Lo scrupolo


Era da un po’ che si era convinto che qualcuno fosse riuscito a carpire (con mezzi ovviamente illeciti) la password del computer ove lui lavorava. E quel pensiero di violazione lo inalberava, lo ossessionava, lo elettrizzava. Ma non perché avesse chissà quale segreto da nascondere, bensì per quel senso di oltraggiosa prevaricazione della privacy personale che lo faceva sentire calpestato, abusato e deriso. A questo non sapeva reagire.

Il suo livore divenne tanto spropositato che si dovette industriare per appurare se quella fosse solo una sua paranoica sensazione infantile o piuttosto una verità inoppugnabile alla quale far fronte.

Così, il provetto Nemesis, escogitò un metodo con il quale avrebbe appreso senza ombra di dubbio se ciò che lui sospettava avvenisse sul serio. Fece in modo che all’apertura del suo personal computer gli venisse inviata un’email di avviso la quale certificava che era avvenuto tale evento. Un’email con ora e data.

Un giorno programmò l’attività e se ne andò a casa finalmente appagato. Si concesse di non controllare l’email quella sera. Voleva dedicarsi a una serata in serenità, dopo tanto tempo che quei brutti pensieri lo avevano colto. Ci avrebbe pensato solo l’indomani a quella questione…

Il giorno dopo si era sbarbato e aveva pure usato la colonia dalle grandi occasioni. Si sentiva esaltato come avesse avuto un appuntamento importante. E voleva percepirsi pulito e profumato.

Entrando in azienda salutò l’usciere il quale come al solito non gli rispose. Si avviò alle scale, fece i piani e inforcò la porta della sua stanza. Era presto. Non c’era traccia di anima viva nell’azienda. I pezzi grossi chiaramente sarebbero venuti per ultimi, ma neanche i pesci piccoli avevano fatto il loro ingresso, neppure l’Erotomane dalle grandi labbra carnose che spesso veniva presto per scaricarsi qualche filmato porno che sarebbe andato a ingrassare la sua collezione privata, composta da migliaia di filmati osceni di tutte le fogge.

Nemesis si tolse il soprabito con garbo appendendolo con cura all’attaccapanni. Si sedette con ordine alla sua sedia. Fece il login sul PC ed entrò. Dopo qualche secondo il sistema si era caricato a dovere e per intero. Dunque controllò la posta elettronica. C’erano tre messaggi. Il primo era spam, il secondo pure. Il terzo no. Il terzo veniva da lui stesso e diceva:

Alle ore 22:34 del giorno 22/11/[omissis] è stato effettuato l’accesso al computer NEMESISPC, dall’utente Nemesis1.

Dunque la sua diffidenza aveva motivo di esistere. Qualcuno si era intrufolato nel suo PC mentre lui non c’era. E dato che non era stato lui stesso a farlo (da casa sua), doveva essere stato qualche altra persona dell’azienda…

Una sensazione di fredda concitazione gli avvolse le ossa provocandogli un brivido sordo.

In seguito, quello strano accadimento, inspiegabilmente, non si verificò più. E un giorno quell’email venne pure cancellata. Quando Nemesis andò a cercarla, si accorse che non c’era più…

La teoria del complotto I

Kafka: La metamorfosi

Partenza con una premessa surreale… Che cosa accadrebbe se una mattina un tale si ritrovasse trasformato in un gigantesco scarafaggio?… Ma con il procedere del racconto si affronta la questione in maniera sempre più inquietantemente verosimile… Fino al doloroso, struggente e mesto finale.

Ancora una volta una storia in cui Kafka prende un uomo e lo mette in una situazione paradossale, che lo isola e lo rende fragile…

Il segreto dei suoi occhi (film)


Viene compiuto un crimine efferato per il quale però non si indaga a sufficienza, e per questo rimane insoluto. Ma un solerte procuratore si impunta per scoprire la realtà delle cose (anche perché l’ha promesso al marito della bellissima vittima violentata e uccisa).

Così, mentre da un lato si cerca di appurare la verità, dall’altro il protagonista rievoca il grande amore (inespresso) nutrito per una donna affascinante che era anche il suo superiore…

Agli ultimi minuti del film ancora tutto è praticamente in ballo e non si sa che svolta prenderà la narrazione… E il finale è davvero sorprendente (tanto che neppure io lo avevo intuito).

