Una giovane madre depressa per la morte della figlioletta si trova di notte in un luogo isolato. Forse vorrebbe uccidersi. Passa un uomo che le offre un passaggio. Lo accetta. Di lì a poco scopre però che l’uomo è ricercato poiché è un pericoloso assassino. I due hanno una colluttazione in automobile…
La donna si risveglia in una serie di cunicoli di metallo, con addosso una strana tuta aderente e al braccio un braccialetto luminoso con un timer. Scoprirà presto che quei labirintici tunnel sono pieni zeppi di trappole, e in essi sono presenti altri individui prigionieri nelle sue medesime condizioni…
Chi l’ha portata lì, l’assassino che ha incontrato inizialmente? E perché mai esso lo avrebbe fatto, dato che quello non sembra proprio il suo modus operandi? Al contrario, tutti quei cunicoli, paiono partoriti direttamente dalla mente malata di un ricco psicotico annoiato che non sa come passare il tempo… Sennonché la donna incontrerà anche delle situazioni che potrebbero far pensare che in fondo sia rimasta prigioniera di… alieni?!
Il finale del film è la cosa che mi è piaciuta meno. Diciamo che non ho apprezzato che venisse tirata dentro la figlia defunta. E neppure che i vuoti di sceneggiatura (sì, il finale manca! O comunque, così com’è, è scarso!) debbano essere colmati dai ragionamenti (in parte) e sopratutto dalla fantasia (in larghissima misura) degli spettatori. Così, sì, da ultimo si tende a dare una data spiegazione ma… anche così i conti non tornano e rimangono domande mortalmente inevase.
Ma penso che il problema principale non siano tanto le risposte che non ci sono state fornite quanto semmai che a una buona idea, o meglio a delle buone atmosfere, non sia seguito il necessario per rendere questo film completo.
Insomma, a me la parte nei cunicoli (la più cospicua) è piaciuta (mi sembrava pure potesse trattarsi di un horror fantascientifico) ma purtroppo il finale è… dire farraginoso è poco.
Aggiungo infine che ho notato eccome l’accezione sadomaso che gli si è voluta dare per solleticare alcuni aspetti pruriginosi negli spettatori (una donna sola, che soffre parecchio, che striscia per tutto il tempo, con una tuta attillata, il sangue e i corpi martoriati, la caccia di un altro prigioniero bruto mostruoso, le amputazioni, ecc… Anche se a dire il vero avrebbero potuto svestirla molto di più, se davvero avessero voluto, e invece non l’hanno fatto, ma solo per non essere bollati come “viziosi”).

Ah, una ventata di aria fresca, insomma!!
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😀 Diciamo, un’occasione persa…
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Ho un vago ricordo di questo film, credo di averlo visto. Evidentemente non mi è rimasto impresso.
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Penso anche io. Il finale ha rovinato tutto…
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Il finale non me lo ricordo proprio, meglio così.
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