ITDIDEU: La gorilla (I)

Nemesis fu incaricato dal giornale di fare un articolo su una ricca e fortissima esponente del tennis femminile. In principio avrebbe dovuto farsene carico Pitone, ma poi questi ebbe un contrattempo in famiglia e per una decina di giorni non fu più rintracciabile. Così, dato che Nemesis si sarebbe dovuto recare in vacanza proprio nella località dell’Europa che avrebbe visto il carrozzone tennistico spostarsi lì per uno dei suoi tornei, e dato anche che la suddetta tennista sarebbe stata sicuramente presente, non poté rifiutare l’incarico.

«Lo sappiamo che ti chiediamo un favore poiché in quel periodo sarai ufficialmente in vacanza… Ma crediamo che per una volta puoi starci e fare uno strappo alle tue ferree regole che vorrebbero che tu non lavorassi quando sei in ferie. Uno come te ci impiegherà non più di due ore a realizzare il pezzo… E cosa sono due ore su quindici giorni di vacanza?! Un nonnulla! E poi l’articolo non è urgente e hai diversi giorni per realizzarlo. A patto però che, come si prevede, la tennista non esca imprevedibilmente di scena alle prime battute dal torneo che la vede impegnata… In questo caso ce lo dovrai mandare al più presto…», gli dissero alcuni nunzi leccaculo dei padroni. E Nemesis si chiese: ma che vogliono questi da me? Un resoconto del torneo, oppure un pezzo di costume sulla ragazza?!

La giovane aveva un nome molto insolito che in inglese voleva dire “Purezza”, il che stonava un po’ col suo modo aggressivo di giocare a tennis. Era senz’altro la tennista più massiccia del circuito: alta un metro e ottantacinque, aveva ben visibili sul corpo dei muscoli molto possenti ai polpacci delle gambe, come anche alle poderose braccia e alla robusta schiena. Nondimeno, insolitamente per una tennista, era dotata di un generosissimo seno extra-large, che certo quando correva da una parte all’altra del campo doveva infastidirla non poco. Difatti una volta Purezza aveva affermato che era stata molto tentata di farselo togliere – aveva detto proprio “togliere” e non “ridurre” – perché quando si spostava le dava troppo impiccio, e sicuramente, con quella zavorra in meno, le sue prestazioni sarebbero state ancora più formidabili e lei sarebbe stata la numero uno incontrastata. Ma poi aveva pensato che per una donna ancora molto giovane come lei delle “poppe” erano importanti: sia per l’immagine, sia per un futuro da modella (playmate); sia perché agli uomini piacevano le sue “enormi tettone”.

A Nemesis non dispiaceva il tennis e anzi per un periodo della sua vita l’aveva anche praticato da principiante con buon profitto – nel giro di due anni aveva sbaragliato tutti gli avversari con i quali aveva giocato. Ma ultimamente, da quando cioè il tennis era diventato una gara di resistenza a chi tirava la pallina più forte, gran parte del fascino di questo sport gli era andato scemando, e da allora, a dire il vero, non si era più dedicato a nessuna attività fisica.

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