La gente dimentica spesso qual è la vera essenza di internet. Un mio caro amico tramite internet ha conosciuto una ragazza straniera della quale si è profondamente innamorato. Ora le cose con lei non gli vanno particolarmente bene (ma questa è un’altra storia…).
La gente non ci mette nulla a infilarsi in una chat, a “fare amicizia”, a raccontare un po’ di balle, a inventarsi un’altra identità, a usare tecniche statisticamente efficaci di “incuriosimento” e di seduzione e, naturalmente, ad innamorarsi. A me, tutto questo agitarsi dà la nausea. La gente dimentica che la gente che si conosce su internet è esattamente uguale alla gente che si incontra tutti i giorni per strada, sul lavoro, al pub, sulla metro, o dovunque andiate o viviate voi. È quindi la stessa gente “normale”, odiosa, non curante ed egoista che si trova ovunque in questo piccolo mondo (con le dovute eccezioni, naturalmente, e per fortuna che ci sono).
…E così leggo stancamente qualche vostro blog e non mi faccio illusioni. So perfettamente con chi sto in “contatto”. La maggior parte di voi è solo gente terribilmente egocentrica che si racconta delle storie (e le racconta), che dice giusto per dire, che ha bisogno di risposte esterne per sentirsi viva e che non si fa delle domande.
È per questo che il mio blog ha un significato differente dal vostro. In fondo, io, pubblicando un mio articolo, un mio piccolo pensiero, un pezzettino di me, non faccio altro che quasi parlare ad uno specchio, con me stesso, con la possibilità, ogni tanto di riconoscere un amico che la pensa come me.
Riferimenti: KeyofEye Versus Internauts
Mese: aprile 2004
…Ma quale bestia?
Tutti coloro che hanno un cane sanno come può essere affettuoso un animale del genere. Sanno come guarda. Sanno cosa vuole comunicare. Sanno che ha dei sentimenti e che è molto fragile. Purtroppo per lui, poi, il cane è dipendente dalluomo e un cane tradito o abbandonato è un essere vivente che è a rischio depressione come e più di un uomo. Il cane ha tutto il mio affetto perché è tra gli animali quello che soffre di più (perché ovviamente è più a contatto con luomo).
E dei gatti cosa dire? Quando vedo un gatto vedo i suoi antenati e i suoi parenti più maestosi e penso che anche il gatto (così come avvenne per laddomesticamento del cane dal lupo) è il frutto di un vezzo delluomo, di un voler dimostrare che sa plasmare la natura ai suoi sollazzi.
Io non lo so se gli animali hanno unanima ma è evidente che soffrono e gioiscono proprio come noi e direi che sono tranquillamente migliori degli uomini perché seguono solo il loro istinto e non si può mai dire che un animale sia cattivo (al contrario delluomo).
Ogni tanto sento cose orribili accadute ad animali e vedo dolori che si danno per scontati e ormai inevitabili e giusti. In particolare detesto le violenze gratuite sugli animali (e genericamente sui più deboli). Adesso cè una parvenza di legge sulla tutela degli animali ma è assolutamente insufficiente. Io penso che chi, ad esempio, scanni un animale solo perché si annoia meriti ben altro che una multicina e qualche mese con la condizionale (ma stiamo scherzando?!). Chi non rispetta la vita (altrui, perché con la propria può farci quello che vuole) meriterebbe, ad esempio, di essere spellato così poi magari mi ci posso fare un bel giubbotto, lasciando stare gli altri animali (ok, è una provocazione ma è tanto per intenderci)
Ora si parla di maiali come donatori di valvole cardiache Ma bene, certo! Domani al mercato comprerò una valvola di maiale, una rotula di rinoceronte, un collo di giraffa e un c***o di cavallo in modo da poterlo mettere in quel posto a chi dico io
Ora basta. Gli animali hanno sofferto per secoli ed è ora che qualcuno li difenda
Allora chi è la bestia, invero?
Riferimenti: Chi è l’animale?
