La sbandata 5/9

Il pensiero di quella ragazza, probabilmente malata, di cui nessuno si occupava, lo angustiò non poco. Così adesso Nemesis pensava ormai sempre a lei.

Allora, nelle visioni che presero a visitarlo, si recava da lei e le parlava: le comprava l’aspirina e le medicine per abbassare la febbre. Poi la rifocillava per bene facendola mangiare cibi che l’avrebbero aiutata a rimettersi in salute. Quando poi veniva il momento di salutarsi, alla fine cedeva a quel pensiero persistente che già da un po’ gli ronzava nella testa: portarsela a casa, giusto il tempo che si rimettesse maggiormente in sesto…

Già, ma se poi quella non guariva? Se, afflitta da una qualche malattia cronica, la febbre non gli fosse più sparita? Avrebbe dovuto tenersi in casa una sconosciuta di cui sapeva per certo solo quanto fosse irascibile e potenzialmente inaffidabile? E se poi quella, una volta gustati i pregi non tanto dell’agiatezza ma della non-disagiatezza, avesse rifiutato di andarsene? Nemesis immaginava le scenate che ella avrebbe potuto montare ad arte per ricattarlo. Affacciatasi alla finestra, avrebbe urlato a squarciagola per dar da bere al vicinato che tentava di violentarla… Nemesis concepiva quanto sarebbe stato complicato sbarazzarsi di quella ragazza bizzosa, se le cose fossero andate male…

Per questo risolse la questione facendo sì, nella propria visione, che lui semplicemente le dicesse: vuoi dormire da me stanotte, così, stando al caldo, con un tetto sulla testa, potrai rimetterti meglio, potendoti fare anche una doccia? Con lei che gli rispondeva grata: magari, sarebbe proprio l’ideale. Sapessi da quanto non mi lavo decentemente… E poi si sarebbe vergognata, perché una ragazza che confessa a un uomo una cosa del genere è pur sempre una ragazza a cui potrebbe premere il giudizio di quell’uomo…

Dunque Nemesis l’avrebbe portata a casa propria, le avrebbe offerto l’acqua calda, i morbidi asciugamani del suo bagno, i deodoranti, i profumi, uno spazzolino da denti. E poi… E poi lei inevitabilmente avrebbe voluto mostrargli riconoscenza. Era quello il punto più delicato dell’intera questione.

Ora, sicuramente Nemesis non voleva che ella gli si offrisse come ricompensa per quel che lui aveva fatto esclusivamente per buon cuore; nondimeno comprendeva pure come quello fosse il solo modo in cui una ragazza come lei avrebbe potuto sdebitarsi. Allora sarebbe stato tentato di dirle che non voleva niente da lei, che non le aveva fatto del bene solo per ottenere di portarsela a letto; dunque la rifiutava… Solo che lei, a quella ricusazione, si sarebbe oscurata come un cielo in un giorno in cui il vento monta forte portando tante nuvole minacciose di pioggia. Allora Nemesis avrebbe compreso che così facendo le avrebbe inflitto una duplice delusione, che lei tra l’altro non era nemmeno in grado di accettare. Dunque alla fine Nemesis, sì, avrebbe fatto l’amore con lei, ma unicamente per non farla sentire ancora più in difetto…

A quel punto Nemesis sorvolava sui dettagli tecnici della visione… D’altronde la vicenda avrebbe potuto complicarsi in vari modi, tra un profilattico bucato, l’alito fetido della ragazza e sopratutto le terribili conseguenze che avrebbe prodotto il fatto (tutto sommato probabile) che ella avesse potuto innamorarsi di lui – e allora quanto sarebbe stato intricato ricambiare quella sbandata che presto sarebbe tornata a esser eccessiva in ogni suo atteggiamento, oltre che sboccata?

Per cui la visione bene o male terminava con lui che generosamente l’amava come mai ella era stata in vita sua: la faceva sentire davvero donna, costringendola a piangere di gioia. Di gioia ma anche di tristezza, perché l’indomani ella sarebbe tornata sulla strada da dove proveniva, e Nemesis non sarebbe stato più il suo magnifico anfitrione, e lei non sarebbe più stata amata fisicamente da lui…

Nondimeno lui sarebbe tornato sempre con contentezza a passare per quella via. E quando l’avrebbe incontrata, le avrebbe offerto il solito pasto ricco di importanti nutrienti. Avrebbero fatto due chiacchiere. E lui le avrebbe parlato del proprio lavoro, del proprio mondo. E lei, e lei… Che cosa avrebbe mai potuto rivelargli se non il vero motivo del perché si trovasse sulla strada e la terribile situazione da cui proveniva o scappasse?

Così la visione finiva. Con quella nella testa, Nemesis riuscì finalmente ad addormentarsi senza sentirsi troppo in colpa nei confronti della ragazza sbandata.

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