Gli sguardi degli uomini viscidi

 


Da bambina non me ne accorgevo, ma c’erano lo stesso. Solo da ragazzina cominciai a notarli, scambiandoli per curiosità; mentre da ragazza fatta li compresi, perché in misura molto minore li rintracciavo sui volti dei miei inetti coetanei colmi di ormoni schizzati. E ora che sono adulta certi giorni proprio non li sopporto i loro sguardi vogliosi, invasivi, allusivi, miserabili, ingordi, appiccicosi, perversi che ti entrano dentro come una trivella. Gli sguardi di quegli uomini che mi spogliano con gli occhi immaginando di ficcare i loro denti (anche prima del resto) nelle mie carni bianche e pulite, spolpando ogni singolo osso della mia persona riducendomi a niente…

Certi giorni tutti loro si addizionano assieme e la loro vista, il sapere che ci sono, mi diventa insopportabile. E allora mi chiedo: è questo che ogni donna deve soffrire quasi ogni santissimo giorno? Anche le altre donne, chi più chi meno, subiscono il mio stesso patimento? Sovente ho l’impressione che sia proprio così. Sì. E che non ci si possa ribellare perché non esiste (né mai esisterà) una legge capace di attribuire la giusta pena a questi uomini depravati che più volte al giorno violentano con i pensieri tutte le donne che suscitano in loro qualcosa, comprese le bambine, comprese le vecchie, e anche se essi sono celebrati e acclarati padri di famiglia…

Immagino cosa mi direbbero questi uomini lascivi se per caso, se per pura ipotesi, si potesse davvero questionare circa tale argomento con loro (il che sarebbe impossibile visto il loro gretto livello emozional-culturale). Mi risponderebbero qualcosa del tipo: adesso non sarei nemmeno libero di fissare chi voglio con lo sguardo che voglio?! Così direbbero, questi tipi riprovevoli che, se ne avessero la possibilità e se sapessero di non esser mai presi, praticherebbero l’abuso come regola di vita senza minimamente starci a pensare…

Inammissibile!, è inammissibile che esistano tali ripugnanti e biechi individui. Come il panzone titolare del bar con la maglietta rossa e la faccia tonda. Il modo in cui mi guarda è una vera e propria offesa al mio essere donna. Se mia madre sapesse come mi guardava quest’estate quando mi alzavo presto e in piazza eravamo solo io e lui, se lo sapesse non si limiterebbe a non andare più a prendere il latte da lui (ma chissà, forse a suo tempo, e probabilmente tutt’ora, anche lei è bramata allo stesso modo con quelle occhiate sghembe o diritte ma comunque laide come lo è lui)…

Per non parlare del suo compare, quel signore sui cinquanta che ancora si sente giovane (e sono sicura che si masturbi col porno). Un giorno l’ho incontrato all’inizio della via (chissà quanto aveva elucubrato sopra l’idea di beccarmi senza che potessi sfuggirgli) e allora, accortosi del mio impaccio, perché già sapevo che cosa gli girava nella testa poiché conosco ormai a menadito quelli della sua razza, mi ha incollato addosso gli occhi per tutto il tragitto salendo e scendendo di continuo dalle mie curve, fantasticando sulla carnosità delle mie labbra rosse, per poi infine chiedermi impunemente, con voce che sperava di risultare monda, se sapevo che ore erano, quando era ovvio che era solo un pretesto per stabilire un ambiguo contatto con quella che gli sarebbe assai piaciuto fosse divenuta la sua ultima preda. Chissà le belle dissertazioni che hanno intrattenuto lui e il ciccione, seduti sulle sedie all’aperto del bar, scambiandosi le rispettive invenzioni hard, dandosi di gomito quando mi vedevano costretta la mattina a passare davanti a loro.