Male oscuro? Mal di vita? No, mal di società
Vi è mai capitato di sentirvi giù e non sapere perché? Vi è mai capitato di avvertire un profondo senso di insoddisfazione che non riuscite ad estirpare? Vi succede, durante la settimana, di fare fatica a fare il vostro stupido lavoro (di cui sentite linutilità) e di pensare che poi quando verrà il week-end quando verrà il week-end glie la farete vedere voi a questa vita penosa e poi quando davvero siete al week-end non riuscite a fare quello che avreste voluto e rimanete insoddisfatti. Così non servono le droghe che avete scelto per lenire le vostre angosce. Non serve la discoteca, non servono i vari eccitanti del caso. Non serve il brivido del cercare di rimorchiare qualcuna/o che, se anche ci sta, vi lascerà una fugace apparizione nella vostra memoria visiva, un breve brivido lungo la schiena e una spossatezza che parte dagli organi genitali. Non serve legarsi affettivamente a una persona che vi tradirà o che non riuscirà a non farvi sentire comunque soli. Come pure non servirà affossare la vostra psiche nella realtà alternativa di un libro o nella realtà alternativa supercondensata di un film studiato per darvi delle emozioni preconfezionate e, statisticamente, abbastanza soddisfacenti (per qualche ora). Se passerete le vostre ore libere in solitudine sentirete il bisogno di avere un contatto umano con qualcuno, qualcuno che vi capisce (ma chi?). Se cercherete il contatto umano affogando in fumo e calca, sentirete di fare qualcosa di estremamente artefatto e easy; dei discorsi sul tempo con gente che come voi farebbe qualsiasi cosa per non sentirsi soli e per tornare a casa la sera tardi, stanchi, così forse si penserà di meno alla propria miseria o non si penserà affatto assopendo la propria coscienza e il proprio cuore.
Questa è la vita che ci hanno imposto. Una vita USA e getta. Una vita in cui cè bisogno di un integratore che ci fa stare bene o ci fa dare di più (perché ne abbiamo bisogno altrimenti non ce la facciamo) oppure di un medicinale che ci calma e che ci fa dormire (senza sognare, possibilmente) altrimenti il cuore mette la quinta e non si ferma più e magari parte anche un attacco di panico. Questa è la vita in Italia e in tanti paesi occidentali e pure orientali, ormai.
Allora? Va tutto bene? Va tutto bene così? Sicuri che non cè un altro modo di vivere? Questo è il migliore dei mondi possibili? Davvero deve esistere per forza la guerra? Davvero le religioni hanno motivo di esistere? Davvero luomo è lanimale più intelligente e tutto il pianeta e tutti i deboli possono essere straziati, torturati, devono essere asserviti a lui che ne può disporre in qualsiasi modo voglia e per qualsiasi motivo?
No. No. No. Io non ci sto. Io obbietto. Io non lo accetto. Io non me la bevo. Col cazzo che questo è lunico modo possibile di vivere! Ci sono due bellissimi libri di un certo Erich Fromm molto illuminanti su come vanno le cose e perché vanno così (e sono estremamente attuali ancor oggi). Questi sono: Avere o essere? e Fuga dalla libertà in cui si sostiene che è la società stessa che genera la nostra infelicità come individui che, ormai, rappresentiamo un soggetto sociale singolo perché levoluzione della società stessa ha fatto in modo di isolarci dai nostri simili e ci ha chiuso in stanze con muri molto spessi e molto alti. Per chi ha la pazienza di leggere questi due libri piuttosto pesanti (per gli standard da fast food di oggi) e per chi ancora non ha capito queste cose che vi sto umilmente esponendo, vi consiglio caldamente di approfondire questi argomenti. In questi due libri si trova anche uno dei colpevoli (che è anche uno dei sintomi principali) della palese malattia della nostra società: il concetto di denaro, la ricchezza, il capitalismo. Si, lo so Si dice che il capitalismo abbia battuto il suo unico nemico storico che è stato il comunismo e che quindi abbia vinto. La verità è semplicemente che si è scelta la strada più facile e se è vero che il comunismo in tutte le sue interpretazioni ha perso, non si può dire che il capitalismo nella sua realizzazione non contenga elementi clamorosamente contraddittori e ingiusti. Basti pensare che, per definizione, nel capitalismo esiste un mercato in cui si affrontano due ipotetiche aziende X e Y che sono in competizione tra loro e che, necessariamente, una delle due perderà e laltra vincerà. Inoltre se si mette il denaro al centro della nostra esistenza è ovvio che esisterà sempre qualcuno che per il denaro toglierà la libertà a degli individui, sfrutterà dei bambini o chi per loro e farà cose che non dovrebbero essere fatte, in parole povere non si arriverà mai ad avere una società giusta, equa e sana e chi ha il potere tenderà a continuare ad averlo agendo in tutti i modi sporchi in cui gli permette di agire il denaro. Non vorrei che il mio discorso sia inteso come un discorso politico perché in realtà vorrei affrontare largomento di cui sto parlando da un punto di vista sociale-etico-culturale.
