Primo romanzo di Ballard e primo capitolo della tetralogia della devastazione degli elementi con la quale entrò di diritto nel gotha degli scrittori di fantascienza. Ma, come ribadito più volte, Ballard anche quando inserisce elementi fantastici nelle sue storie in realtà parla della stoltezza dell’essere umano e della sua assurda pretesa di sentirsi al centro del cosmo.
Trama: da un giorno all’altro, comincia a soffiare un forte vento che diventa gradatamente più impetuoso, questo in ogni parte del globo. Ben presto i governi del mondo si dimostrano del tutto impreparati e inadeguati a fronteggiare l’evento avverso e imporre direttive utili. Nel giro di pochi giorni vengono spazzati via grossi centri nevralgici e megalopoli. La gente si rifugia per lo più sotto terra in attesa che il vento cessi. Sì, ma cesserà mai questo vento furioso? Da dove si origina? E perché non fa che aumentare?
Non vi affezionate troppo ai numerosi personaggi, perché molti di essi periranno bellamente, anche nel giro di poche pagine…

Qualsiasi elemento della Natura, se si incazza, ci può spazzare via in un soffio! Fa bene Ballard a ricordarcelo.
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Assolutamente sì. Poi diciamo che oggi come oggi lo dovremmo sapere bene, anche meglio di allora…
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…è che non si impara mai! L’essere umano è zuccone forte!
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