Luca Negri: CONTROSPIONAGGIO – Sull’ascesa e la caduta di Viktor Gaplinsky, broker

L’autore si è impegnato per creare una storia misteriosa, frammentaria, in cui si deve scoprire la vera identità di una persona, la quale compare nelle vite di almeno altre due persone, al tempo della Seconda Guerra Mondiale. Ci infila in mezzo pure delle balzane compagnie elettriche e dei contratti commerciali da firmare (!?)…

A fine lettura ho avuto come l’impressione che l’autore non sia riuscito a rendere quel che gli vorticava in testa. Tutte le tensioni create all’inizio sono semplicemente evaporate rilevandosi inutili, superflue, improduttive: non all’altezza delle aspettative.

Spero che la prossima volta che mi capiterà di leggere un suo fumetto avrà messo maggiormente a fuoco le sue ispirazioni, sennò rischia un buco nell’acqua, come in questo caso.

Da un punto di vista grafico il fumetto è sufficientemente elegante, nel suo bianco e nero fatto di pochi tratti (mentre i disegni probabilmente si ispirano talvolta a pose da fotografie).

Convivenza #41

Regola 354/bis (DA MANDARE A MEMORIA!)

Quando pensi di conoscere a menadito una donna… ricordati che ancora non hai capito un cazzo! Anzi, è proprio quello il momento in cui sei più lontano dalla verità e stai per commettere un errore che potrebbe rivelarsi quasi irreparabile!

Esse ragionano diversamente dagli uomini! Ricordatelo! Memento mori!

(Prima o poi verrà esplicitato un esempio di questi immani fraintendimenti intercorrenti fra i due sessi)

Frankenweenie

Tempo fa Tim Burton ebbe l’idea di un cortometraggio in cui c’era questo cane che veniva rianimato e finiva per essere una specie di Frankenstein (lo trovate nel video sotto). Così, più recentemente, ha pensato di riprendere in mano quell’idea, sviluppandola, ampliandola, modificandola… fino a ottenere un film animato di circa 88 minuti che poi, come l’originale, ha prodotto la Disney.

In realtà, escluse le parti con il carinissimo cane, a cui si vuole davvero bene, ha infarcito la storia di complicazioni e lungaggini inconsistenti che sarebbe stato meglio evitare completamente. Dunque il film nel complesso non mi è piaciuto: è puerile e trovo che tutto sommato le buone idee siano state annullate dalle cattive. È un film per bambini piccoli, neppure troppo pretenziosi.

Sigle: LE AVVENTURE DI MARCO POLO!

Non ero un fan di questo cartone che ripercorreva le gesta del famoso viaggiatore a Oriente che immagino fu molto importante per la sua epoca, per aprire squarci su mondi e culture piuttosto diverse da quelle occidentali.

Reputavo invero questa serie noiosa e non confacente le mie necessità di bambino… Questa è la sigla…

La sbandata 7/9

Passò un mese. Adesso Nemesis non rinveniva più la ragazza sbandata su quella panchina. Spostatasi di qualche metro, essa sedeva tutto il giorno sul ripiano di una saracinesca chiusa, con un cesto in mano per raccogliere le offerte di passanti benevoli.

Era ovvio che si sarebbe arrivati a quel punto, pensava Nemesis col senno di poi. Anzi, fin troppo tempo vi aveva impiegato ella per giungervi.

Era molto cambiata però, la sbandata, o almeno così sembrava. Per prima cosa ora, nonostante il freddo si fosse fatto più pungente, aveva legato, tirando su, gli indomiti capelli ricci – questo le rendeva forse più evidente il naso adunco, tuttavia ciò non si notava granché vista da davanti.

A ogni modo, soprattutto le era variata l’espressione: non più malignamente orgogliosa, irruenta, attaccabrighe, selvaggia. Si era fatta amichevole, accomodante, come pacificata, rinfrancata. Anche se era chiaro che ella avesse mutato il proprio atteggiamento in primis per risultare più simpatica a chi le avesse fatto l’elemosina. Dunque, quello, doveva essere un cambiamento principalmente di facciata. Ella, in perenne stanziamento sul palcoscenico della strada, aveva anche lei, da ultimo, imparato a recitare – perdendo forse una sorta di purezza originaria che pure nel bene o nel male l’aveva contraddistinta.

La prima volta che i due poterono nuovamente incrociare i loro sguardi, dopo quel mese di sosta, entrambi, come stupefatti, si riconobbero. Lei, accennando un mellifluo sorriso, gli chiese subito, con voce affettata – non più intrusiva – se voleva fargli un’offerta. Tuttavia Nemesis, apparentemente impassibile, tirò dritto senza estrinsecare un solo barlume di emozione.