E allora come si fa a vivere in un mondo (più) giusto che sia realizzabile e che sia sul serio il migliore possibile? Di certo io non sono un profeta e nel 2004 D.C. non si inventa nulla. Tutto quello di cui avremmo bisogno esiste già o è stato già detto da molta gente (alcuni molto più importanti di me, per carità). Qualcuno ci è già arrivato anche da molto ma la notizia non filtra a sufficienza. Se aprite un libro di storia forse, cercando un po, potrete leggere di alcune società dellantichità in cui lallevamento del bestiame e la coltivazione dei raccolti rese quegli uomini sostanzialmente autosufficienti, non belligeranti e sereni. Forse vedendo un documentario su una tribù che vive al di fuori della nostra civiltà, vi rendereste conto che magari quelle persone non navigano nelloro, non hanno il problema della suoneria del cellulare e non hanno mai visto la televisione, come pure non hanno medicinali industriali ne cosmetici testati sugli animali eppure sembrano felici. Ma non è obbligatorio andare in società arretrate per trovare degli esempi positivi per il discorso che stiamo affrontando. Forse vi sarà capitato, ogni tanto, di leggere due righe su alcuni giornali circa delle comunità di persone (estranee a qualsiasi tipo di religione) che spontaneamente si sono unite per scegliere di vivere una vita tutti assieme, in cui sia bandita ogni forma di sopruso e violenza, e in cui si cerca di aiutarsi e rispettarsi, pur potendo fare ogni cosa che si desidera. Un esempio ancora più semplice e vicino a voi Conoscete una famiglia i cui membri si vogliano bene, e contribuiscano alla rispettiva crescita umana nel rispetto delle proprie differenze e dei propri modi di essere (ok, non ce ne sono molte ma qualcuna cè)? Ecco, io mi riferisco proprio a quei valori base che fanno degli uomini delle persone vicine a Dio, o forse dovrei dire illuminate, o forse pacifiche e felici, o forse culturalmente avanzate, o come lo si vuole chiamare. Il mio discorso è molto semplice: se in piccolo ciò può funzionare, in teoria questo è possibile (anche se, mi rendo conto la cosa è molto più complicata) anche su ampia scala, per tutti. John Lennon era un sognatore ma non un utopista. Sarebbe bello se si vivesse tutti quanti insieme in armonia, vero? Che bello sarebbe alzarsi la mattina perché si ha voglia di stare con la gente o di fare qualcosa per qualcuno e non perché dobbiamo andare a lavoro sennò non mangiamo. E poi sapete quanti sono i lavori che davvero sono essenziali alla sopravvivenza umana? Saranno circa la metà di quelli esistenti. Ciò vuol dire che la metà di noi fa cose che sostanzialmente non servono a un cazzo
Questa società ideale è difficile da realizzarsi. Ma un primo passo è capire. Capire il perché delle cose. Capire chi è il nemico e quali sono le sue armi. Se un giorno crescerà il livello culturale della gente forse esse faranno la rivoluzione (intesa come tornare al punto di partenza iniziale). I potenti saranno scalzati dal loro trono e si tornerà a respirare laria. Non ci sarà il denaro e neanche il baratto dal quale nacque il denaro stesso perché tutti faranno qualcosa per gli altri perché la vogliono fare, perché siamo tutti nella stessa barca, perché saremmo tutti uomini, se lo vogliamo essere.
Se, cari amici, avete avuto la pazienza di giungere alla fine di questo mio sfogo, vi ringrazio e vi invito a spedirmi un vostro commento, sperando che qualcuno la pensi proprio come me (so che ci sono). Un saluto.
Riferimenti: Perchè ci sentiamo soli?