettere sul Fascismo, la privazione della libertà, eccetera.
E qui avrei finito… Beh, sì. Avevo parlato di dieci film. Invece ne ho presentati solo otto. Dove sono allora gli altri? Gli altri due sono La terrazza (1980) e La famiglia (1986) di cui però non ricordo la storia, o meglio non sono certo di averli mai visti per intero. Però ne ho sentito parlare bene. Per questo pongo l’accento su di essi ripromettendomi io per primo di vederli appena mi sarà possibile…
😉
PS: e sul Duca Bianco non ho detto nulla? Come mai parlo di Scola e non di Bowie? Per ora non ho maturato bene quello che voglio dire. Mi serve del tempo per farlo. Però in seguito sono certo che prima o poi parlerò anche di questo grande, grandissimo cantante e artista.