A sorpresa, è un film che non mi è dispiaciuto.
Lars mostra come fin dai primordi conoscesse benissimo la vera essenza del cinema. Questo film sicuramente è stato fatto con pochissimi mezzi e una buona idea iniziale. Si compone di piccole parti (alcune delle quali indubitabilmente superflue e messe quasi a caso, ma in qualche modo “avvolgenti”) che finiscono per comporre un puzzle dignitoso.
C’è tutto in questo film. Le inquadrature giuste, la colonna sonora adatta. Perfino le parti divaganti e inutili. Due storie che vanno in parallelo e che in un modo o nell’altro combaciano al culmine. Proprio il finale rappresenta l’acme acciocché, almeno a mio modesto giudizio, si possa dire che il film sia discreto (e non una cagata immane).
Due sceneggiatori stanno scrivendo una storia su una misteriosa letale epidemia simile alla peste che invade il mondo (sicuramente si ispirano alle atmosfere della famosa opera di Camus). Non sanno però che, curiosamente, proprio in quegli stessi giorni, un’epidemia (molto simile a quella descritta da loro) è davvero giunta a mietere inesorabilmente vittime. Se ne accorgeranno quando sarà troppo tardi…
