Il Gorilla Affabile aveva un pomeriggio libero ma non gli andava di fare come al solito un droga party con due baby prostitute perché il medico gli aveva detto di darsi una calmata sennò prima o poi gli sarebbe partita la pompa. Così il Gorilla Affabile decise di prendersi un porno alla videoteca sotto casa, così magari si sarebbe tenuto aggiornato sulle ultime mode del momento in fatto di perversioni.
Al negozio, si intrufolò nel reparto hot come vi fosse capitato per la prima volta. Dunque eseguì una rapida scorsa nella sezione dove mettevano gli ultimi acquisti. Tre titoli radunarono il suo interesse: Pregnant Forever contro Wonder Fica; Nero desiderio anale e flutti d’evacuazioni non innocenti; Sotto il burka niente sorprese. Però alla fine scelse Superinculate in tutte le posizioni immaginabili, che non era una primissima visione però fino allora non lo aveva mai visto, e poi lui in fondo era un tradizionalista.
Quando si trattò di recarsi alla cassa, dal ragazzetto brufoloso con il cappellino in testa che nascondeva i capelli ricci non lavati, il Gorilla Affabile mostrò il suo atteggiamento da uomo vissuto. Nessuna vergogna traspariva dal suo volto o dalla mimica del suo corpo. Di cosa si doveva vergognare lui? Lui era il cliente che andava servito e riverito, lui! Gli porse la custodia del dvd vuota come a dire: quattro rosette tonde e un etto di prosciutto fresco, e mi devi dire pure grazie che vengo qui da te e non vado in un altro negozio, stronzetto.
Il ragazzetto incamerò la custodia, controllò sul computer, si alzò un secondo dalla sedia e tornò con il dvd corrispondente alla confezione. Glielo imbustò perché la procedura prevedeva così. Il Gorilla Affabile pagò con una banconota da dieci. Il ragazzo aprì la cassa e si mostrò corrucciato ma non preoccupato. Raggranellò un mucchio di spicci. Gli diede il resto in mano con lo scontrino dicendogli con voce monotona: mancano dieci centesimi; da riportare entro due giorni sennò si paga doppio.
Il Gorilla Affabile prese meccanicamente la bustina in mano cominciando a recarsi, ma già perplesso, verso l’uscita. Poi ripensò alle parole del ragazzetto e a quel suo atteggiamento che lui interpretò da strafottente. Allora si indignò. Perché il ragazzetto non poteva permettersi di trattarlo così! Non gli aveva dato dieci centesimi, non si era scusato per quella mancanza, non aveva proposto di rimediare in qualche modo e per di più non l’aveva neppure ringraziato per il noleggio! Tutto ciò era inammissibile! Allora il Gorilla Affabile tornò indietro, fece lo sguardo da duro e gli disse che i dieci centesimi li doveva trovare e non era un problema suo quello di dare il resto corretto.
Il ragazzetto comprese la pasta bastarda di cui doveva esser fatto il Gorilla Affabile e allora riaprì la cassa e gli diede una moneta da cinquanta centesimi. E gli disse “Mi scusi”, perché evidentemente il Gorilla Affabile voleva che si prostrasse.
Dunque il Gorilla Affabile rientrò in casa. Proprio non ce la fece a non raccontare quella storiella – che lui spacciò per parabola – al povero figliolo condendola col suo pastoso orgoglio e aneddoti da bar vari. Al figlio non interessava per nulla, ma sapeva quanto sapesse essere stronzo quel padre, per cui si sforzò di far sì con la testa e poi, per dirgli qualcosa, gli chiese con poco interesse: che film hai preso?
Al che il Gorilla Affabile cercò di cambiare argomento: ma no, niente… un film svedese sottotitolato che a te non interessa… Dunque si chiuse nella propria stanza dove, ancora alterato, si sparò il porno (e non solo quello).
Purtroppo siffatta gentaglia non avrà mai fine.