Un film piuttosto inconsueto, di cui esiste un gemello, sempre dello stesso regista, che si chiama “No smoking”, di cui parlerò prossimamente. Un film assemblato da scenette per lo più ironiche, estremamente teatrale in tutto, in cui si alternano sulla scena i quattro personaggi principali. Una donna sposata e insoddisfatta, col marito alcolizzato, con cui è in rotta di collisione; il novello giardiniere tuttofare, attratto dalla signora, che però ha una storia con la giovane domestica della coppia.
Dopo circa una prima ora abbastanza lineare il film comincia a segmentarsi e, come un prisma colpito dalla luce determina vari riflessi di colorazioni distinte, di volta in volta assistiamo a come sarebbero potute procedere le cose se un personaggio avesse fatto una cosa piuttosto di un’altra. Così è come se assistessimo a tutte le permutazioni possibili degli incastri tra i personaggi. Ogni realtà parallela determinerà le fortune o le sfortune di un personaggio a discapito di un altro. In una realtà il marito e la moglie faranno pace. In un’altra la moglie lo lascerà diventando una scaltra imprenditrice. In un’altra ancora la domestica e il marito avrebbero potuto avere una storia d’amore. In un’altra ancora il giardiniere si rivelerà uno spasimante imperterrito per la moglie… Eccetera.
A me è piaciuto. Ma sopratutto per la godibilità delle scenette a se stanti, non tanto perché si siano esaminate tutte queste variazioni sul tema (tale elemento, alla lunga, potrebbe stancare). 😉

Li ho visti tutti e due e mi sono piaciuti, anche se a dire la verità ricordo poco. Sicuramente un’operazione originale.
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Bene. Speravo che non ti fossero sfuggiti, vista la loro particolarità. Anche se, ti anticipo, il secondo l’ho trovato meno interessante…
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A essere sincera li ho visti parecchi anni fa e mi ricordo poco. Può essere che anche a me il secondo sia sembrato meno incisivo.
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