Storia più romanzesca che filmica…

Cartelloni abusivi


Che disgusto dover osservare che anche quest’anno sono rispuntati nei soliti posti i soliti cartelloni abusivi… E ogni giorno le facce che vi sono affisse cambiano pure (e sono di tutti i colori)… Ci sarebbe un numero verde per segnalare gli abusi, ma a cosa serve visto che è evidente che non si vuol combattere sul serio questo fenomeno?

…Che schifo!

Mi fa rabbia poi che per questi scempi come al solito paghi la comunità…

Sul fumo #3


Le sigarette contengono un fottio di sostanze tossiche e cancerogene ma tra queste non si può annoverare la nicotina, che però dà dipendenza ed è uno stimolante molto simile per certi versi all’adrenalina.

Un tempo la quantità di nicotina presente nelle sigarette era molto minore; per questo, anche smettere di fumare era notevolmente più semplice. Oggi invece quelle gran carogne delle industrie del tabacco hanno criminalmente aumentato la quantità di nicotina presente nelle sigarette proprio allo scopo di rendere più succubi i fumatori, i quali, ignari o indolenti, continuano a farsi fottere senza neppure lamentarsene… D’altronde a loro basta che si fornisca la loro dose di veleno e sono contenti così…

Monte dei Paschi, ora l’accusa è truffa
Otto bonifici da 17 miliardi in 11 mesi

Abruzzo, la regione ha tagliato i dirigenti
ma la spesa aumenta

Ustica, Cassazione: “Aereo abbattuto
da un missile, lo Stato risarcisca”

…alla facciaccia (tosta) di Maroni che si alterava se qualche giornalista osava solo accennare che fosse andata realmente così!

Come poteva negare l’evidenza così impunemente?! Eppure lui lo faceva! Io lo sapevo e lui, che era ministro dell’interno, non ne sapeva niente?! Phua!

La patrimoniale, e quegli asinelli di sinistra

7 (sette) anni a Corona e 0 (zero) a b! Questo è davvero il paese di pulcinella! Corona il carcere se lo dovrà fare per davvero, mentre b no!

Frase su Mussolini, l’Ue risponde a B.
“Preoccupa chi nutre questo tipo di odio”

Giovanardi nega l’Olocausto dei gay

Nel milanese intimidazioni all’attrice
antimafia per un nome citato sul palco

Sprechi pubblici: frodi per 6,5 miliardi
di euro tra falsi ciechi e assenteisti

Ingroia, i dubbi di Salvatore Borsellino: “Lo sostengo, ma hanno lottizzato le sue liste”

Caso Aldrovandi, sono disgustata di essere italiana

Giornata della memoria, bordate di fischi contro Berlusconi a Milano

Drappo rosso su busto gerarca fascista. Denunciati per “oltraggio alla bandiera”!!!

Soldi al partito per posti sicuri in lista
Pd vuole 35mila euro, 25mila per il Pdl

Il business della sigaretta elettronica”

Travaglio: Il ritorno di Dalemoni

La Pedemontana corre sopra la diossina di Seveso ma ‘evita’ la cava della ‘ndrangheta

Full-Monti

Monti: l’uomo che ha fatto spogliare l’Italia (riducendola in mutande)

Monti-Piton

Monti: l’uomo che ha strangolato l’Italia (e non ci ha fatto neppure un po’ ridere)

Sogno #24: Il clan deforme


C’era un recinto, come quelli per gli animali. Tuttavia io sapevo che quello sbarramento era per gli uomini. Per non farli entrare lì poiché era estremamente pericoloso farlo. Perché lì dentro c’erano altri uomini molto bellicosi che non ci avrebbero messo molto a torcere il collo a chicchessia.

Ma in quel momento il recinto era aperto e io potevo vedere delle galline e qualche maiale in lontananza pascolare liberamente nell’appezzamento di terreno, come essi erano soliti fare. Per un attimo pensai quindi che dopotutto quella storia degli uomini pericolosi poteva essere tutta una balla. Anche perché non ne vedevo neppure uno, di uomo, dall’altro lato del recinto…

Ma mi sbagliavo! Eccome se mi sbagliavo! E difatti in un lampo uno strano uomo vestito di stracci, di altezza media e di corporatura asciutta, mi comparve davanti senza che me ne accorgessi. E non ci volle molto che ne sbucarono anche molti altri, tutti disgustosamente somiglianti a lui…