Poi c’è il vecchio curvo che non emette suono e non produce rumore. Si avvicina sempre per coglierti di sorpresa. Eppure a un certo punto, quando è nei paraggi, avverto sempre un senso di fastidio. Ed ecco che appare la sua nuca canuta e spelacchiata e intirizzita, il suo sguardo sbuca dall’ombra nella quale si era mistificato, oppure egli si sporge sul marciapiede e mi guarda fisso fisso come fossi un fantasma o una puttana, non essendo in grado di celare le sue pulsioni più sconsiderate e neppure volendolo più fare, perché a una certa età ci si sente in diritto di ottenere tutto quello che si vuole senza intralci, e ci si lamenta pure se qualcuno si oppone alzando la testa…

Io, più che coprirmi, rivelando la minor porzione possibile del mio corpo, lasciando scoperta solo la faccia (appena truccata e solo in certe occasioni), le mani, e talvolta le gambe (ma solo fino al ginocchio e se fa molto caldo d’estate), altro non posso fare… Che poi neppure sono questa gran fica così bella, ma solo una come tante…

Mi chiedo come facciano le altre donne (che non abbiano un’anima da prostituta esibizionista) a tollerare tutto questo, ogni giorno, come facciano a non indignarsi, come lo possano accettare, e come non sentano il pertinace bisogno di ribellarvisi…

È peggio che essere toccata. Perché essere toccata implicherebbe che poi un giorno i bruti si stancherebbero delle sensazioni tattili che regalerei loro e passerebbero a imporre i loro supplizi ad altre. Invece così essi continuano ad alimentare all’infinito le loro sudicie fantasie, e non smetteranno mai di avermi nei loro sogni più eccessivi e lordi.

8 pensieri riguardo “Gli sguardi degli uomini viscidi

  1. “Perché essere toccata implicherebbe che poi un giorno i bruti si stancherebbero delle sensazioni tattili” … ecco se vuoi che un uomo smetta di essere ossessionato da te fatti toccare così poi ti lascia in pace. Però deve essere belloccio.
    Scherzi a parte questo post sembra uscire dalla mia testa quando esco di casa… è proprio ciò che penso. Manie di persecuzione che mi porto dietro da anni!

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    1. mi fa molto piacere che tu lo consideri verosimile. in questo caso dunque secondo me non si tratta di paranoie irreali, ma è proprio la realtà! come fate voi donne a sopportare tutto questo?
      giusta la specifica del belloccio! non ci avevo pensato!

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  2. Incredibilmente vicinissimo a quello che pensiamo noi donne in situazioni del genere, bravo!
    Certi uomini sono davvero viscidi e mi fanno una rabbia indescrivibile! Per non parlare di quelli stupidi che se ti vedono camminare per fatti tuoi per strada cominciano a strombazzare per richiamare l’ attenzione! Ma dico io, hai strombazzato e mi hai rotto il timpano (oltre ad altro), ora cosa credi di aver concluso? Pensi che con questa strombazzata ti sia meritato il mio numero di telefono?? Oppure pensi che mi sono girata a guardarti perchè sei bello e non perchè ti sei fatto notare in modo così discreto??? Bha….

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    1. @Lisa: mi fa ancora una volta molto piacere constatare come ciò sia vero. ma voi donne non dovete lasciarlo passare! dovete ribellarvi a quegli aborti di maschi che vi importunano con il loro pseudo machismo!

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  3. Più che altro mi chiedo come fanno certi uomini a sopportare il perenne arrapamento. A volte lo faccio apposta a ricambiare i loro sguardi maliziosi così imparano!
    Ho cambiato idea: nemmeno ai bellocci deve essere concesso il diritto del contatto. Devono bruciare anche loro come gli altri.

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    1. @anais: 1 certi uomini sarebbero niente senza arrapamento (cioè in realtà lo suono ugualmente niente). 2 non scherzare mai col fuoco! te lo sconsiglio caldamente! 3 non intendevo che ai bellocci dovesse essere concesso, ma solo che magari un belloccio poi si stanca e se ne trova un’altra. così avevo inteso anche il tuo commento…

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