L’imbattibile Squirrel Girl batte l’universo Marvel

Non conoscevo questa Ragazza-scoiattolo. Le sue avventure sono divertenti. E devo dire… sempre meglio leggere un fumetto divertente, che prende anche un po’ in giro il mondo dei supereroi, che leggere un fumetto brutto (di qualsiasi tipo).

Poi il pregio di questa ragazza è quello di non essere particolarmente avvenente, anzi ha i denti da scoiattolo e una situazione sotto l’ombelico gradevole ma non da fotomodella (come invece è per altre eroine super ;)). O almeno questo è vero in codesto fumetto (ma magari in altri l’hanno resa la solita top-model).

In questa sua prima graphic novel – termine, graphic novel, a cui io continuo ad attribuire una valenza femminile, mentre per qualche assurdo e incomprensibile motivo vi informo che la tendenza attuale sarebbe di attribuirgliene una maschile – Squirrel Girl dovrà vedersela con un clone malvagio di sé stessa che, con spietatezza e sagacia estreme, dimostrerà quanto sarebbe facile in fondo battere l’intero universo supereroistico Marvel!

😀

Gone baby gone (film)

Il primo film di Ben Affleck (da regista) è un thriller con molti bravi attori (primo fra tutti suo fratello, nel ruolo centrale del giovane detective privato che si occupa di un caso di scomparsa), molti misteri e menzogne che faticheranno a emergere.

Viene rapita la bambina di una famiglia difficile, probabilmente per ricattare la madre. Ci sono dietro faccende di droga e di denaro rubato. L’indagine non è facile perché come detto deve farsi largo tra omissioni e bugie di convenienza.

Da ultimo si comprenderanno i drammi di questi personaggi, ognuno con le proprie mire e la propria morale: ognuno che tenta di far ciò che è meglio (per lui o la bambina).

La domanda cardine che il film porrà praticamente sul finire sarà: è giusto interferire nelle vite negli altri? E, se sì, in che misura, fin dove si può arrivare se si è convinti di fare la cosa migliore?

Il fratello più furbo di Sherlock Holmes

In questo suo primo film il grande attore comico Gene Wilder sembra fare le prove per opere future che gli verranno decisamente meglio (La donna in rosso e Il più grande amatore del mondo). Tuttavia lo stile della sua comicità c’è già tutto seppur nella forma sia un po’ acerbo e non si concreti al meglio.

Sherlock Holmes decide di fare in maniera che il caso che ha appena accettato (probabilmente molto più pericoloso di quanto non si potesse intuire in un primo momento) finisca nella mani del misconosciuto fratello minore, il quale pensa di essere più intelligente e migliore di lui. Tale fratello (che non è Mycroft ma un altro!) così si imbatte nella misteriosa vicenda di questa ragazza bellissima che avrebbe un problema da risolvere… Solo che questa attraente ragazza non fa che mentirgli, dunque sarà più problematico del previsto dipanare la matassa…

Sicuramente un film minore, ma buono per farsi due risate.

Eterni: Solo la morte è eterna

Gli Eterni li creò “il re” Kirby in uno dei suoi tanti, sterminati periodi prolifici. Con questi personaggi, che praticamente sono semidei, tentò decisamente di alzare il tiro…

Di codesti Eterni ne esisterebbero oltre un centinaio, e non ce n’è uno uguale a un altro, e vivono in regni molto diversi tra loro. Insomma di spunti creativi ce ne sono innumerevoli per un autore che abbia voglia di gettarsi in questa un tantinello intrigata storiografia…

Nella saga in questione, gli Eterni, che sarebbero immortali – anche se non è proprio così –, a causa di un guasto alla potentissima macchina che li rianima, scoprono di… non avere più questa facoltà. Perché la suddetta macchina è stata manomessa. Ma da chi? Nel frattempo alcuni di loro, guarda caso, vengono subito assassinati.

C’è un certo supercattivone, che tecnicamente anche lui sarebbe un Eterno rinnegato, cioè Thanos, in giro… Il colpevole dovrebbe esser lui ma… qualcosa non torna. Perché egli non avrebbe potuto fare quel che ha fatto senza l’aiuto di un complice tra gli Eterni, un traditore! Bisogna scoprire quindi di chi si tratti e perché questi stia perseguendo questo suo piano assassino…

L’avventura mi è piaciuta – alla fine si scoprirà una grande e scomoda verità circa il mondo degli Eterni. I disegni sono belli e le storie sono corredate spesso da piccoli episodi di accadimenti passati circa gli Eterni, oltre che da schede riassuntive piuttosto utili.

