Difficile parlare della trama di questo fumetto psichedelico dato che ho faticato a capirla io stesso, per quanto campata per aria. Diciamo che la musica inglese è rappresentata da una specie di Dea, che è morta, uccisa dalle mode, il Capitalismo e i pessimi gusti musicali. Diciamo che c’è questo (odioso) uomo che si veste tutto di nero che un tempo era un fervente seguace della Dea, ma oggi… non ho capito bene chi o cosa sia. Sta di fatto che è molto più disilluso di quando era un ragazzo e ormai non crede più a niente. Questo uomo viene incaricato da una propagazione della Dea di indagare su qualcosa che poi si scoprirà essere una cospirazione per riportare in vita la Dea stessa.
Un fumetto underground, atipico e ambizioso, con dentro tantissime citazioni di musica inglese.
Direi che si tratta di una immensa pippa mentale dello scrittore (di quelli che “se la cantano e se la suonano”). Anche i disegni molto piatti non mi sono piaciuti.
Detto questo, magari qualcuno molto più dentro di me il rock inglese potrebbe forse trovarlo assai riuscito. Ma non è proprio il mio caso.
PS: mi sono andato a cercare i numerosi gruppi musicali che vengono citati… Quasi tutti trascurabili, per quanto concerne i miei gusti. E giustamente dimenticati!
Non riesci a nominarmene alcuni?
Grazie cmq per la segnalazione, ciao
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Adesso provvedo…
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Vado coi nomi!
afghan whigs
arab strap
arctic monkeys
ash
the auteurs
bangkok
the bends
belle and sebastian
big beat
bis
blur (questi lo conosco anche io!)
br_t p_p
britpop
the boo radleys
buzzcock
…
mi sembra possano bastare! 😉
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Possono certamente bastare, ti ringrazio.
No, a parte i famoso Blur, e gli Arctic Monkeys (che a me non piacciono ma in UK hanno un enorme seguito) gli altri davvero mai sentiti o quasi…
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Okay, grazie per il tuo prezioso riscontro. 😉
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