Un eroe

Il regista iraniano di questo film è molto bravo e versatile. Stavolta si cimenta con una storia al limite che suggerisce di dire sempre la verità – ma è sempre possibile farlo? – e di non mettersi mai contro Burocrazia, Stato o Media, tre veri e propri giganteschi mostri dei nostri giorni…

Un uomo ha il torto di condividere un’attività commerciale con un socio in affari che a un certo punto se ne scappa coi soldi lasciandolo nella merda. Finisce in carcere – perché in quel paese si finisce in carcere per reati del genere, non come da noi, che uno può divertirsi a fallire e aprire sempre nuove attività e poi ripetere il giochetto all’infinito, tanto poi le banche si rifaranno sulle persone oneste e non sui malfattori. Detto questo, ovviamente è ingiusto pure che quel tipo sia finito in carcere per colpe di altri…

Un giorno gli si presenta l’opportunità di risolvere forse il suo problema. La sua nuova compagna trova una borsa con dentro qualcosa di molto prezioso. L’idea sarebbe quella di ripianare il debito (o almeno parte di esso) in maniera che chi lo ha denunciato ritiri la denuncia. Ma poi le cose non vanno come previsto e il carcerato decide di restituire la borsa. La cosa viene scoperta dai media e dai responsabili del carcere che di colpo ne vogliono fare un beniamino… Ciononostante le bugie hanno le gambe corte e quell’uomo dovrà affrontare un calvario senza fine perché più volte per lui le cose si complicheranno.

Il finale, assai realistico, non gli sarà favorevole.

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