Ciononostante da quel momento prese l’abitudine di tenere nella tasca sempre un poco di spicci. Così, se lei gliene avesse nuovamente chiesti, lui glieli avrebbe elargiti con affabilità. E magari, se le condizioni fossero state opportune, finalmente avrebbe anche attaccato bottone con lei. Oppure poteva offrirglieli lui di sua spontanea volontà prima che lei glieli chiedesse, facendoci perfino una figura migliore.

Sennonché Nemesis si vergognava oltremisura a rompere il ghiaccio con lei e, quel semplice e innocuo gesto di favore, venne più volte rimandato.

Americani (film)

Bellissimo film di spietata critica al Capitalismo (in particolare americano) pieno di attori ottimi e sopra le righe. Che ovviamente non passano mai in tv.

È la storia di alcuni venditori di case. A un tratto viene annunciato loro che nelle prossime 24 ore partirà una specie di ultima sfida. Chi farà più contratti vincerà una macchina di lusso. Gli altri praticamente verranno licenziati. Allora questi venditori, ognuno con una personalità e uno stile diversi, cercano di attivarsi per salvare l’impiego… Però nelle loro agende hanno dei contatti scadenti, con poveracci non disposti a fare investimenti economici sostanziosi; per di più non c’è nemmeno il tempo di stare a rimuginarci troppo sopra sull’investimento…

A raccontarlo non rende bene l’idea. Il mio consiglio e di vederlo. Ne vale proprio la pena.

PS: e indovinate un po’ chi, ancora una volta, mi ha consigliato questo film? 😉

Blacksad: Amarillo

Quinta parte delle avventure del nostro gattone detective (le quali, a proposito, stanno quasi per concludersi perché, se non erro, arrivano in totale a sette) il quale stavolta non ha tanto un giallo da dipanare, o portare avanti un’indagine poliziesca, quanto invece inseguire una persona che ha la sfortuna, in uno scatto d’ira, di uccidere un’altra persona, e per questo si mette in fuga perenne.

Il disgraziato sembra molto sfortunato perché ovunque passa si imbatte in violenza, altri omicidi, ricatti e scambi di identità, per cui sembra proprio che in qualche maniera il suo destino sia segnato; o meglio che finché non avrà espiato il suo debito con la società non potrà vivere felice, anche se sulla sua strada trova inaspettatamente l’amore…

Lei, lui: Alba dorata

È mattina presto. Un po’ di luce filtra dalle imposte. Sono entrambi svegli ma c’è abbastanza silenzio. Quando a un tratto lui dice:

«”Però”…»

«…Però cosa?», risponde immediatamente lei.

«”Cosa vuol dire però?”»

«L’hai detto tu “però”. Non capisco che farfugli…»

«”Mi alzo col piede sinistro. Quello giusto…”»

«Ma sei serio? O stai sognando a occhi aperti?!»

Lui tira su le coperte dalla propria parte sorridendo. Fa per alzarsi.

«Non fa niente…», le dice.

«No, ‘mo me la spieghi ‘sta stronzata! Che stavo bella bella a godermi gli ultimi attimi prima di alzarmi e poi arrivi tu a menarmela co’ ‘ste cazzate!»

«Ma niente, amore… È una canzone di Morgan. Hai presente?»

«Ahhh, adesso capisco…» (riflette un attimo, poi sentenzia) «Fanculo te e li morgacci tua!»

Lui non è scalfito dalla sua esclamazione d’offesa.

Si reca in bagno. Piscia.

Continua a canticchiarsi quella canzone, che ormai gli è entrata nella testa.

Si fa il bidet, sempre pensando a quella canzone.

Lei, tra parentesi, capisce che la sta ancora canticchiando e manda altre maledizioni silenziose a lui e al cantante in questione.

Lui si lava la faccia mormorando: “applico alla vitaaa! I puntini di sospensioneeee!”

Poco dopo passa davanti la camera da letto (dove lei è ancora beatamente sdraiata e non intenzionata ad alzarsi ormai nemmeno con le cannonate). Pensa: “svincolarsi dalle convinzioni”…

{Disclaimer: dalla “regia” ci tengono a specificare che questa serie di racconti, pur affondando saltuariamente la loro ispirazione nella vita reale dello scrivente (e quindi anche della sua compagna), non vanno presi in maniera letterale e dunque non rappresentano una loro puntigliosa storiografia biografica. Vanno per cui intesi sopratutto come frutto dell’immaginazione dello scrivente medesimo. 😉 }