In farmacia per prenotare i tamponi (che pagherò da me per poter lavorare), l’incaricato mi ha chiesto per quale motivo dovessi farli.
Alla mia risposta, prima di correggere il tiro dicendo che gli ordini sono di “dare la precedenza” alle scolaresche, si è lasciato sfuggire un “mi hanno vietato di farlo a chi lavora”.
Serve aggiungere altro?
Naturalmente. Una discriminazione tira l’altra. Se fanno leggi assurde, si produrranno a cascata una serie di comportamenti parimenti assurdi.
Ora, un lavoratore che dovrebbe fare secondo questi? Esser licenziato perché non può farsi il tampone?! E poi di seguito morire di fame?!
LA COSA GRAVISSIMA È CHE QUESTI INDIVIDUI CHE DISCRIMINANO NON SI SENTONO PER NULLA IN COLPA (D’ALTRONDE LORO SEGUONO “SOLO” LE DIRETTIVE CHE VENGONO DALL’ALTO, SENZA ALCUN SENSO CRITICO, ESATTAMENTE COME FACEVANO I NAZISTI). E LA SERA DORMONO TRANQUILLISSIMI.

Non ti resta che cambiare farmacia e dire che sei un insegnante, se te lo chiedono. A estremi mali…
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Sai una cosa divertente? Credo che la discriminazione valga per ogni lavoratore, dunque anche gli insegnanti!
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da me si va in fila
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Io chiamavo le guardie.
Non chiamo MAI le guardie, ma se fossi stato nella tua situazione l’avrei fatto.
Ti suggerisco l’ articolo 187 del regolamento esecutivo del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS).
“Salvo quanto dispongono gli artt. 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”.
Poi voglio vedere che si inventa.
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Ma sai… in un paese in cui hanno già privilegiato i meno anziani, facendo morire i più anziani (parliamo di malati in terapia intensiva) e nessuno ha fatto niente… trovo difficile far valere i diritti e anche la costituzione…
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