Il punto era che quell’uomo, come pure tutti gli altri che apparvero, avevano una specie di malattia che li faceva sembrare tutti uguali. Una specie di sindrome di down. Con la sostanziale differenza che sapevo quanto le persone con quella sindrome fossero in realtà generalmente mansuete e tenere, mentre queste altre che mi si paravano contro era indubbio che fossero malvagie, e a un tale livello di perversione che non si poteva non percepirlo…

Avevano tutta la pelle livida, come fossero mezzi morti, occhi cerchiati, cupi e scuri (anche quando il colore dei loro occhi poteva essere azzurro), dentature storte e filamentose bave che secernevano dalle bocche come sanbernardi. Ma sopratutto non si poteva non notare un’enorme cicatrice di svariati centimetri che partiva apparentemente dal loro collo (o anche più in basso, questo non potevo saperlo) e arrivava su, fino alla guancia (che era sempre la medesima, cioè la destra). Dunque pareva che tutti quanti loro avessero subito una sorta di folle operazione nefasta e che fosse essa che li avesse resi così mostruosi…

Quando quell’uomo si lanciò verso di me, mi resi conto che non riuscivo a muovermi. Le gambe non si schiodavano… Presto sarei caduto nelle braccia del mostro, il quale invero già me le tendeva con bramosia distruttrice (notai così che aveva le dita lerce e le unghie rotte in più punti).

Ma fortunatamente, prima che potessi cadere preda di quel subumano, un tale che mi sembrò un’ombra fugace si inframmise tra me e lui e, trattandolo senza premure, gli diede una robusta spinta che lo gettò a terra. Dunque mentre quello aveva la schiena sul terreno, gli salì sopra a cavalcioni in modo che non si potesse più muovere e poi fece una cosa assai disgustosa che non scorderò mai…

Produsse della saliva e gliela sputò direttamente in bocca. Chiaramente non capivo che cosa stesse facendo al principio, ma rapidamente mi sovvenne che quella doveva essere una pratica sperimentata per… calmarlo. Infatti quando l’uomo si sollevò dal mio potenziale aggressore, questi pareva ammansito e piuttosto intontito. Da ciò dedussi che la bava dell’uomo conteneva un potente anestetico in grado di placare gli animi corrotti di quelle parvenze di uomini.

Quando il mio salvatore si girò verso di me potei guardarlo bene in volto e con agghiacciante stupore scoprii che, anche se era un uomo normale, somigliava molto al tizio che aveva aggredito. Fui così certo che fossero imparentati. E forse era stato proprio lui a creare tutti quegli aborti di esseri umani…

Il tipo mi guardò torvo riprendendomi, dicendomi qualcosa del tipo che se i turisti non rispettavano i divieti di accesso avrebbero potuto finire davvero male un giorno di questi. Ma io non ero responsabile della colpa che mi ascriveva. Non avevo aperto io il cancello che ora lui richiudeva con malanimo, lo avevo trovato già aperto.

Malgrado ciò non dissi nulla poiché sarebbe stato inutile. Così, lentamente, e guardandomi spesso le spalle, mi allontanai da quel luogo tremendo, mentre una donna con quel morbo, allo stesso modo di come era stato per il mio primo potenziale assalitore, mi guardò con rabbia da oltre la staccionata. Emetteva un sibilo e mi metteva in evidenza i suoi denti acuminati e storti: mi prometteva che mi avrebbe sbranato qualora mi avesse nuovamente visto nei pressi del recinto.


id: ZYbwdWbl2z0

La teoria del complotto I

Come il mondo (maschilista) fotte le donne #3


…Facendo creder loro che esse abbiano incessantemente bisogno dell’approvazione dei maschi, in maniera che, senza tale approvazione, esse si sentano del tutto prive di senso, abbandonate, inutili, inconsistenti, disprezzate, senza anima.

Quindi, da un lato i maschi maschilisti cercano costantemente il modo di sedurle (esclusivamente per meri fini sessuali), e non sono avari di bugie mentre perseguono il loro abietto scopo; dall’altro le donne vanno in crisi se non hanno accanto qualche uomo (fosse pure della peggior specie) che le fa sentire importanti.

E anche da qui deriva la classica crisi di identità delle donne. Gli uomini maschilisti colmano le loro vite di menzogne (al solo scopo di scoparsele) e le donne, non capendo il loro intento, prendono tutte le loro parole e i loro comportamenti per buoni e si convincono di concetti sbagliati… E quando invecchiano assistono al repentino cambio di atteggiamento da parte degli uomini e allora si domandano cosa ci sia in loro che non vada più bene… Come mai prima tutte quelle attenzioni mentre poi più niente? La verità è che sono state usate, e che per tutto quel tempo non se ne sono accorte.

