Tra le innumerevoli anime di Klimt, a conti fatti, la più prolifica fu forse quella che lo vide nei panni del paesaggista. Infatti, quando Klimt non era impegnato in qualche lavoro serio, quando non disegnava, usciva fuori dalla sua villetta immersa nella vegetazione e si dedicava a riempire il suo tempo libero realizzando quadri in cui l’unica protagonista incontrastata era una natura selvaggia e bellissima, raffigurata a pennellate ampie un po’ simili, se si vuole, a quelle di Van Gogh. In questi quadri l’uomo non compariva mai e al massimo poteva materializzarsi qualche animale da cortile. E pure le case, se erano ritratte, sembravano incastonarsi anch’esse nella meravigliosa cornice bucolica, appartenere al paesaggio naturalistico più che stagliarsi come dissonanti e artificiose costruzioni umane.
E questo fu il sorprendente e stupendo risultato (riporto solo alcuni quadri ma ognuno di essi meriterebbe di essere osservato e goduto)…
E qui termina il mio speciale su Klimt…
Amen.