Alle storie faccio solo due appunti. Primo: eroi così mitici non dovrebbero mai finire nel traffico di New York, sono proprio sprecati in quel luogo – ovvero: io li terrei sempre confinati in una dimensione puramente fantasy.

Secondo: non mi è piaciuta la voce narrante della storia, cioè la macchina guasta, che proprio per via di quel guasto parlava in maniera troppo “confidenziale” per i miei gusti… 😉

Bilotta-Ponchione: Gli uomini della settimana (volume 1)

Alessandro Bilotta è uno dei miei scrittori di fumetti preferiti. Suo era il sorprendente La dottrina, con cui lo conobbi anni fa…

Stavolta si dedica a una storia grottesca, paranoica e misteriosa di supereroi italiani. Sono solo una manciata, ognuno con poteri strambi, ognuno con un punto debole più o meno marcato. Tutti hanno una paura folle di un certo Invisibile, che sarebbe un personaggio mai visto da nessuno, il quale si divertirebbe a metter loro i bastoni tra le ruote. Esisterà davvero questo Invisibile? Nel frattempo uno di loro muore… O forse no?

Opere del genere ricordano vagamente il Watchmen di Alan Moore, o anche una famosa saga di Michael Strawcynswi – l’ho scritto male, non ho idea di come si scriva! – in cui c’era questo killer di supereroi che ne faceva fuori uno dopo l’altro così lui diventava più potente…

Libri satirici di Altan

Trentatré

Raccolta di vignette umoristiche aventi come matrice comune genericamente il mondo della salute e della sanità. Vi è anche un capitolo sul covid e la pandemia, non so se aggiunto a vignette più storiche che esistevano già oppure no.

In genere, al solito, coglie nel segno. Anche se, come tanti, non ha capito tutto quel che c’era da capire sulla pandemia e sicuramente si è allineato su facili posizioni filo-governative. D’altronde (e non lo giustifico dicendo ciò) altrimenti sarebbe stato tacciato di fascismo o insurrezione esacerbati, destino toccato a ogni persona contraria ai vaccini e alle leggi liberticide.

Bestie umane

Stavolta il comun denominatore riguarda gli animali. Troviamo animali antropomorfi parlanti, oppure esseri umani che prendono in considerazione questioni bestiali.

La Luisa

Le donne che compaiono nelle vignette di codesto autore si configurano smaliziate, nettamente più intelligenti degli uomini. Alcune, nude, spesso son distese a leggere un libro…

Ma non la Luisa del titolo – uno dei tanti ritratti femminili forniti, che ritornano – la quale è, sì, smaliziata e più sagace dell’uomo che le è accanto, ma si caratterizza per essere una casalinga annoiata, sempre ai fornelli, o in cucina, o a lavare, o stirare…

Papi Mami Bebi

Meno ficcante di altre raccolte, questa, si concentra sul mondo dei piccoli, sia quando essi si rapportano fra loro che quando hanno a che fare con un adulto.

Gordo

Gordo è un grosso ominide arrogante, egocentrico e prepotente che non esita a prendere a calci, accoltellare, picchiare, strappare arti ai malcapitati (di solito piccoli omini) che gli capitano a tiro.

Gordo nasce probabilmente dal desiderio di dar sfogo alla parte violenta di Altan; o forse è semplicemente un modo in cui l’autore interpreta i tempi odierni – in cui davvero ci sono persone che possono fare quel che vogliono agli altri senza render conto a nessuno.

Trino

Il protagonista qui è Dio, impegnato in una perenne e sfiancante creazione del mondo. Altan lo vede come un vecchio servile che deve però costantemente confrontarsi con un altro più potente di lui – il quale si scoprirà che pure esso deve sottostare alla volontà di entità superiori.

Tra animali inutili che non creano profitti, ippopotami spioni che non fanno altro che cagare e ideazioni di sempre nuove strategie per tamponare questioni che emergono dopo creazioni di animali sbagliati…

Un Altan evidentemente molto ispirato realizza uno dei suoi libri più corposi, lunghi anche il doppio di altri.

