Malick: The Tree of Life

So di uno che ha provato 8 volte a vederlo per farselo piacere. Il tipo assicurava che il film era bello, sì, ma molto particolare e andava somministrato solo in uno stato mentale fortemente ieratico-ascetico…

Io mi ero figurato che fosse inguardabile – ci avevo provato tre volte e non ero mai riuscito ad andar oltre la prima mezz’ora, una volta poiché troppo stanco, una volta perché mi sembrava troppo “un mattone” e non avevo la pazienza per godermelo, ecc… Alla fine l’ho preso in dvd e me lo sono sparato un pomeriggio in cui avevo la mente sgombra, non ero troppo stanco mentalmente e fisicamente, e non faceva né troppo caldo né troppo freddo…

L’esito è stato inaspettatamente fausto. Mi è piaciuto! Anche se probabilmente il trucco di aver usato i sottotitoli è stato fondamentale dato che in qualche maniera mi ha permesso di rimanere ancorato alla storia impedendomi di perdermi nei suoi molteplici meandri. Così ho capito tutto. Ho capito quando Malick tentava di rappresentare Dio e quando no! 🙂

Ma indubbiamente non è un film facile, sopratutto nella prima parte, che invero è quella che a me è piaciuta molto di più. E chiaramente è un film che non si può vedere inframmezzato dalla pubblicità, sennò lo ammazzate. O meglio: ammazzate prima lui, e forse dopo voi stessi.

Il film si compone di due parti nettamente diversificate. Nella prima assistiamo alla presentazione di questa bella famigliola americana che sembra molto allegra, quasi perfetta, con lui e lei che hanno tre figli piccoli. Però poi uno dei tre muore… A me era sembrato di capire distintamente che spirasse il primogenito, quello più turbolento, e che questi poi si reincarnasse in un adulto che ricordava tutta la propria storia passata (!)… mentre, leggendo su Wikipedia, sembra che sia morto un figlio ed è poi un altro che se lo ricorda (senza reincarnazione!). Bah! Non ho idea di come si possa esser creata questa discrepanza, ma non fa niente!

La prima parte prosegue in maniera progressivamente più criptica. Mentre imperterrito aleggia quel lutto che ha gettato la famiglia nello sconforto, Malick fa citazioni bibliche che si interrogano sul senso della vita, del dolore e di Dio. Le immagini ci mostrano nature primigenie e arcaiche. Sciabordii fluttuanti. Cieli nuvolosi col sole che li squarcia. Perfino due dinosauri agli albori della vita sul pianeta…

Fosse stato tutto così, il film, avrei detto che Malick si è cimentato in un estetismo filosofico, realizzando praticamente un capolavoro. Invece poi il film, nella seconda parte, rientra in ranghi molto più convenzionali (e per me disturbanti). Per prima cosa si scopre che quella bella famigliola in realtà sta a malapena in piedi. Per colpa del padre militare che alleva i suoi figli in maniera troppo dispotica e rigida, in particolare il primogenito, su cui si accanisce. Il quale presto si ribellerà apertamente alla sua figura divenendo un vero e proprio “cattivo ragazzo” in cerca di guai.

Nella storia c’è posto per dettagli su un ulteriore turbamento emotivo che investe il ragazzo, che il regista suggerisce solo, non dice, ma è come se lo facesse. Un giorno questo ragazzino, ormai consolidatosi come scavezzacollo, si introduce in una casa e ruba un vestito da donna, che in un primo momento nasconde sotto un’asse lungo un sentiero; in un secondo momento se ne libera come a voler nascondere delle prove (e non solo del furto?). Poi, sempre questa testa calda, comincia a focalizzare le proprie attenzioni su uno dei due fratellini. Lo tocca forse più del dovuto. Un giorno lo porta in un campo di grano. Quando i due tornano, ognuno piange stravolto sulla spalla dell’altro. Ragionateci sopra! 😉

Tra gli attori ci sono Brad Pitt (il padre stronzone), Sean Pean (uno dei figli da grande) e Jessica Chastain (la madre che subisce il padre senza riuscire colpevolmente ad arginarlo a sufficienza).

9 pensieri riguardo “Malick: The Tree of Life

    1. Okay. Ma ricordati le condizioni ideali per vedere questo film: in dvd, a casa, comodo, in un momento che non hai alcun tipo di problema. E devi esser predisposto alla pazienza e all’ascolto. E poi ricorda che nella seconda parte il film è più normale. 😉

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