ITDIDEU: La gorilla (II)

Nemesis si procurò un pass per il primo turno del torneo nel quale Purezza avrebbe affrontato la numero centoventisei del mondo, una filiforme, tignosa ragazzina con le lentiggini proveniente da un paese dell’est Europa. Non era previsto le avrebbe dato alcun problema. Nemesis si armò del suo inseparabile blocchetto degli appunti e della sua amata penna rossa, quindi si mise seduto tra gli spalti completi in ogni ordine di posto, i quali, contrariamente, avrebbero visto ampi spazi vuoti se non ci fosse stata Purezza a giocare, e attese che le partecipanti entrassero in campo.

Non aveva mai visto dal vivo Purezza, ma sapeva che probabilmente la pallina sarebbe schizzata così veloce che avrebbe faticato a seguirla. Finalmente comparvero le due tenniste.

La sfidante era vestita praticamente tutta di bianco. Fin dai primordi non nascose il suo passo strascicato, con un piede che protendeva verso l’interno, e quelle sue ossa sottili con poca carne attaccata che la rendevano molto nodosa. La campionessa aveva invece da poco cambiato sponsor ed era tutta bardata di vestitini da donzelletta con colorazioni che partivano dal nero per trasformarsi in gradazioni che in natura non esistevano.

Purezza aveva le solite sette od otto racchette di scorta nella sacca: una accordata più dura; una meno; una che attutiva particolarmente bene le vibrazioni, che avrebbe dovuto utilizzare se il suo gomito le avesse dato di nuovo fastidio; una per essere spaccata a terra nei momenti di stress; una da regalare a qualche giornalista sul quale far colpo; una con delle tinte più sgargianti; una che era la sua vecchia racchetta mascherata, che avrebbe usato solo se quel giorno i colpi non le fossero venuti bene.

Purezza era come al solito molto sicura di sé. Tuttavia, pensò Nemesis, quella donna non avrebbe mai avuto la grazia di una star, nemmeno dopo lustri passati a prendere lezioni di bonton: Purezza sarebbe sempre stata una ragazzina viziata, con l’atteggiamento di una che giocando al campetto sotto casa gode a farsi vedere da tutti per quanto è brava.

Dal vivo Purezza sembrava più bassa e massiccia. Nemesis pensò per la prima volta che somigliasse più a un gorilla, o anche a uno di quei nerboruti pugili che nella vita di cazzotti ne danno tanti, sia dentro che fuori del ring.

Purezza fece un cenno alla tribuna e Nemesis scorse tutto il suo entourage. Erano in bella mostra la rotonda madre ingioiellata, la minuta sorella minore che teneva un nastrino bianco tra i capelli raggruppati a treccioline, la sempre imbronciata sorella maggiore, il sonnolento padre, il quale aveva tutta l’aria d’essere solo una comparsa in quel clan quasi completamente al femminile. In più Nemesis riscontrò un posto vuoto in quella zona tra quelli occupati. Doveva esserci stata una qualche defezione dell’ultima ora…

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