Oggi, volendo celebrare il motivo portante del film con Bud Spencer, Bomber, in cui il simpatico omaccione veste i panni di un ex pugile deluso dalle combine dietro gli incontri di boxe, in realtà vi fornirò una doppia razione della sezione sigle! Difatti ho rinnovato il ricordo di come la sigla del Galaxy Express sia praticamente identica alla suddetta! Difatti si narra che il regista di Bomber, dopo averla ascoltata, se ne innamorò e la volle nel suo film. Allora i fratelli De Angelis (ovvero gli Oliver Onions) gli cambiarono il testo e gliela concessero. 😉
Dato che ci sono, vorrei dire due parole anche sul cartone. Da piccolo mi intrigava parecchio questa idea bellissima di questo treno intergalattico che se ne va in giro per l’universo scoprendo sempre pianeti e culture nuove. E alcuni pianeti erano paradisiaci, altri facevano davvero spavento. Lo scopo del ragazzo che eseguiva il viaggio era quello di trovare un modo per ottenere un corpo robotico, così da vivere per sempre – anche se poi, se non ricordo male, alla fine si renderà conto che era meglio rimanere umani e campare gli anni che gli spettano accontentandosi di quello che la natura gli ha dato.
Da questo anime si evinceva facilmente anche la curiosa fissa del mangaka per le donne alte e magre con i capelli lunghi e biondi, e con la testa a pera. L’autore era Matsumoto, lo stesso di Capitan Harlock. Se date un occhio ai personaggi dei due cartoni infatti li troverete molto simili.
Tornando al Galaxy però, per quanto mi intrigasse, non è mai stato tra i miei preferiti. Forse perché per piacermi avrei dovuto essere un po’ più maturo? Forse perché alcune storie erano un po’ troppo inconsistenti? Chissà.