Siamo in Polonia nel 1956. Una Polonia psicologicamente distrutta dalla guerra e da quello che ne è seguito, in cui gli uomini non fanno che stordirsi ubriacandosi fino allo sfinimento, tra violenze, soprusi e scarso adattamento al nuovo regime (sovietico) imperante. È la storia sopratutto di Marek Hlasko (e di altri artisti polacchi suoi amici), un giovane scrittore che non si vuol piegare a diventare un derelitto come tanti. E allora descrive nei suoi racconti l’autenticità che vede intorno a sé.
Il suo primo libro risulterà essere così innovativo da regalargli una fama insperata. Ma presto lo scrittore comprenderà come la sua opera lo abbia reso inviso al regime. Così si ritroverà a fingersi pazzo per poter mangiare tutti i giorni. Proprio allora avverrà la svolta della sua carriera: sarà invitato a stare in America da un famoso giovane regista polacco che già si è fatto un nome con le sue opere, conosciute in tutto il mondo… (capito chi è il regista?)
In ogni caso, lo scrittore maledetto, come costretto a recitare un copione, come fosse egli stesso un personaggio dei suoi racconti, prevedibilmente accuserà una fine prematura…
Complessivamente questo fumetto mi è piaciuto. E mi ha fatto venir voglia di cercare maggiori informazioni sugli artisti citati.

Ho una passione per i fumetti, di questo non ho mai sentito parlare ma sembra interessante. Me lo segno.
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Se l’argomento ti intriga, ti piacerà 😉
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Credo proprio di sì, da come ne scrivi. Nemmeno di Hlasko onestamente avevo mai sentito parlare.
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Neppure io! Spero di aver riportato correttamente il nome! 🙂
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Ho cercato, è corretto! 🙂
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