Sono a letto, dopo aver avuto un appagante e proficuo congresso amoroso. Lei è girata ora su un fianco, guardando verso l’esterno del letto. Anche lui, dietro lei, è su un fianco girato nella stessa direzione, quasi a riprender fiato.
A un certo punto, senza malizia, un ginocchio di lui finisce in mezzo le natiche di lei. Lui praticamente non se n’è accorto. Ha semplicemente spostato la gamba. Tuttavia lei ha un’impressione del tutto diversa.
«Amore… ma oggi hai proprio tanta voglia…», manifesta stupore.
«Voglia? No, basta. Anzi, mi sto riposando…», risponde pacifico lui.
«Eppure non si direbbe, dalla durezza del tuo…»
«Che durezza? Scusa?»
«…Del tuo attrezzo, che mi hai appena appoggiato dietro…»
Lui finalmente capisce.
«Ma quello non è il mio attrezzo! È il mio ginocchio!», dice esterrefatto.
Scoppia un silenzio imbarazzato tra i due. Entrambi si chiedono come mai possa esser avvenuto quell’increscioso disguido.
Dopo un po’ lei si alza: quasi andando a nascondersi, si rifugia in bagno.
Una volta solo, a lui compare un bel sorriso sul volto.
Dunque ce l’ho così duro e grosso che lei lo ha confuso col mio ginocchio! Che uomo eccezionale sono! Neppure sapevo di esserlo!, pensa orgogliosamente.