Alita Battle Angel (film)

Ho adorato il manga fantascientifico da cui è tratto questo film, che dire fantascientifico e fermarsi lì neppure sarebbe accordargli un favore, perché era fatto così bene che poteva entusiasmare per più di un motivo, prima di ogni altra cosa forse per l’aspetto emotivo, estremamente coinvolgente.

Ero quasi certo che portando sullo schermo un’opera del genere non si sarebbero raggiunti gli stessi livelli lirici. Invece dobbiamo ringraziare il regista, Robert Rodriguez, se è stato capace in qualche modo di emulare e catturare lo spirito del manga non facendo sfigurare troppo il film nel raffronto.

La storia è abbastanza fedele all’originale e si concentra sul primo arco narrativo della saga. Scelta oltremodo azzeccata, questa. Primo, perché così rimangono molte goduriose parti da narrare – e mi sembra che infatti il finale del film sia abbastanza aperto lasciando più di una speranza per un sequel. Secondo, perché altrimenti si sarebbe rischiato una mistura frettolosa e inconsistente, non sfruttando a dovere le molteplici potenzialità della storia.

C’è questa ragazza cyborg, Alita. Che un giorno viene ritrovata agonizzante (o meglio, viene ritrovato quel che resta del suo corpo meccanico) in una discarica nella quale confluiscono i rifiuti di Salem, l’ultima città sospesa rimasta, sogno proibito di rivalsa di tutti i poveracci che invece si trovano a far la fame di sotto, arrabattandosi tra povertà e violenza estreme.

Il buon professore (un certo Ito) che la trova, per sua fortuna, è uno dei migliori medici meccanici del mondo, tanto che riesce a salvarla donandole un nuovo corpo con cui potersi muovere ed esistere. Solo che Alita non ricorda nulla del proprio passato…

Intorno a lei si muovono altre presenze ambigue, tra chi aspira alla ricchezza e chi per l’appunto ha il chiodo fisso di recarsi a Salem. Dove sembra in realtà esista solo un modo per entrare: vincere un pericolosissimo e violentissimo torneo di rollerblade, che probabilmente qualcuno ha istituito proprio per poter osservare dei miserabili scannarsi fino all’osso tra loro…

Il mondo di Alita è colmo di esseri viventi ibridati con parti meccaniche (come e peggio di lei). E Alita in realtà è una possente e scaltra guerriera, tra le migliori che siano mai esistite, e prima o poi finirà per ricordarlo…

Da un punto di vista grafico colpisce parecchio il volto di Alita, che ha degli occhi molto grandi ed espressivi – sì, hanno usato la computer grafica, e sì, per creare il personaggio si sono basati sulle fattezze di un’attrice realmente esistente. 😉

2 pensieri riguardo “Alita Battle Angel (film)

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