Anna Maria Ortese: Il porto di Toledo

Bellissimo ma molto poco commerciale e, per me, gravoso romanzo, scritto in una forma antica che per me rappresenta il massimo di stile a cui tendere. Uno stile che sa di favola e incanto assieme, naturalmente poetico. Per questo mi affatica leggerlo, più di altri stili. Perché le poesie non si possono buttar giù come fossero acqua corrente. Occorre sempre soffermarvisi sopra centellinando il sapore che lasciano nell’anima. E tale operazione è per me faticosa e la posso compiere solo in moderate dosi giornaliere altrimenti non ha senso che la esegua.

È sufficiente spezzettare le frasi di questo libro su più righe, come fossero versi di una poesia, per rendersi conto che in pratica proprio di poesie si tratta!

Un libro bellissimo di cui potrei leggere una pagina al giorno per il resto dei giorni della mia vita. Ma che non riesco a leggere tutto assieme.

Potrei dirvi di che vicende si narra ma a dire il vero non è che queste contino molto perché il mondo della ragazza che parla appare come trasfigurato dalla sua emotività.

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