LA CURA PER IL CANCRO NON POTRÀ MAI ESISTERE


Non esiste, né esisterà mai, nessuna cura per il cancro. Al limite si potranno trovare degli stratagemmi per diminuire la sofferenza o l’impatto che la malattia provoca…

A me questo concetto appare chiarissimo. Credere che possa esistere un giorno una cura per il cancro equivale a credere che un giorno si potrà scoprire una pozione per l’immortalità, quando è evidente che ogni cosa nell’universo, perfino le stelle e le galassie, hanno un loro ciclo vitale dal quale non possono sfuggire, e anche loro sono destinate a morire…

Per questo, piuttosto che impegnarsi a cercare una cura che non potrà mai essere creata (perché alcune sostanze saranno sempre cancerogene e da questo non si potrà mai sfuggire) sarebbe molto più produttivo ridurre i casi e il rischio di ammalarsi di cancro.

Lo sapete che negli ultimi tempi i casi di cancro sono aumentati a dismisura? E secondo voi per quale motivo? Prima dell’avvento dell’industrializzazione il cancro era una malattia trascurabile, con una scarsa incidenza!

Il motivo è evidente: uno sviluppo dissennato della società. L’aumento dell’inquinamento, dei campi magnetici, il fumo delle sigarette, gli additivi o le sostanze “invisibili” che finiscono nel nostro organismo senza nemmeno che ce ne accorgiamo, uno stile di vita non sano.

Quasi tutti fattori che in qualche modo ci ha imposto la società nella quale viviamo.

E dove starebbe scritto poi che io abbia mai autorizzato la società nella quale vivo a farmi respirare aria inquinata o il fumo delle sigarette, a permettere che dei campi magnetici interferiscano con il mio metabolismo… in una parola che nella mia vita aumenti sensibilmente il rischio di sviluppare il cancro?

Io non ho mai autorizzato nessuno. Io ho il diritto di vivere dignitosamente e in salute, senza che nessuno interferisca in questo concetto assiomatico. Io accuso coloro che prendono le decisioni, che ci governano e tutti coloro che hanno permesso che ciò avvenisse. Siete voi i colpevoli delle morti da cancro. Siete voi che dovete pagare per i danni che avete procurato e continuate impunemente ad arrecare…

Quindi, se davvero si volesse ridurre tale nefasta influenza, si dovrebbe pensare al nostro mondo in tutt’altra maniera, una maniera che i manigoldi che ci governano non permetteranno mai che si attui, perché a loro conviene più così e sono disposti a sacrificarci tutti per ammucchiare a palate i loro sporchi soldi realizzati sulla pelle degli altri…

Nick Hornby: Alta fedeltà


Amo molto i libri sinceri e questo è uno di quelli.

Riappacificante. Ecco come ho trovato questo libro. Riappacificante verso l’altra razza, chiaramente. Come quale razza? Ma la razza femminile ovviamente!

La tesi del libro a mio modesto parere è che… se davvero avessimo l’opportunità di parlarci e di spiegarci e non fossimo sempre così ottusamente occupati a crederci al centro del mondo, forse potremmo capire che gli altri esseri umani in fondo hanno grossomodo i nostri pregi e difetti, e non sono dunque più colpevoli di quanto non lo siamo noi stessi. Sì, anche le donne, per quanto non saranno mai come noi (maschi virili super-potenti).

Un tale viene lasciato dalla ragazza. Così si crea la scusa per interrogarsi approfonditamente circa se stesso, i rapporti con l’altro sesso, se la storia con la sua ragazza sia importante, ecc… Ma non solo. Coglie anche l’occasione per fare qualcosa che ognuno di noi avrebbe sempre desiderato fare, dalla notte dei tempi a oggi. Chiarire il perché le cose siano andate così con le sue ex! Nella realtà questa cosa sarebbe quasi impossibile da attuarsi e trovo che in questo lo scrittore sia stato molto metaforico…

E poi ci sono anche un mucchio di parti nelle quali mi ha strappato più di un sorriso! 🙂

Voto: 7. Consigliato!

Differenze con il film? Non molte, o almeno non troppe. Confesso che ho un debole per il film (di cui tra l’altro già parlai in passato proprio su questo blog), ma il libro (nel quale la vicenda appare meno immediata e la si tira più per le lunghe) vale comunque la pena. Eccome!