Dalton Trumbo: E Johnny prese il fucile

La prima volta che mi imbattei in questa storia fu decenni fa, da ragazzo, attraverso un altro media. Si trattava si una canzone dei Metallica, che riprendeva un film in bianco e nero, il quale era tratto proprio da questo libro. Trovai la storia agghiacciante. Così, quando casualmente mi è capitato tra le mani questo libro (consigliatomi dalla mia compagna), me lo sono letto. Trovandolo alla stessa maniera agghiacciante – sì, perché riesco a immedesimarmi molto facilmente in quel che accade al protagonista poveraccio di turno e trovo che ciò sia una delle cose più spaventose e ingiuste che possano capitare a qualcuno.

È la storia di un ventenne che va in guerra con il coraggio e la spensieratezza dei giovani che credono alla stolida propaganda governativa. Un giorno però si risveglia in un letto di ospedale. Ci impiegherà parecchio a capire dov’è. E ancora di più a comprendere che non ha più gambe e braccia, e neppure gran parte della faccia: è diventato praticamente un tronco umano. Come fosse murato vivo in quel che resta del suo corpo.

Tra malattia, solitudine e delirio, incapacitato a comunicare col mondo esterno, rischierà più volte la follia. Finché a un certo punto comincerà a battere sul cuscino, tramite quel che resta della propria testa, in un disperato tentativo di comunicare: battere un accorato SOS in codice morse…

Il libro venne più volte censurato e fatto sparire, ma più volte riprese vita in concomitanza di guerre particolarmente cruente.

È un libro che fa male perché contiene al suo interno tante verità che in genere non si dicono o alle quali non si vuol pensare, verità indigeribili.

È un libro con un finale assai pacifista. E pure anarchico, perché da ultimo individua perfettamente i veri responsabili di simili tragedie: chi ci governa. Chi ci vorrebbe imporre di partire per difendere quelli che di solito non sono altro che biechi interessi economici – guardate per esempio la guerra russo-ucraina. Nessuno andrebbe in guerra se sapesse cosa potrebbe capitargli. Intendo, sapesse davvero.

È un libro che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. In particolare i soldati.

È un capolavoro.

Da un punto stilistico, aggiungo solo una nota: lo scrittore, probabilmente per render più possente il continuo flusso di coscienza del protagonista, utilizza solo punti, rinunciando totalmente a ulteriori forme di punteggiatura. Dunque non troverete neppure una virgola, in questo romanzo.

12 pensieri riguardo “Dalton Trumbo: E Johnny prese il fucile

  1. Che tristi verità.
    E sono le domande che mi faccio anch’io in questi giorni.
    Come è possibile che dopo 2 guerre mondiali e tante guerre di territorio, c’è ancora gente che prende un fucile perché glielo dice Zelensky o Putin ?
    Come cazzo fanno ?
    A cosa credono ?
    Alla patria, al coraggio, alla libertà, alle loro proprietà, alla loro salute ?????
    Gli andrebbe detto forse, che sono tutti concetti del passato (questa è l’unica cosa “vera” davvero) e che comunque ci hanno già tolto in un modo o in un altro.

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  2. Conosco molto bene sia il libro che il film. Quando uscì il film fu proiettato in un cineforum del mio paese. E’ una delle più grandi denunce con la guerra e contro le sperimentazioni. Il film è straziante. I Metallica hanno usato le parti più angoscianti del film per il loro b rano.

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