Alcune importanti pellicole di David Lynch


 

Eraserhead – La mente che cancella (Eraserhead, USA 1977)

Primo film ufficiale di Lynch e… lui che ti fa? Crea una pellicola sperimentale, assurda, cruenta, con influenze surrealiste. La storia sarebbe inutile da riportare perché non è tanto la trama che conta, quanto le suggestioni visive…

L’ho gustata in lingua originale (versione sottotitolata). Non credo sia mai stata doppiata in italiano.

Mi ha ricordato un po’ il primo Buñuel…

 

The Elephant Man (USA 1980)

Secondo film e… TAAAC! Già un (mostruoso) capolavoro! Ditemi voi se Lynch non ha le palle! 😉

È la storia vera e crudelissima del cosiddetto uomo elefante che visse davvero a Londra sul finire del 1800, un uomo nato con un aspetto deforme, deformità che lo inficiò parecchio sia nei movimenti che nella salute (oltre che ovviamente nei rapporti sociali), un uomo trattato come bestia e fenomeno da baraccone per gran parte della sua tristissima vita, un uomo dotato di animo sensibilissimo che spesso pregava il Signore…

Conosco persone che (giustamente) affermano che, per la troppa pena, non sono mai riuscite a vedere il film per intero. Dunque non lo consiglio agli animi che si impressionano facilmente. Io stesso provai infinita afflizione quando lo vidi la prima volta da piccolo e ne rimasi quasi shockato. Il film si impresse talmente tanto nella mia immaginazione che, pur se girato in bianco e nero, è come se l’avessi visto a colori… perché io me lo ricordo con i colori!

 

Dune (USA 1984)

Non so come Lynch passò da The Elephant Man (che ebbe pure un buon successo) a Dune, film di fantascienza agli antipodi del precedente. Forse voleva cominciare a esser considerato un regista normale, o forse ricevette una bieca offerta remunerativa davvero irrinunciabile…

Fattostà che Lynch appose il suo marchio anche sul genere fantascientifico e lo fece realizzando un signor prodotto che ancora oggi è considerato dagli appassionati come una chicca.

Tutti i film di Star Trek e della sopravvalutatissima saga di Guerre Stellari a Dune gli fanno una pippa! ;-P

Velluto blu (Blue Velvet, USA 1986)

…Ma se prima Lynch era solo attratto dal truculento e dal torbido, pur avendo timore di abbracciarlo completamente, è con Velluto Blu che salta decisamente la staccionata e sforna una pellicola oscena (non tanto per le immagini ma per ciò che si lascia intendere) e disturbante che da allora lo caratterizzerà per sempre come “quello che ha avuto il coraggio di girare Velluto blu”…

Un giorno un tipo (Kyle MacLachlan, l’agente speciale di Twin Peaks e già protagonista di Dune) trova un orecchio mozzato in un prato. Da lì si inoltrerà gradualmente in un turbine di sesso, deviazioni, psicopatia, disturbi mentali e violenza che rischierà di ucciderlo…

Indimenticabile recitazione dell’audace Isabella Rosselini che si presta a cantare una celebre canzone e si mostrerà anche completamente nuda…

Per un periodo, dato che mi faceva molta paura, non riuscii a guardare questo film (ma all’epoca ero piccolo e ingenuo)… 😉

 

Cuore selvaggio (Wild at Heart, USA 1990)

Considerato da alcuni un film di culto, personalmente l’ho trovato un evidente passo indietro rispetto ai precedenti. La storia per certi versi è una specie di Natural Born Killers (che uscirà solo quattro anni dopo) però con il tocco Lynchiano delle perversioni e della depravazione. Un film che promette molto (ma che poi si perde per strada) che sul finale mi è sembrato quasi che abbia cercato di virare sull’ironia (in tal caso la cosa non gli sarebbe venuta poi così bene).

E poi c’è Nicolas Cage, cioè un attore che ho imparato a detestare perché è una sicurezza empirica (da par mio) che a ogni film a cui partecipi, quel film sarà al massimo riuscito a metà, come in questo caso.

Fuoco cammina con me (Twin Peaks: Fire Walk With Me, USA 1992)

…Ma David Lynch è anche il creatore-ideatore di Twin Peaks! E nel ’92, non contento di come fosse terminata e di cosa si fosse detto su tale serie, realizzò un film tornando sull’argomento, con l’intento di colmare quei vuoti circa la morte di Laura Palmer a cui la serie non era stata capace di arrivare…

A me è piaciuto ma non è certo un film totalmente riuscito; infatti sembra un film-tv. Può risultare interessante sia per i fan di Twin Peaks che per quelli delle metafore e del paranormale…

Si racconta che il grande scrittore di fumetti (e non solo) Alan Moore, attratto da questo film, lo abbia riveduto infinite volte (cercandoci chissà quali sobillazioni dentro)…

 

Strade perdute (Lost Highway, USA 1996)

Da questo film comincia l’ultima fondamentale svolta artistica di Lynch. Infatti da qui in poi deciderà (salvo sparute parentesi) di abbandonarsi completamente a realtà oniriche e interconnesioni tra universi…