Tunnel

Come forse intuirete, il tunnel del titolo è una specie di metafora, nel senso: il tunnel da cui dobbiamo uscire è molto lungo, tanto che non si vede ancora la luce fuori – ma è un tunnel senza uscita, in realtà…

Un insieme di vignette miste, che svariano un po’ in tutti i campi. Ovunque l’essere umano si palesa smarrito. O rassegnato.

Libro a colori.

Cico & Pippo

Questa invece è la storia beffarda di un padre cieco, Cico, e del suo discolo figliolo, Pippo, che gli fa da guida.

Qui ritroviamo un umorismo un po’ alla Amici miei, in cui la cattiveria di certe azioni si sposa col gusto amarognolo e malinconico di certo sarcasmo.

Donne nude

Le donne che Altan raffigura nude, in genere sono più sagaci e pratiche della media delle persone. Qui ne troviamo molte. Ma alcune sono anche vestite, eh!

Raccolta simile a “La Luisa”, di cui si è detto sopra.

Patrick McGrath: Follia

Credo che di questo libro si parlò molto quando uscì, ed ebbe pure parecchio successo – tanto che mi sovviene di averlo già letto oltre venti anni fa, ricavandone tra l’altro la stessa impressione che andrò a dire.

Ma la celebrazione di questo romanzo a mio modo di vedere è abbastanza immeritata perché si basa tutta sulle premesse e su ciò che il romanzo promette. Di stuzzicante c’è solo la storia, che infatti giurava di fare fuoco e fiamme …ma che alla fine si rivela barbosa e forse eccessivamente accademica.

Si vorrebbe indagare nel torbido caso di uno scabroso rapporto tra la moglie di uno psicoterapeuta e un paziente uxoricida ma… al dunque ci si fanno un sacco di sonni – tanto che ho interrotto la lettura a metà.

Per un fan di Arthur Schnitzler quale io sono un libro del genere non possiede né fascino né significato.

Shadow (film)

Quando ci si imbatte in film orientali di questo tipo (d’azione, ma allo stesso tempo fantastici, epici e storici, simili per certi versi a drammi shakespeariani) a un certo punto (per quanto mi riguarda) possono succedere due cose . O il film mi conquista completamente, e allora, sì, si può chiamare capolavoro… Oppure il film non riesce a compiere il suo scopo, le trovate messe in atto dal regista finiscono per rivelarsi al dunque poco più di una carnevalata e, purtroppo, il film non regala emozioni degne di nota – anzi talvolta si rischia di cadere quasi nel ridicolo. Ecco, in questo caso siamo di fronte alla seconda eventualità.

È la storia (siamo in una specie di Giappone feudale) di alcuni regni che si contendono con la guerra una data città. In uno di essi, c’è un potente quanto geniale (bellicamente parlando) generale il quale, ferito gravemente al petto, ha pensato bene di crearsi una specie di sosia che farà le sue veci mentre si riprende…

Una storia d’onore, lealtà, tradimenti, astuzie, amore, riconoscenze e chi più ne ha più ne metta, che finirà nel sangue, ovviamente, come tradizione vuole. La maggior parte dei personaggi periranno (e pure male); solo alcuni sopravviveranno.

Dal regista di Lanterne rosse (anche se per molte cose non sembra proprio) e di tanti altri rispettati e celebrati film.

Sembra che questo sia un regista che alterna capolavori a opere del tutto “vuote”…

Altman: Nashville

Le vicende di vari personaggi si intrecciano a Nashville durante la cinque giorni di un festival di musica country. C’è la storia della cantante malferma di salute che tenta di rientrare sulle scene. C’è un musicista sciupafemmine che cerca di sedurre una donna sposata apparentemente integerrima. C’è una cameriera convinta di saper cantare bene (ma è stonata) la quale, sotto la promessa di un futuro di sicura fama, accetta a malincuore di spogliarsi nuda in un locale. C’è un politico che sta facendo campagna elettorale il quale vuol cercare di approfittare del festival per fare più proseliti possibili…

Due ore e mezza di film intervallate da moltissime canzoni. Irrinunciabile per gli amanti del country.

Uno dei film manifesto più famosi del regista, che guarda caso si conclude (come tante altre volte capitato) in maniera violenta – viene sparato a un personaggio.