Questo film è pieno di potenzialità. Tuttavia lo giudico non pienamente riuscito. Ma gli servirà. Perché in Mulholland Drive sarà capace di mettere maggiormente a fuoco quel che gli interessava e allora la sua esposizione ne trarrà molto giovamento…

 

Una storia vera (The Straight Story, USA-Fr. 1999)

David Lynch è un grandissimo regista anche perché attraversando generi diversi è sempre stato capace di creare bei film. E questo, nel suo genere, è un altro indubbio gioiello (forse addirittura il suo film migliore in assoluto)…

È lentissimo, quasi soporifero… ma se si riesce ad andare avanti ecco che Lynch riesce a portarci proprio dove voleva condurci…

Un vecchio vorrebbe andare a trovare il fratello malato con il quale non parla da moltissimi anni (e pure lui non è che se la passi più tanto bene perché non può camminare con facilità). Il problema è che non ha un mezzo decente per raggiungerlo. Inoltre la casa del fratello si trova in un luogo piuttosto isolato, non raggiungibile tramite autobus… Così decide di fare il viaggio adattando un tosaerba a mezzo di deambulazione…

 

Mulholland Drive (Fr.-USA 2001)

…Ma è questo il film di Lynch che prediligo e tramite il quale ho cominciato a pensare a Lynch come a uno dei miei cineasti preferiti.

La prima volta che l’ho visto, rimanendone turbato, mi sono chiesto come avrei dovuto interpretarlo. Non avendolo ben compreso non ero in grado neppure di stabilire se mi fosse piaciuto o meno. Così l’ho visto una seconda volta ma… sorpresa! Mi sono accorto che seppure qualche dubbio si era dissipato, molti altri erano subentrati! Nel frattempo però avevo capito che mi era piaciuto…

La terza volta l’ho veduto prendendo degli appunti… Ma quando sono andato a rileggerli mi sono accorto che molte cose comunque non si spiegavano e non riuscivo a collegarle (non si potevano collegare!)…

Poi l’ho visto una quarta e una quinta volta. Sicuramente anche una sesta.

È un film onirico in cui non si deve concedere troppa considerazione alla coerenza (proprio come quando si sogna). Le cose che avvengono hanno importanza per quel che rappresentano e per i sentimenti che sprigionano, non tanto per altro…

Comunque sono tutti concordi a ritenere che il film si possa dividere in due tronconi: la prima ora e mezza e la seconda parte, di un’ora circa. La maggior parte delle persone che volessero accordare al film un qualche senso logico tenderanno ad affermare che la prima parte (la mia preferita) rappresenti solo un sogno, mentre la seconda sia la realtà…

Io però non sono dalla parte della maggioranza neppure stavolta e la mia decodificazione è che il film parli di realtà alternative (forse fittizie) accessibili tramite una misteriosa scatola nera…

Le persone alle quali ho prestato questo dvd per farmi dare una loro opinione circa la vera essenza della storia, frequente hanno detto di non averla capita o che comunque non gli è piaciuta. Una persona si è rifiutata di vedere per intero il film perché questi gli ispirava idee malevoli e cose potenzialmente troppo brutte a cui pensare…

Ultima cosa di una certa importanza a cui finora non avevo accennato, in questo film, come pure in altri precedenti, sono molto importanti gli apporti musicali di Angelo Badalamenti, il quale con le sue musiche di atmosfera contribuisce assai a rendere i film ancora più affascinanti. Angelo Badalamenti con il quale Lynch sembra abbia intrapreso un connubio indissolubile.

FINE (per ora…)

2 pensieri riguardo “Alcune importanti pellicole di David Lynch

  1. Come sai Lynch l’ho appena conosciuto e ho visto solo due film; pertanto degli altri evito di leggere.
    Per quanto riguarda “The Elephant Man” sono d’accordo con te. Il bianco e nero mi sembra una mossa escogitata per trasmettere ancora più angoscia, quasi come se ogni gioia (rappresenta dai colori) non fosse mai esistita; e forse Lynch può averla scelta anche per mostrarci una realtà deformata, lontana dalla realtà, come era John. Ma quest’ultima è solo una mia supposizione che non credo appartenga al regista.

    “Dune”, invece, l’ho trovato piuttosto noioso. Non un film bruttissimo come mi era stato presentato, ma neanche un capolavoro della fantascienza. Mi ha ricordato per certi versi “Zardoz”, un’altra martellata sui coglioni. C’è da dire che con gli effetti speciali di oggi verrebbe fuori bellissimo, almeno esteticamente. Mentre su “Guerre stellari” non sono d’accordo: non me lo toccare. NON ME LO TOCCAREEEE.

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  2. il bianco e nero dà sempre un tocco di classe…
    ammetto che rischi di essere noioso, dune. però, paragonato a guerre stellari, è come un giro sull’ottovolante! non te lo tocco però… mi addormentavo sempre quando vedevo guerre stellari… e non capivo come mai. allora una volta mi sono forzato a vedere tutta la trilogia originale completa e… vuoi sapere una cosa? mi addormetavo perchè i film facevano addormetare. togliendo lo stupore dei (primi) effetti speciali infatti tutti i 3 film sono molto fiacchi dal punto di vista della tensione… ronfffff… 🙂

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